Primo maggio, attentati Afghanistan, crocefisso in Baviera, dialogo islamo-cristiano, vescovi polacchi su patriottismo, figli coppie omosessuali, microcredito a Ragusa

Il riepilogo delle principali notizie dall'Italia e dal mondo a cura dell'agenzia Sir.

Primo maggio, attentati Afghanistan, crocefisso in Baviera, dialogo islamo-cristiano, vescovi polacchi su patriottismo, figli coppie omosessuali, mi...

Primo maggio: mons. Santoro (Cei), “il problema capitale della società italiana è la qualità e la dignità del lavoro”

“Il problema capitale della società italiana è la qualità e la dignità del lavoro. L’urgenza che noi abbiamo è soprattutto quella di un lavoro carico di significato, perché orientato non solo all’aspetto economico ma anche a quello personale e sociale”. Lo afferma mons. Filippo Santoro, arcivescovo di Taranto e presidente della Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace, la custodia del creato della Cei, in un’intervista al Sir in cui commenta il messaggio che la Commissione stessa ha diffuso per il Primo maggio. “Nella situazione attraversata dall’Italia – in cui, particolarmente al Sud, assistiamo al persistere di un 50% di giovani tra i 15 e i 29 anni disoccupati – l’esigenza del lavoro, di un buon lavoro, è quella fondamentale”, rileva il vescovo, secondo cui “il buon lavoro è quello che rende possibile la realizzazione della persona, ne rispetta la dignità ed è svolto in forma compatibile con l’ambiente e le condizioni in cui le persone vivono”. “Il buon lavoro è il frutto di una conversione culturale”, ammonisce mons. Santoro, per il quale si deve innanzitutto “mettere al centro la dignità della persona”.

Afghanistan: Kabul e Kandahar, 40 morti in due attentati Isis

È di 29 morti e 49 feriti il bilancio, ancora provvisorio, del duplice attentato, rivendicato dall’Isis, che ha colpito il quartiere centrale di Shash Darak a Kabul, dietro l’ambasciata statunitense e il quartier generale della Nato. Otto vittime, secondo quanto diffuso dal Comitato per la sicurezza dei giornalisti afghani (Ajsc), sono reporter, altri sei sono rimasti feriti. In un comunicato diffuso attraverso la sua agenzia di stampa, “Amaq”, l’Isis afferma che l’operazione avrebbe causato “fra 90 e 100 morti” e che la strage è stata opera di due kamikaze. Il primo kamikaze si è fatto esplodere su una moto provocando 4 morti, mentre il secondo, infiltratosi tra i giornalisti con una telecamera, ha azionato la carica esplosiva quando i cronisti sono giunti sul posto. Morti anche nella provincia meridionale di Kandahar, dove almeno undici studenti di una scuola coranica sono rimasti uccisi in una esplosione provocata da un kamikaze al momento del passaggio di un convoglio della Nato. Dodici i feriti, cinque dei quali sono soldati romeni. Il ministro degli Esteri italiano, Angelino Alfano, in un tweet ha espresso la “piena solidarietà dell’Italia al popolo afghano”, mentre il ministro degli Esteri francese, Jean-Yves Le Drian, ha espresso “cordoglio” alle famiglie delle vittime, alle autorità e al popolo afghano”.

Germania: Baviera, obbligo del crocifisso negli edifici pubblici. No dei vescovi. Card. Marx, “non è un simbolo culturale”

Genera “divisione, inquietudine e contrasto” la decisione presa martedì scorso dal governo bavarese guidato da Markus Söder (Csu) di appendere una croce in tutti gli edifici regionali. “Se la croce è vista solo come un simbolo culturale, non la si capisce”; la croce “è un segno di protesta contro la violenza, l’ingiustizia, il peccato e la morte, ma non un segno contro altre persone”: così il cardinale Reinhard Marx, arcivescovo di Monaco di Baviera, oltre che presidente dei vescovi tedeschi, che ieri, in un’intervista al Süddeutschen Zeitung (Sz), si è criticamente espresso contro la decisione. Da più parti, in ambito cattolico ed evangelico, si sono alzate voci contro questa che è stata definita una “iniziativa populistica da campagna elettorale”.

Cei: dialogo islamo-cristiano. Mons. Spreafico, “in Italia il cristianesimo può fare da ponte verso gli altri”

(dall’inviata Sir) “Siamo in un mondo dove incontrarsi è sempre più difficile, dove ci sono tante reti on line, ma le reti off line aumentano sempre di più, soprattutto quando si tratta di uomini e donne di appartenenza culturale sociale e religiosa diversa. Il fatto che la Cei promuova questi incontri con rappresentanti delle comunità e associazioni islamiche esprime un impegno essenziale”. Così mons. Ambrogio Spreafico, vescovo di Frosinone e presidente della Commissione Cei per l’ecumenismo e il dialogo, spiega “il valore” delle tre Giornate all’insegna del dialogo islamo-cristiano che, dal 29 aprile al 1° maggio, si stanno svolgendo per iniziativa della Cei al Santuario dell’Amore Misericordioso, Collevalenza (Perugia) con il titolo “La gioia dell’incontro”. “È un impegno essenziale perché siamo in un mondo di diversi, e lo saremo sempre più. Il nostro Paese si confronta con una presenza di migranti, uomini e donne di appartenenza religiose diverse, appartenenze che a volte suscitano distanza, fanno emergere pregiudizi, suscitano forme sempre più violente di razzismo, che sono in fondo affermazione di una cultura incapace di aprirsi all’altro”. “La finalità – prosegue mons. Spreafico – è affermare che in un Paese come nostro il cristianesimo può fare da ponte verso gli altri”.

Polonia: messaggio dei vescovi ai connazionali che vivono all’estero. “Patriottismo non è nazionalismo”

“Un patriottismo maturo non è nazionalismo né chiusura nei confronti di altre culture e tradizioni”, sottolineano i vescovi polacchi nella lettera, in occasione della festa di Santa Maria Regina della Polonia che viene celebrata il 3 maggio. Il messaggio è indirizzato ai 18-20 milioni di polacchi che vivono all’estero di cui un terzo sono nati e si sono formati in Polonia. I vescovi, in occasione del centenario dell’indipendenza riottenuta dalla Polonia in seguito alla Grande guerra (1914-1918), contrappongo inoltre il sentimento patriottico a “l’internazionalismo che oggi va tanto di moda” e che “rende poco chiare le differenze tra varie nazioni”.

Figli di due padri o due madri: Mirabelli (giurista), “ordinamento italiano esclude questo tipo di riconoscimento”

A Torino, Roma e Pesaro bimbi registrati alle Anagrafi comunali come figli di due madri o di due padri. Ma per Cesare Mirabelli, presidente emerito della Corte costituzionale e uno dei più autorevoli giuristi italiani, queste procedure sono in contrasto con l’ordine pubblico perché “il nucleo essenziale delle leggi italiane non prevede, anzi esclude, questo tipo di riconoscimento”. In un’intervista al Sir Mirabelli evidenzia che il richiamo all’interesse del minore da parte dei Comuni è “un elemento di forzatura”. “Anche aderendo a questa impostazione – chiarisce – non può essere un atto autonomo dell’amministrazione che è tenuta a rispettare le leggi, né può sollevare questioni di legittimità costituzionale. Può eseguire l’ordine del giudice ma non può compiere autonomamente scelte di questo tipo, né lo possono fare autonomamente i Comuni perché lo stato civile è un attività di competenza statale delegata ai Comuni che esercitano funzioni statali”. Per Mirabelli “la trascrizione di questi atti urta contro un principio di ordine pubblico; dal punto di vista sostanziale è l’ultimo approdo di una pretesa di genitorialità da parte di coppie dello stesso sesso”.

Diocesi: Ragusa, “vicinanza a chi non ha lavoro”. I risultati positivi del Microcredito

“Vogliamo esprimere vicinanza a quanti non hanno lavoro, a tutti i lavoratori, agli imprenditori, agli artigiani e ai commercianti, colpiti dall’attuale crisi economica che ha coinvolto in modo profondo quasi tutti i settori lavorativi del nostro territorio. La Chiesa ragusana è impegnata ad ascoltare chi vive particolari situazioni di difficoltà, soprattutto gli ultimi, i dimenticati”. Lo sottolinea Renato Meli, direttore dell’Ufficio diocesano per i problemi sociali e il lavoro, in occasione della festa di San Giuseppe Artigiano, che si celebra domani 1° maggio. Tra le iniziative volte ad aiutare concretamente chi cerca un lavoro e a risolvere alcune problematiche sociali, l’Ufficio ha avviato e sostenuto il progetto “Microcredito per l’avvio d’impresa” e il Centro ascolto L’Arca, inaugurato quest’anno a Vittoria. Circa 85 attività avviate, 132 nuovi posti di lavoro creati, cinque progetti in fase di accompagnamento o di tutoraggio, un milione 406mila euro erogati: sono questi gli ultimi dati aggiornati sul Microcredito per le imprese promosso dalle diocesi di Ragusa e Noto. Risorse e impegno che hanno visto protagonisti soprattutto i giovani.

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