Udienza, migranti Ocean Viking, processo clan Spada, corridoi umanitari, indigeni Brasile, Rapporto Unctad, vittime abusi in Germania

Il riepilogo delle principali notizie dall'Italia e dal mondo a cura dell'agenzia Sir.

Udienza, migranti Ocean Viking, processo clan Spada, corridoi umanitari, indigeni Brasile, Rapporto Unctad, vittime abusi in Germania

Papa Francesco: udienza, “oggi ci sono più martiri che al tempo dell’inizio della Chiesa”

“Non sono i bei discorsi a rivelare la nostra identità di figli di Dio, ma solo l’abbandono della propria vita nelle mani del Padre e il perdono per chi ci offende, ci fanno vedere la qualità della nostra fede. La Chiesa di oggi è ricca di martiri”. Così il Papa ha sintetizzato la figura di Stefano, primo martire cristiano. “Oggi ci sono più martiri che al tempo dell’inizio della Chiesa”, ha commentato a braccio durante l’udienza di oggi: “I martiri sono dappertutto. La Chiesa è irrigata dal loro sangue che è ‘seme di nuovi cristiani’ e assicura crescita e fecondità al popolo di Dio”. “I martiri non sono ‘santini’, ma uomini e donne in carne e ossa”, ha ammonito Francesco, che – come dice l’Apocalisse – “hanno lavato le loro vesti, rendendole candide nel sangue dell’Agnello. Essi sono i veri vincitori”. “Chiediamo anche noi al Signore che, guardando ai martiri di ieri e di oggi, possiamo imparare a vivere una vita piena, accogliendo il martirio della fedeltà quotidiana al Vangelo e della conformazione a Cristo”, l’invito finale della catechesi, pronunciata davanti a 12mila fedeli.

Ocean Viking: nuovo protocollo d’intesa tra Cei e Viminale

È stato firmato questo pomeriggio un nuovo protocollo d’intesa tra il Viminale e la Conferenza episcopale italiana, volto ad assicurare l’accoglienza di quanti – fra i 182 migranti sbarcati ieri a Messina dalla nave Ocean Viking – non saranno ridistribuiti tra Francia, Germania, Portogallo, Irlanda e Lussemburgo. Si tratta di una sessantina di persone, per le quali la Chiesa italiana ha risposto affermativamente alla richiesta del Ministero, impegnandosi a proprie spese a fornire ospitalità, accoglienza ed assistenza. Il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, ha ringraziato la Cei nella persona del card. Gualtiero Bassetti per la disponibilità incontrata, che rinnova una forma di collaborazione già sperimentata nel recente passato.

Processo clan Spada: Angeli (giornalista), “oggi a Ostia c’è un bel clima, ma prima regnavano silenzio e paura”

“È una sentenza importante perché certifica che a Ostia esiste la mafia e al clan è la prima volta che viene contestato un 416 bis. Soprattutto, a differenza del clan Fasciani, considerato più potente e arrestato nel 2013 per mafia, gli Spada hanno avuto contestati due omicidi di mafia, esattamente come avviene nelle terre del Sud dove ci si ammazza per prendere il posto di quel clan: Giovanni Galleoni e Francesco Antonini, ex banda della Magliana, sono stati uccisi nel 2011 in una faida tra famiglie mafiose”. È soddisfatta Federica Angeli, la giornalista de La Repubblica sotto scorta dal 2013 per le sue inchieste sulla mafia a Ostia, della sentenza di ieri della Corte d’Assise di Roma che ha sancito che il clan Spada costituisce “un’associazione per delinquere di stampo mafioso”. “La sentenza della Corte d’assise è stato come uscire da una lunga apnea, riprendere fiato. Infatti, oggi mi sento un po’ stordita, come quando esci da sotto l’acqua e ricominci a respirare, i polmoni ricominciano a incamerare aria”. Oggi, aggiunge Angeli, “c’è un bel clima, ma non è stato così in questi anni: la gente, per paura, per mancanza di fiducia sul come potesse andare a finire, ha preferito il silenzio alla presa di posizione a mio vantaggio”, mentre “ieri in Aula ad ascoltare la sentenza non c’erano le vittime, ma cittadini curiosi e con la voglia di essere protagonisti. Questo per me è un segnale importante. Forse, vincere è proprio questo: vedere le persone scavalcare le proprie paure, più ancora di una sentenza di condanna”.

Corridoi umanitari: arrivati tra ieri e oggi a Fiumicino 91 profughi siriani. Stasera a Roma la consegna del premio Nansen per i rifugiati dell’Unhcr

“Da Roma chiediamo a tutta l’Europa di aprire corridoi umanitari europei perché un popolo di bambini come siete voi oggi, abbia un futuro di pace. Benvenuti”. Con queste parole Marco Impagliazzo ha accolto questa mattina all’aeroporto di Fiumicino, a Roma, un gruppo di profughi siriani provenienti dal Libano, giunti in Italia grazie ai corridoi umanitari promossi da Comunità di Sant’Egidio, Federazione delle Chiese evangeliche e Tavola Valdese, in accordo con i ministeri dell’Interno e degli Esteri. Sono 91 gli arrivi in totale tra ieri e oggi, la metà bambini. Con loro si raggiunge quota 2.700 persone accolte in Europa con un progetto della società civile totalmente autofinanziato (dalla raccolta fondi di Sant’Egidio e dall’8 per mille valdese), nato in Italia, ma poi adottato anche da altri Paesi. Dal febbraio 2016, infatti, oltre 2.200 profughi sono già arrivati in Italia (più di 1.700 dal Libano, altri 500 dall’Etiopia), oltre ai circa 500 giunti in Francia, Belgio e Andorra. “I corridoi umanitari – ha detto Impagliazzo – sono un’alternativa all’inferno dei campi profughi in cui avete vissuto per troppo tempo”. “Vogliamo darvi qui in Italia un futuro buono, legale e di integrazione”. In serata presso la residenza a Roma dell’ambasciatore norvegese sarà consegnato il premio Nansen per i rifugiati dell’Unhcr ai promotori dei corridoi umanitari. Rivolgendosi ai rifugiati arrivati oggi, Carlotta Sami, portavoce dell’Unhcr per l’Europa del sud, ha detto: “Questo premio mostra che in Italia esistono migliaia di persone che vogliono conoscervi e accogliervi. Vi dice che l’Italia è un Paese aperto ai rifugiati. Ci auguriamo che i corridoi umanitari crescano non solo in Italia ma anche in tutta Europa”.

Brasile: Cimi su attacchi a territori indigeni. Violenze in aumento, l’anno scorso 109 invasioni, nel 2019 già 160. 135 vittime nel 2018

Le popolazioni indigene del Brasile soffrono un forte aumento di attacchi contro i loro territori. Il “Rapporto sulla violenza contro le popolazioni indigene in Brasile – 2018”, redatto dal Consiglio indigenista missionario (Cimi) e presentato ieri a Brasilia, parla di fenomeni sempre più preoccupanti di accaparramento delle terre, furto di legname, estrazione dell’oro, invasioni e persino la creazione di lottizzazioni di terreni nei territori indigeni tradizionali. Una situazione che, secondo il rapporto, “pone a rischio la stessa sopravvivenza di varie comunità indigene in Brasile”. I dati sono eloquenti. L’anno scorso ci sono stati 109 casi di “invasioni per il possesso, sfruttamento illegale delle risorse naturali e vari danni al patrimonio”, mentre nel 2017 ci c’erano stati 96 casi. Nei primi nove mesi del 2019, i dati parziali del Cimi riportano, al momento, già 160 casi di questo tipo nei territori indigeni del Brasile.
C’è stato anche un aumento del numero di omicidi segnalati che vedono come vittime gli indigeni, spesso leader sociali che lottano per i loro diritti: i casi, nel 2018, sono stati 135. Il maggior numero di casi si è verificato in Roraima (62), segue il Mato Grosso do Sul (38). Nel 2017 erano stati registrati 110 casi di omicidio.

Clima, commercio e sviluppo: card. Turkson (Santa Sede), “la frustrazione e la rabbia dei giovani è chiara, rubiamo il loro futuro”

“La frustrazione e la rabbia dei giovani nei confronti della nostra generazione è chiara. Rischiamo di rubare loro il futuro”. Perciò siamo chiamati ad “una conversione ecologica” e a rispondere alle richieste dei giovani di tutto il mondo, che hanno manifestato nei giorni precedenti al Summit sul clima delle Nazioni Unite a New York: lo ha detto oggi il card. Peter K.A. Turkson, prefetto del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale, presentando questa mattina alla Radio Vaticana, il Rapporto Unctad sul commercio e lo sviluppo 2019, in una conferenza stampa congiunta con l’Ufficio dell’Unctad a Ginevra. Il rapporto è stato diffuso stasera alle 19 in tutto il mondo. “La minaccia del riscaldamento globale – ha detto il card. Turkson – richiede azioni immediate per ridurre le emissioni di gas serra e stabilizzare il clima della terra”. La conversione ecologica citata dal Papa Francesco nella “Laudato si’” richiede “un nuovo riconoscimento della nostra relazione con il creato e con tutto ciò che esiste al di fuori di noi”, perché “i nostri destini sono collegati, natura e umanità, la persona umana e il suo giardino”. Per questo l’accento del rapporto Unctad 2019 è posto sulla necessità di un “Global green new deal”, un nuovo corso mondiale centrato sull’ecologia, “che unisce il desiderio di prosperità per tutti con un impegno determinato per guarire il pianeta”.

Germania: decisione della plenaria dei vescovi sulle vittime di abusi. Risarcimenti materiali “celeri” e “congrui”

I vescovi tedeschi non intendono perdere tempo e agiranno per sviluppare un sistema efficace di risarcimento per le vittime di abusi. La decisione, presa durante i lavori dell’Assemblea plenaria della Conferenza episcopale tedesca (Dbk) in corso a Fulda, prevede l’utilizzo di ampie somme a disposizione per agire “rapidamente”: lo ha confermato oggi mons. Stephan Ackermann, responsabile per la Dbk delle questioni degli abusi. Ackermann ha evidenziato come la decisione è nata attraverso un lavoro di alcuni mesi. Fino ad ora, le vittime di abusi venivano risarcite con 5mila euro ciascuna come “riconoscimento materiale della loro sofferenza”, ma in molti casi le somme erano più alte. Finora, secondo Ackermann, sono state approvate circa 2.100 domande di risarcimento per un importo totale di oltre 9 milioni di euro. La proposta attuale si basa sulla gravità degli abusi e sulla sofferenza patita dalle vittime (e nella consapevolezza che il risarcimento materiale sia una risposta parziale a quanto sopportato dalle vittime stessi degli abusi): partendo da un importo di base di circa 10mila euro si potrebbe giungere fino a 400mila euro, con varie valutazioni. “Vogliamo un riconoscimento che dalle vittime sia ritenuto congruo ma – ha specificato Ackermann – questo deve essere alla portata di diocesi e comunità religiose”.

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Fonte: Sir