Tajani su immigrazione, giornata mondiale acqua, Chiesa in Cina, vescovi francesi su bioetica, pre-Sinodo, “Dio è giovane”, città metropolitane

Il riepilogo delle principali notizie del giorno dall'agenzia Sir.

Tajani su immigrazione, giornata mondiale acqua, Chiesa in Cina, vescovi francesi su bioetica, pre-Sinodo, “Dio è giovane”, città metropolitane

Consiglio europeo: Tajani (Parlamento), “questione immigrazione, basta perdere tempo”

“L’Ue non può perdere ulteriore tempo per affrontare la questione immigrazione”. Lo ha affermato oggi il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, nella conferenza stampa in cui ha riferito del suo discorso tenuto dinanzi al Consiglio europeo. Per Tajani, “serve una politica europea che impedisca l’incrementarsi dei flussi nei prossimi anni”. Ribadita la posizione dell’Europarlamento sull’asilo (“il Consiglio ora faccia la sua parte per la riforma di Dublino”). Il presidente dell’Europarlamento ha sottolineato come “in Italia c’è allarme sociale” in relazione alle pressioni migratorie. “Occorre un piano Marshall per lo sviluppo sociale ed economico dell’Africa”, dalla quale si generano i flussi. “È un problema europeo – dichiara – e l’Unione deve prendere posizioni concrete”.

Giornata mondiale dell’acqua: Istat, quasi una famiglia italiana su 3 non si fida dell’acqua del rubinetto. Aumenta la spesa mensile per l’acquisto di quella minerale

“Nel 2017 si attesta al 10,1% la quota di famiglie italiane che lamentano irregolarità nel servizio di erogazione dell’acqua nelle loro abitazioni. Tale valore, il più alto dal 2011, nonostante sia in aumento se confrontato con il trend degli ultimi anni, è ancora distante dai picchi rilevati a partire dal 2002, soprattutto rispetto a quello del 2003 (17%)”. Lo rileva oggi l’Istat in un focus pubblicato in occasione della Giornata mondiale dell’acqua. Secondo l’Istituto di statistica, “il disservizio investe in percentuali molto diverse tutte le regioni e interessa 2,6 milioni di famiglie, residenti per la maggior parte nel Mezzogiorno”. Le famiglie che dichiarano di non fidarsi a bere l’acqua di rubinetto rappresentano ancora una quota considerevole, nonostante il progressivo miglioramento degli ultimi quindici anni: dal 40,1% nel 2002 al 29,1% nel 2017 (29,9% nel 2016). Tale sfiducia riguarda 7,4 milioni di famiglie ed è diffusa soprattutto in Sardegna (54,8%), Sicilia (53,2%) e Calabria (48,9%). Secondo l’Istat, nel 2016 le famiglie italiane hanno speso in media 10,75 euro al mese per l’acquisto di acqua minerale, una cifre che è per il secondo anno consecutivo in aumento (+4,7% rispetto al 2015 e +8,6% rispetto al 2014), dopo la contrazione del periodo 2008-2014 (-27,1%). Incrementi anche nella spesa media mensile per la fornitura di acqua connessa all’abitazione: nel 2016 è pari a 13,59 euro (+1,5% rispetto al 2015).

Cina: mons. Gallagher (Santa Sede), “inculturazione e sinicizzazione”. Chiesa locale sia “pienamente cattolica e genuinamente cinese”

In Cina “la comunità cattolica è nata, cresce e offre il suo contributo nel contesto cinese non a causa di un legame esterno e estraneo, ma come frutto del seme del Vangelo che è stato piantato nella terra e nella cultura della Cina, e si va sviluppando in una maniera conforme alla sua identità genetica”. Parole di padre Federico Lombardi citate da mons. Paul Richard Gallagher, segretario per i rapporti con gli Stati, nel suo intervento alla conferenza internazionale “Cristianesimo in Cina. Impatto, interazione ed inculturazione”, promossa oggi e domani dalla Facoltà di missiologia della Pontificia Università Gregoriana con il sostegno dello Yuan Dao Study Center.La missione della Chiesa in Cina oggi, avverte, è quella di essere “pienamente cattolica e genuinamente cinese”, rendendo “il Vangelo di Gesù accessibile a tutti e ponendolo al servizio del bene comune”. E il metodo dell’inculturazione dovrebbe interagire con il principio della “sinicizzazione”. “Sono convinto – ha sottolineato Gallagher – che un’importante sfida intellettuale e pastorale sorga in modo quasi naturale dal mettere insieme questi due termini, che indicano due visioni reali del mondo. Da queste due visioni, dovrebbe essere possibile elaborare le coordinate di un’autentica presenza cristiana in Cina, che potrebbe presentare la natura speciale e la novità del Vangelo in un contesto profondamente radicato nell’identità della cultura cinese”.

Francia: Stati generali sulla bioetica. Dichiarazione dei vescovi, “Fine vita: sì all’urgenza della fraternità”

“Fine vita: sì all’urgenza della fraternità”. S’intitola così una Dichiarazione sottoscritta dai 118 vescovi di Francia che è stata diffusa oggi da Lourdes, dove è in corso l’Assemblea plenaria. L’episcopato prende la parola sulla questione del fine vita che è stata oggetto di una legge soprannominata Claeys-Leonetti ed entrata in vigore due anni fa, il 2 febbraio 2016. La legge afferma il principio secondo cui “tutti hanno diritto a un fine vita dignitoso e sereno” ed invita gli operatori sanitari a utilizzare “tutti i mezzi a loro disposizione per garantire che questo diritto sia rispettato”. Tra le misure, figurano l’introduzione del diritto alla “sedazione profonda e continua” per i malati in fase terminale e le direttive anticipate. A due anni dalla sua entrata in vigore, la legge è tornata di nuovo in discussione nell’ambito degli Stati generali della bioetica, avviati lo scorso 18 gennaio. Due gli argomenti dibattuti: l’eutanasia e il suicidio assistito. Con la Dichiarazione, i vescovi scendono di nuovo in campo sostenendo in primo luogo le cure palliative. Ciò che preoccupa l’episcopato è che queste cure sono ancora poco conosciute. “Chiediamo ai nostri concittadini e ai nostri parlamentari – affermano i vescovi – un sussulto di coscienza perché si edifichi sempre di più in Francia una società fraterna in cui ci si prende individualmente e collettivamente cura gli uni degli altri”.

Pre-Sinodo giovani: Anni (Italia), “più dialogo per rimuovere barriere e pregiudizi”

“Lo sguardo di bene che i giovani hanno della realtà, delle sfide e delle opportunità che essa offre; la voglia di essere protagonisti e di dialogare. Ma anche la coerenza delle guide e degli educatori e l’abbattimento dei pregiudizi che ostacolano il rapporto comunità ecclesiali-giovani”: sono questi alcuni dei temi che stanno emergendo dalla discussione della bozza di documento finale della riunione pre-sinodale che si sta svolgendo in questi giorni in Vaticano (fino al 24 marzo) in vista del Sinodo sui giovani di ottobre. A illustrarli alla stampa oggi, in Vaticano, uno dei 305 giovani partecipanti ai lavori, l’italiano Gioele Anni. “Nel dibattito – ha spiegato il giovane – è emersa la voglia dei giovani di essere protagonisti delle attuali sfide sociali, politiche, economiche, ambientali. Si tratta di un confronto vivace come chiestoci da Papa Francesco grazie anche al contributo che arriva, attraverso i social media, da oltre 15mila giovani”. “Dal pre-Sinodo – ha sottolineato – sta emergendo una grande voglia di dialogo per rimuovere tutte le barriere che impediscono l’incontro”.

Papa Francesco: mons. Galantino, “l’età non conta per capire il cuore dei giovani”

“C’è un uomo di ottant’anni suonati a cui facciamo fatica a stare dietro. C’è chi continua a dire o pensare che sia questione di visione di Chiesa, di una sorta di ‘posizionamento pastorale’. In realtà questo libro è in grado di dimostrare che esistono persone che sanno vedere e altre che non sanno nemmeno guardare. Per diventarne capaci, però, è necessario lo sguardo del cuore e della fede; l’unico in grado di mostrarci il volto di Dio e dei fratelli”. Lo ha detto oggi pomeriggio mons. Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, durante la presentazione a Roma di “Dio è giovane” (Piemme), libro-intervista a Papa Francesco nato da una conversazione con Thomas Leoncini. “Le parole di questo libro – ha aggiunto – ci dimostrano come l’età non conti per capire il cuore dei giovani: la marcia in più di questo Papa, quella che ci impedisce di stargli a fianco e che ci costringerà sempre a inseguirlo, sta nella sua capacità di vedere dentro al cuore delle persone e del mondo”.

Politica: Decaro (Anci), “istituire un ministero per le città che possa occuparsi dei problemi urbani”

La necessità “di un governo autorevole” che possa essere un interlocutore per i sindaci, e la richiesta di istituire “un ministero per le città che possa occuparsi dei problemi urbani”. Sono queste le richieste presentate da Antonio Decaro, presidente dell’Anci e sindaco di Bari, al termine del coordinamento dei sindaci delle città metropolitane che si è svolto oggi in Palazzo Vecchio, a Firenze. “La campagna elettorale che si è appena conclusa – ha affermato Decaro – ha dimenticato le città. Come sindaci, noi invitiamo a guardare ai problemi comuni delle città, con concretezza”.

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