Papa Francesco sul “fare rete”, 448 vittime in Nicaragua, incendi ad Atene, Farinella vescovo di Biella, Massara vescovo di Camerino

Il riepilogo delle principali notizie dall'Italia e dal mondo a cura dell'agenzia Sir.

Papa Francesco sul “fare rete”, 448 vittime in Nicaragua, incendi ad Atene, Farinella vescovo di Biella, Massara vescovo di Camerino

Papa Francesco: “fare rete e mobilitare energie per una prassi attenta al dramma umano”

“Fare rete tra le persone”, “mobilitare energie” per “una prassi compassionevole e attenta al dramma umano”, “costruire ponti, condividere percorsi , accelerare avvicinamenti”: questo il contributo che oggi l’etica teologica può dare secondo Papa Francesco, nel suo messaggio inviato ai partecipanti alla III Conferenza internazionale di Catholic Theological Ethics in the World Church che si tiene a Sarajevo, in Bosnia ed Erzegovina, dal 26 al 29 luglio 2018 sul tema “A Critical Time for Bridge-Building: Catholic Theological Ethics Today”. “Fare rete tra persone che, nei cinque continenti, con modalità ed espressioni diverse, si dedicano alla riflessione etica in chiave teologica e si sforzano di trovare in essa risorse nuove ed efficaci – afferma -. Con tali risorse si possono condurre analisi appropriate, ma soprattutto mobilitare energie in ordine ad una prassi compassionevole e attenta al dramma umano per accompagnarlo con cura misericordiosa”. Per tessere questa rete, precisa, “urge prima di tutto tra di voi costruire ponti, condividere percorsi, accelerare avvicinamenti. Non si tratta certo di uniformare i punti di vista, ma piuttosto di cercare con volontà sincera la convergenza negli intenti, nell’apertura dialogica e nel confronto sulle prospettive”. Papa Francesco invita i cultori dell’etica teologica “ad essere appassionati di questo dialogo e di questo fare rete”: “Dall’esercizio di tali atteggiamenti trarrete le vostre ispirazioni per analisi penetranti, attente alla complessità del fenomeno umano. E imparerete sempre meglio le forme della fedeltà alla Parola di Dio che ci interpella nella storia e della solidarietà con il mondo, sul quale non siete chiamati a emettere giudizi, ma a indicare strade, accompagnare cammini, lenire ferite, sostenere fragilità”.

Nicaragua: 448 vittime in cento giorni di manifestazioni. Oggi altra giornata di preghiera e digiuno

Sono 448 le vittime degli scontri di questi mesi in Nicaragua. Il dato è stato reso noto ieri dall’Associazione nicaraguense pro-diritti umani (Anpdh). Il rapporto mette in evidenza che tra queste vittime, 31 sono relative a minori di 17 anni, mentre i feriti sono 2.830 e le persone imprigionate 718. La maggioranza dei morti si registra nella capitale Managua: 189. Altre città particolarmente colpite sono Masaya (55 vittime), Matagalpa (32), León e Carazo (28), Jinotega (19) ed Estelí (17). In otto casi su dieci la morte è stata provocata da armi da fuoco. La violenza ha subito una forte escalation nelle ultime settimane: 97 sono infatti le vittime a partire dall’11 luglio, data della precedente informativa dell’Anpdh. I dati sono stati diffusi proprio nel giorno in cui si celebravano i cento giorni delle manifestazioni antigovernative. Intanto oggi, per il secondo venerdì consecutivo, la Chiesa del Nicaragua ha convocato una Giornata di riparazione e intercessione per la pace e la riconciliazione, chiedendo il digiuno e distribuendo in tutto il Paese un’apposita preghiera di affidamento. È prevista per domani, invece, una manifestazione di solidarietà alla Chiesa e in particolare ai vescovi, nelle ultime settimane particolarmente sotto attacco da parte dei paramilitari. Le forze speciali continuano a presidiare le due città che più di altre si erano ribellate al regime: Masaya e Jinotega.

Incendi in Grecia: arcidiocesi di Atene, domani e domenica raccolta fondi nelle parrocchie

Dopo i devastanti incendi in Attica, Caritas Atene lancia per sabato 28 e domenica 29 luglio, una colletta in tutte le parrocchie dell’arcidiocesi. A dare l’annuncio è l’arcidiocesi ateniese, guidata da mons. Sevastianos Rossolatos, in una lettera pervenuta al Sir e indirizzata a tutte le parrocchie della capitale. Si tratta, si legge nella lettera, di “un segno di amore per i nostri fratelli sofferenti. Dobbiamo sostenerlo anche noi, sia a livello individuale che familiare. Tutti siamo chiamati a contribuire come segno di amore e di solidarietà al dolore e ai bisogni delle famiglie e delle città colpite che sono privi di cibo, di acqua e di alloggio”. Caritas Atene lavora di concerto con Caritas Grecia che ha ricevuto aiuto e solidarietà dalle Caritas europee che “come sempre manifestano la loro solidarietà”. La lettera si chiude con la citazione del passo evangelico di Matteo: “ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”.

Diocesi: don Farinella (vescovo eletto Biella), “la mia nuova famiglia, alla quale ho già aperto il mio cuore”

“Sono chiamato dal Santo Padre all’amata Chiesa di Biella, che diventa la mia nuova famiglia, alla quale ho già aperto il mio cuore! I miei meriti sono davvero pochi. Confido nella grazia del Signore”. Queste le parole scritte da don Roberto Farinella, nominato oggi da Papa Francesco vescovo di Biella, in un messaggio inviato alla comunità ecclesiale che è stato chiamato a guidare. Finora parroco della cattedrale di Ivrea, don Farinella sarà il 16° vescovo biellese. “Accogliendo questa chiamata così grande e sproporzionata per le mie povere forze umane, dono davvero inaspettato e frutto di una grazia speciale del Signore, conferitami per la benevola volontà di Sua Santità Papa Francesco, mi affido all’amore di Dio ed esprimo al Santo Padre la mia filiale obbedienza”, sottolinea il vescovo eletto, che aggiunge: “Mi affido da subito totalmente alla Madonna di Oropa, ‘Totus tuus Maria’, Madre tanto amata e venerata da voi e anche dalla diocesi di Ivrea da cui provengo”. Nel messaggio don Farinella saluta le diverse realtà ecclesiali e civili del biellese e ripercorre la sua storia familiare, vocazionale e sacerdotale. Poi l’invito alla comunità di cui diventa guida perché possa “aiutarmi ad essere Padre di una comunità così bella e viva, che è la Chiesa di Dio, che vi ha generati alla fede e alla quale sono mandato come vostro Pastore, per vivere il cammino della fede e camminare verso le alte vette della santità”. “Ricordatevi di me nelle vostre preghiere”, l’esortazione del vescovo eletto.

Diocesi: don Massara (vescovo eletto Camerino-San Severino Marche), “fare della prossimità sostanza e non solo forma”

Quando gli è stato comunicato il desiderio di Papa Francesco di destinarlo come nuovo pastore di “una terra meravigliosa, ma provata dalla grande sofferenza del terremoto dell’ottobre 2016”, a don Francesco Massara, appena nominato arcivescovo di Camerino-San Severino Marche, “sono venute le parole che san Francesco ha ricevuto davanti al Crocifisso di san Damiano: ‘Francesco, va ripara la mia casa, che come vedi, è tutta in rovina’”. Con l’augurio di “trovare la grazia e la forza necessaria per portare il Vangelo ai tanti che aspettano una parola di conforto e di speranza” e l’impegno “ad essere padre di tanti sacerdoti che mi aspettano con l’intento di collaborare per il bene di tutta la comunità”, don Massara, rivolgendo stamane un saluto alla sua diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea durante l’ufficializzazione della nomina, si è rivolto alla nuova Chiesa che lo attende per l’ingresso ufficiale fissato per domenica 21 ottobre. Il nuovo arcivescovo di orgine calabrese prende in prestito le tre parole usate dal Santo Padre all’udienza generale del 13 maggio 2015 e, alla gente dell’entroterra maceratese così provata dalle conseguenze del sisma, cui intende “essere vicino con particolare affetto, con la promessa di fare della ‘prossimità’ sostanza e non solo forma dell’annuncio evangelico”, chiede dunque, prima di tutto, “il permesso di poter entrare nelle vite di ciascuno con delicatezza, in punta di piedi, per ascoltare ed incontrare tutti”, con l’auspicio di “costruire relazioni sincere”, per “crescere insieme nella comunione e nella solidarietà”.

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Fonte: Sir