Papa su ergastolo, viaggio in Thailandia e Giappone, Giornata mondiale poveri, Stefano Cucchi, Venezuela, Cile, Venezia

Il riepilogo delle principali notizie dall'Italia e dal mondo a cura dell'agenzia Sir.

Papa su ergastolo, viaggio in Thailandia e Giappone, Giornata mondiale poveri, Stefano Cucchi, Venezuela, Cile, Venezia

Papa Francesco: a penalisti, “ripensare sul serio l’ergastolo”. No a “cultura dello scarto e dell’odio”

“Ripensare sul serio l’ergastolo”. È la proposta fatta a braccio dal Papa ai penalisti internazionali, ricevuti oggi in udienza. “Le carceri – ha detto Francesco fuori testo – devono avere sempre finestre, cioè orizzonti. Dobbiamo guardare ad un reinserimento, pensare profondamente al modo di gestione delle carceri, cercando di seminare speranze di reinserimento e pensando se siamo capaci di accompagnare queste persone”. Il papa ha anche denunciato come “la cultura dello scarto, combinata con altri fenomeni psico-sociali diffusi nelle società del benessere, sta manifestando la grave tendenza a degenerare in cultura dell’odio”. E ha fatto notare che oggi “si riscontrano episodi purtroppo non isolati, certamente bisognosi di un’analisi complessa, nei quali trovano sfogo i disagi sociali sia dei giovani sia degli adulti”. “Confesso che quando sento qualche discorso, qualche responsabile dell’ordine o del governo, mi vengono in mente i discorsi di Hitler nel ’34 o nel ’36”, ha aggiunto a braccio. “Non è un caso – la tesi di Francesco – che a volte ricompaiano emblemi e azioni tipiche del nazismo, che, con le sue persecuzioni contro gli ebrei, gli zingari, le persone di orientamento omosessuale, rappresenta il modello negativo per eccellenza di cultura dello scarto e dell’odio”. “Occorre vigilare, sia nell’ambito civile sia in quello ecclesiale, per evitare ogni possibile compromesso – che si presuppone involontario – con queste degenerazioni”, il monito.

Papa in Thailandia e Giappone: Bruni, pace e dialogo tra i temi del viaggio

“Visitare un piccolo gregge di cattolici, con radici storiche profonde, che vivono tra religioni diverse, per dare loro sostegno e incoraggiamento”. È questo, ha detto il direttore della Sala stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, lo scopo principale del 32° viaggio apostolico del Papa, che si recherà in Thailandia e Giappone dal 19 al 26 novembre. Al centro del viaggio, ha proseguito Bruni, “l’incontro e il dialogo con le altre religioni”. Tra i possibili temi dei 18 discorsi, saranno probabilmente presenti anche “le sfide di un mondo che si secolarizza, tendenza questa molto marcata in Giappone”. Oltre alla difesa dell’ambiente, nell’ottica della “chiamata alla vita nella sua pienezza”, l’ultimo motivo del viaggio – ha detto Bruni – è quello della pace, che sarà “al centro della tappa in Giappone e della visita a Nagasaki e Hiroshima”.
Intervistato dal Sir, mons. Paul Yoshinao Otsuka, vescovo di Kyoto e coordinatore generale del viaggio apostolico, evidenzia come i giapponesi non hanno mai dimenticato la tragedia di Nagasaki e Hiroshima. “Il Papa in Giappone abbraccerà questo capitolo oscuro della storia per farne un monito di pace per il futuro.”

Giornata mondiale poveri: Comece e Caritas Europa, “istituzioni e Stati Ue rafforzino le politiche sociali per porre fine alla povertà”

“Le istituzioni europee e gli Stati membri rafforzino le loro politiche sociali al fine di combattere le cause strutturali della povertà, promuovendo lo sviluppo umano integrale e ponendo fine alla povertà nell’Ue”. È l’appello che Caritas Europa e la Commissione degli episcopati dell’Unione europea (Comece) lanciano oggi in vista della terza Giornata mondiale dei poveri, formulando, attraverso quattro video una serie di richieste. Caritas e Comece chiedono che “almeno il 30% del fondo sociale europeo sia dedicato all’inclusione sociale e alla lotta contro la povertà”, mentre ritengono sia necessario che le istituzioni “sviluppino una strategia per il 2030 che definisca le tappe per raggiungere gli Obiettivi di sviluppo del millennio e traducano il Pilastro europeo per i diritti sociali in politiche e iniziative concrete”.

Caso Cucchi: condannati a 12 anni due carabinieri. Il padre, “anche gli ultimi hanno diritto a una giustizia giusta”

“La storia di nostro figlio insegna non solo che la legge è uguale per tutti ma anche che tutti hanno gli stessi diritti. Stefano allora era considerato un drogato e come appartenente alla categoria di quelli che la società considera gli ultimi e questa sentenza, che ha avuto una risonanza enorme, ci dice che anche gli ultimi hanno diritto a una giustizia giusta”. Lo ha detto in un’intervista al Sir Giovanni Cucchi, papà di Stefano, per 10 anni insieme a sua moglie a fianco della figlia Ilaria nel difendere la memoria del figlio e le ragioni della sua morte. “Noi non cercavamo e non cerchiamo vendetta, nostro intento – ha precisato – era e resta la ricerca della verità, che fosse riconosciuta la verità, anche se Stefano, alla fine, non ce lo ridarà nessuno. Quindi, la sentenza, potrei definirla sì, una piccola soddisfazione che però resta nell’ambito di un’amarezza generale”. Parlando del figlio, Giovanni Cucchi ha raccontato che “Stefano negli ultimi tempi si era riavvicinato alla religione, alla Chiesa”.

Venezuela: vescovi alla vigilia della manifestazione convocata da Guaidó, “appello a pace e non violenza”

“Facciamo un serio appello al rispetto reciproco e a portare avanti in pace le proprie azioni. Partecipare può essere una preludio a un passaggio importante per la soluzione dei nostri problemi”. Lo scrive in una nota diffusa oggi la Conferenza episcopale venezuelana (Cev), alla vigilia della giornata nazionale di mobilitazione convocata dall’opposizione, guidata dall’autoproclamato presidente Juan Guaidó. Contemporaneamente, anche i sostenitori del presidente Maduro hanno convocato una contro-manifestazione. Nella nota, i vescovi si dicono “coscienti della stanchezza e della disillusione del popolo venezuelano dopo così tante simili convocazioni nel passato recente. Tuttavia, non si può prescindere dalla sua volontà perché ci sia una svolta”. Perciò, arriva un forte invito alla partecipazione per portare “nuova aria di speranza”, nel momento in cui “la crisi si acutizza: la fame, la mancanza di medicinali e di servizi pubblici, l’impoverimento, l’altissimo costo della vita continuano aumentare, così come “l’elevato numero di venezuelani che emigra”. Il messaggio si conclude con un “appello alla pace e al rispetto in qualsiasi circostanza. L’appello alla violenza è irrazionale e non fa parte di coloro che si dichiarano figli di Dio”.

Cile: vescovi, “speranza e gratitudine per accordo su cammino costituente”

I vescovi cileni hanno convocato per domenica 8 dicembre una “grande preghiera” per il Paese. Ed esprimono “speranza” per l’accordo tra le forze politiche in merito al cammino verso la nuova Costituzione, che prevede un primo referendum orientativo la prossima primavera e un plebiscito sul testo che sarà elaborato. Lo si legge nel messaggio diffuso poco fa dalla Conferenza episcopale cilena, a conclusione della propria assemblea plenaria, intitolato “Vieni, Signore Gesù!”. L’assemblea dei vescovi ha anche espresso il suo forte dolore per “i volti che hanno subito violenza, le vite umane perse, le persone gravemente ferite e la distruzione che ha generato angoscia in queste settimane”. In questo contesto, l’episcopato ha ringraziato le comunità, i laici e le persone consacrate che hanno fornito sostegno nelle parrocchie, nelle cappelle, nelle scuole e nelle strade a coloro che soffrono di più. Vescovi e amministratori apostolici incoraggiano le persone a confidare nel Signore e a sperare nel contesto del Mese di Maria e del prossimo tempo di Avvento, formulando quattro inviti: alla preghiera per la pace e la giustizia, fondate su verità e carità, invitando a una “grande di preghiera per il Cile, l’8 dicembre, giorno dell’Immacolata Concezione”.

Maltempo: mons. Moraglia (Venezia), “grazie angeli dell’acqua alta, ci aiutate a guardare al futuro con speranza”

“Grazie angeli dell’acqua alta, ci aiutate a guardare al futuro con speranza”. Lo scrive il patriarca di Venezia, mons. Francesco Moraglia, in una lettera aperta indirizzata ai tanti giovani che in queste ore stanno aiutando le tante persone colpite dall’eccezionale picco di acqua alta, che ha messo in ginocchio la città. “Il vostro gesto così semplice, cari e, consentitemi, splendidi ragazzi, fa bene a tutti, a voi che lo state compiendo, a chi ne beneficia, a chi vi osserva, a tutta la città – scrive mons. Moraglia –. Per voi, ne sono certo, è un gesto spontaneo che viene dal cuore; per noi adulti un gesto splendido. Così ci aiutate a guardare il futuro con speranza perché il vostro è un gesto che va oltre ciò che materialmente realizza ed è importantissimo per il significato che riveste”. “Cari ragazzi e ragazze – conclude mons. Moraglia –, la vostra cordiale e determinata creatività dice che la convivenza della città nasce da scelte semplici, concrete e generose proprio da parte di chi l’abita e l’ama”.

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Fonte: Sir