Papa a clero romano, condanna card. Barbarin, Tav, Giornata della donna, religioni e sviluppo sostenibile, confine Usa-Messico

Il riepilogo delle principali notizie dall'Italia e dal mondo a cura dell'agenzia Sir.

Papa a clero romano, condanna card. Barbarin, Tav, Giornata della donna, religioni e sviluppo sostenibile, confine Usa-Messico

Papa Francesco: al clero romano, “in guardia dalla tentazione dell’autosufficienza e dell’autocompiacimento”

“Non dobbiamo mai cessare di metterci reciprocamente in guardia dalla tentazione dell’autosufficienza e dell’autocompiacimento, quasi fossimo Popolo di Dio per nostra iniziativa o per merito nostro. Questo ripiegamento su noi stessi è molto brutto e ci farà male sempre: sia l’autosufficienza nel fare o il peccato dello specchio, l’autocompiacimento”. Lo ha detto Papa Francesco incontrando questa mattina, nella Basilica Papale di San Giovanni in Laterano, i parroci e i sacerdoti della diocesi di Roma per il tradizionale appuntamento di inizio Quaresima. Al suo arrivo in Basilica, il Papa ha confessato alcuni sacerdoti. Nella meditazione, il Papa ha ricordato che “non sono io davanti allo specchio che mi guardo, non sono io il centro delle attività, persino il centro della preghiera, tante volte… No, no, è Lui il centro. Io sono in periferia. È Lui il centro, è Lui che fa tutto, e questo richiede da noi una santa passività – quella che non è santa è la pigrizia, no, quella no – una santa passività davanti a Dio, davanti a Gesù soprattutto, è Lui che fa le cose”. “Il perdono di Dio, che oggi abbiamo celebrato, è una forza che ristabilisce la comunione a tutti i livelli – ha osservato il Papa -: tra di noi presbiteri nell’unico presbiterio diocesano; con tutti i cristiani, nell’unico corpo che è la Chiesa; con tutti gli uomini, nell’unità della famiglia umana”. “Quando il Signore si chiude, si allontana. Noi abbiamo esperienza di questo, nei momenti brutti, di desolazione spirituale. Se qualcuno di voi non conosce questi momenti – ha proseguito Francesco -, gli consiglio di andare a parlare con un buon confessore, con un padre spirituale, perché qualcosa ti manca nella vita; non so cos’è ma non avere desolazione… non è normale, direi che non è cristiano. Noi abbiamo di questi momenti”.

Abusi: card. Barbarin (Lione), “ho deciso di andare dal Santo Padre per consegnargli la mia rinuncia. Mi riceverà a giorni”

“Indipendentemente dalla mia sorte personale, prendo atto della decisione del tribunale. Ci tengo a ribadire innanzitutto la mia compassione per le vittime e il posto che loro e le loro famiglie hanno nelle mie preghiere. Ho deciso di andare dal Santo Padre per consegnargli la mia rinuncia. Mi riceverà a giorni”. È quanto ha detto il card. Philippe Barbarin, arcivescovo di Lione, in una dichiarazione alla stampa di 37 secondi, rilasciata subito dopo la condanna a 6 mesi di prigione con la condizionale per mancata denuncia di abusi sessuali su minori perpetrati negli anni ’70 e ’80 durante i campi scout da padre Bernard Preynat. La sentenza è stata pronunciata questa mattina in assenza del cardinale dal tribunale di Lione. Ad aprire il procedimento contro Barbarin è stata l’associazione di vittime “La Parole Liberée”, che lo accusava al fianco di altri 5 responsabili della diocesi di aver coperto padre Preynat, non segnalando alla magistratura le violenze sessuali, commesse dal sacerdote Bernard Preynat su giovani scout fra il 1986 e il 1991.

Tav: Conte, “forti dubbi e perplessità sulla convenienza dell’opera

Nella riunione che si è prolungata fino a notte fonda sulla Tav “al tavolo io stesso, non muovendo da nessun pregiudizio ideologico o fattor emotivo, non per ragioni tattiche, ho espresso forti dubbi e perplessità sulla convenienza di quest’opera infrastrutturale e lo ribadisco”. Dopo aver studiato l’analisi analisi costi-benefici, “personalmente allo stato non sono affatto convinto che questo progetto infrastrutturale sia quello di cui l’Italia ha bisogno”. Lo ha affermato il presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi. Quello della Tav “è un progetto realizzato decenni fa” e che “se oggi lo dovessimo cantierizzare mi batterei perché non sia realizzato. Lo dico perché voglio che i cittadini italiani siano messi al corrente costantemente”, ha proseguito il premier, secondo cui “l’unica strada, e me ne assumo la responsabilità, è proseguire alla luce dei forti dubbi e delle perplessità sin qui emersi; credo sia d’obbligo procedere ad un’interlocuzione con i partner di questo progetto, Francia e Commissione europea, per condividere questi dubbi e perplessità in ordine all’analisi costi-benefici che abbiamo conseguito”, definita da Conte “plausibile e fondata”.

Giornata della donna: Commissione Ue, “disparità, minacce e violenze nella vita di tutti i giorni. Inaccettabile, tolleranza zero

(Bruxelles) “L’uguaglianza è un valore fondamentale dell’Unione europea e un principio per il quale continueremo a batterci. La parità tra donne e uomini non fa eccezione”. Comincia così una lunga dichiarazione della Commissione europea, resa alla vigilia della Giornata internazionale della donna. “Anche in Europa molte donne devono ancora fare i conti con sfide, disparità e minacce nella vita di tutti i giorni: abusi e molestie, stipendi più bassi, minori opportunità di lavoro e di carriera. Una cosa inaccettabile”. Il messaggio prosegue: “Ciò che è particolarmente preoccupante è la banalizzazione della retorica dell’odio in chiave sessista, specialmente online, ma anche nel dibattito pubblico. Le parole contano perché possono portare all’azione e possono essere il primo passo verso la disparità di trattamento o addirittura la violenza fisica. Ci appelliamo a tutti gli Stati membri dell’Unione affinché esercitino una tolleranza zero sui discorsi di incitamento all’odio e su tutte le forme di violenza e di discriminazione nei confronti delle donne”.

Sviluppo sostenibile: card. Parolin (segretario di Stato) lancia appello alla comunità internazionale, “il ruolo delle religioni è centrale”

“Il ruolo della dimensione religiosa” per la realizzazione e la implementazione dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile prefissati dalle Nazioni Unite “è centrale per la innegabile dimensione religiosa della persona umana”. A farsi voce delle religioni che chiedono alla comunità internazionale un maggior protagonismo nella promozione della pace e di uno sviluppo umano sostenibile è stato questa mattina il cardinale segretario di Stato vaticano, Pietro Parolin, intervenendo alla conferenza internazionale “Religions and the Sustainable Development Goals (SDGs): Listening to the cry of the earth and the poor”, promossa in Vaticano, presso l’Aula nuova del Sinodo. Quando nel settembre 2015 – ha ricordato il card. Parolin – più di 150 leader internazionali si sono incontrati alle Nazioni Unite ed hanno fissato un’Agenda al 2030 prefiggendosi 17 obiettivi di sviluppo sostenibile, “non hanno dato grande attenzione alle religioni” dando l’impressione di aver evitato “ogni considerazione del ruolo delle religioni per la loro implementazione e realizzazione”. Ma “questa è una importante svista da parte della comunità internazionale” che “può essere superata con un crescente riconoscimento, anche nel contesto delle Nazioni Unite, della parte che i leader religiosi e le religioni possono svolgere per la promozione della pace, per il dialogo e bene comune”.

Usa-Messico: vescovi alla frontiera, “totale disaccordo con politica di espellere i migranti che attendono risposta asilo”

“Come vescovi della frontiera tra Texas e Messico confermiamo il nostro impegno di continuare a prestare tutto l’aiuto di cui hanno bisogno i nostri fratelli migranti, unendoci tra le diverse diocesi e i vari organismi religiosi e civili che operano a favore dei migranti”. Lo scrivono in una nota i vescovi frontalieri delle diocesi del Texas (Usa) e Messico, e precisamente di San Antonio, Brownsville, El Paso, Laredo, Ciudad Juarez, Piedras Negras, Nuevo Laredo, Matamoros, Saltillo e San Angelo. Un orientamento che pone i vescovi in “totale disaccordo con la politica del Governo degli Stati Uniti di espellere in Messico i migranti che attendono il loro turno per presentarsi di fronte a un giudice statunitense che deciderà se hanno diritto a ricevere o no asilo”. Una scelta da condannare per varie ragioni, e in particolare perché “obbligherà il Messico a organizzare accampamenti per decine di migliaia di rifugiati, minando in realtà il loro diritto a chiedere asilo negli Usa, e privandoli dell’appoggio dei loro familiari sul suolo statunitense”; in secondo luogo, perché “si metterà fuori dalla loro portata il diritto di essere rappresentati da un legale nel loro processo davanti alla corte; infine, la conseguenza sarà che molti migranti cercheranno di entrare clandestinamente negli Stati Uniti attraverso luoghi molto rischiosi”.

Diocesi: mons. Cipolla (Padova) accoglie richiesta di perdono di don Roberto Cavazzana. Il reinserimento sarà progressivo

“In occasione della Quaresima mi sento convinto di compiere un gesto che nasce dal Vangelo e ci riconduce al Vangelo. È un gesto che compio dopo aver ascoltato parecchi di voi ma che impegna la mia paternità spirituale e pastorale e di cui mi assumo la responsabilità e le conseguenze di fronte a voi, di fronte ai cristiani delle nostre comunità, di fronte alla nostra società”. Inizia così un’approfondita riflessione che mons. Claudio Cipolla, vescovo di Padova, ha condiviso con l’intero presbiterio di Padova riunito oggi in occasione del ritiro d’inizio Quaresima per annunciare la progressiva e graduale reintegrazione nel servizio ministeriale di don Roberto Cavazzana, finito due anni fa sotto i riflettori della ribalta mediatica per comportamenti inadeguati per un prete, da subito pubblicamente stigmatizzati da mons. Cipolla. Per oltre un anno il sacerdote ha vissuto fuori diocesi in una comunità religiosa dove ha compiuto un percorso – adeguatamente accompagnato – di rivisitazione personale e della propria vocazione, concordato con il vescovo. Dallo scorso settembre don Cavazzana è rientrato in diocesi ma prima di essere reintegrato pienamente gli è stato chiesto di prestare per un anno servizio volontario in due realtà diocesane che si occupano di persone disagiate; celebrare in privato, salvo espresse autorizzazioni; vivere in maniera riservata; proseguire il percorso di accompagnamento spirituale e personale avviato in questi due anni. Solo successivamente potrà essere inserito in una parrocchia, insieme ad altri preti con i quali fare vita comune. Al ritiro dei preti era presente lo stesso don Cavazzana che ha fatto pubblica richiesta di perdono. “Umanamente”, ha concluso mons. Cipolla, “restano incertezze”, ma “la Misericordia del Signore supera tutte le nostre paure e considerazioni”.

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Fonte: Sir