Nasce governo M5s-Lega, Conte premier. Juncker e l’Italia, un caso le parole del leader Ue. Nicaragua, marcia contro il presidente finisce nel sangue e la Chiesa sospende il dialogo

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Nasce governo M5s-Lega, Conte premier. Juncker e l’Italia, un caso le parole del leader Ue. Nicaragua, marcia contro il presidente finisce nel san...

Nasce governo M5s-Lega. Conte premier. Oggi il giuramento alle 16

Con Giuseppe Conte presidente del Consiglio e Giovanni Tria ministro dell’Economia nasce il governo di Movimento Cinque Stelle e Lega. A quasi tre mesi dalle elezioni e a un passo dal ritorno alle urne. Luigi Di Maio e Matteo Salvini, che saranno ministri e vicepremier, siglano l’accordo al termine di un lungo faccia a faccia alla Camera. A sbloccare l’impasse è soprattutto un cambio di ruolo di Paolo Savona, il professore anti-euro cui Sergio Mattarella aveva negato l’Economia: avrà la delega alle Politiche europeeconte. “Si è concluso un complesso itinerario”, chiosa il capo dello Stato, che alle 16 riceverà al Colle il nuovo presidente del Consiglio e la squadra dei diciotto ministri, tra cui cinque donne, per il giuramento. All’inizio della prossima settimana, è previsto il voto di fiducia in Parlamento di M5s e Lega. Dice “No” Forza Italia, che annuncia “battaglia per i cittadini”. E annunciano un’opposizione dura Partito democratico e Liberi e uguali. Fratelli d’Italia, che era disponibile al “Sì” alla fiducia, sceglie la linea dell’astensione. “Per patriottismo – dichiara Giorgia Meloni – diamo una mano perché l’Italia è sotto attacco e non ci possiamo permettere il voto a luglio”.

Unione Europea. Juncker e l’Italia, un caso le parole del leader Ue

La tensione tra Ue e Italia continua ad essere alta, e nel giorno della formazione del nuovo Governo un nuovo equivoco scalda gli animi tra Roma e Bruxelles. Dopo la gaffe qualche giorno fa del commissario tedesco Oettinger, stavolta sono state le parole del presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker, ad innescare una bufera. Rispondendo ad una domanda sul Sud Italia, durante una sessione a porte chiuse della conferenza “New Pact for Europe” a Bruxelles, Juncker ha detto: “Amo profondamente la ‘bella Italia’ (detto in italiano, ndr) ma non accetto che ogni cosa che va male nel Mezzogiorno sia spiegato con il fatto che l’Ue o la Commissione europea non farebbero abbastanza. Sono gli italiani a doversi occupare delle regioni più povere dell’Italia. Il che significa più lavoro, meno corruzione e serietà”. Il primo a chiedergli una precisazione è stato il presidente del Parlamento Ue Antonio Tajani. E la smentita è arrivata tramite la portavoce di Juncker: “Non mi risulta che il presidente abbia usato quelle parole sull’Italia. Anzi, le parole attribuite a Juncker sono state prese fuori contesto”. Juncker si riferiva “ai problemi strutturali delle Regioni del Sud Italia, dove l’Ue ha fatto tanto per mobilizzare i fondi e creare crescita e lavoro”, ma “l’assorbimento dei fondi può essere migliorato in modo che le persone possano vedere i risultati sul campo più rapidamente”.

Economia. Scattano i dazi di Trump, scontro con l’Europa

Diventano operati i controversi dazi su acciaio e alluminio, rispettivamente del 25% e del 10%, che da oggi scattano anche per il Vecchio Continente, così come per il Canada e il Messico. “Ragioni di sicurezza nazionale”, scrive il presidente americano, che non arretra sul fronte delle promesse elettorali in nome della dottrina dell’America First. Inevitabile lo scontro tra le due sponde dell’Oceano, con reazioni durissime da Londra, Parigi, Berlino, che giudicano le decisioni della Casa Bianca “ingiustificate e pericolose”. L’Unione europea si dice già pronta a scendere in campo con misure di rappresaglia. “Questo è protezionismo puro e semplice, inaccettabile”, tuona il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker. E il Fondo monetario internazionale avverte: ”Tutti perdono in una protratta guerra commerciale”. Non è positivo che “le tensioni commerciali aumentino proprio in un momento in cui la ripresa globale è sostenuta dal commercio”. “Incoraggiamo i paesi a lavorare costruttivamente insieme per ridurre le barriere e risolvere i disaccordi commerciali senza il ricorso a misure eccezionali”.

Nicaragua. Marcia contro il presidente Ortega finisce nel sangue. Chiesa sospende il dialogo

In Nicaragua si è chiusa nel sangue la marcia convocata contro il governo di Daniel Ortega. Gruppi armati sandinisti hanno aperto il fuoco sulle centinaia di migliaia di persone che si erano riunite a Managua, causando almeno 11 morti e decine di feriti. Si tratta del bilancio fornito dal Centro nicaraguense dei diritti dell’uomo. Il dato complessivo delle proteste, in atto da giorni, è di almeno 80 vittime. La Conferenza episcopale del Nicaragua ha dichiarato oggi di aver sospeso il “dialogo nazionale” lanciato dal presidente Daniel Ortega – di cui è mediatore e testimone – “fin quando si continuerà a negare al popolo nicaraguense il diritto a manifestare pacificamente, e il popolo continuerà ad essere represso ed assassinato” nelle proteste di piazza.

Spagna. Rajoy verso la caduta. Condannato per corruzione, oggi la sfiducia in Parlamento

Salvo colpi di scena dell’ultimo secondo, la Spagna si avvia verso uno tsunami politico senza precedenti dalla fine della dittatura: la caduta di un premier in esercizio abbattuto da un blitz parlamentare senza precedenti e la sua immediata sostituzione con il capo dell’opposizione, il leader socialista, e candidato premier alternativo, Pedro Sanchez. La sola mossa che potrebbe cambiare questo scenario sarebbe che Rajoy si dimettesse prima del voto, bloccando la sfiducia e la nomina automatica di Sanchez. Così rimarrebbe in carica per gli affari correnti fino all’investitura di un nuovo premier. Il premier è stato messo nell’angolo da Sanchez dopo la sentenza nel “caso Gurtel” sulla trama di corruzione politica vicina al Pp del suo predecessore José Maria Aznar. Per la prima volta in Spagna i giudici hanno condannato per corruzione un partito, quello popolare.

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Fonte: Sir