150 anni delle Figlie di Maria Ausiliatrice. E sono a Padova da oltre 110 anni

Le Figlie di Maria Ausiliatrice fondate da Don Bosco e Maìn Mazzarello nel 1872. A Padova da oltre 110 anni

150 anni delle Figlie di Maria Ausiliatrice. E sono a Padova da oltre 110 anni

Tutto nacque da un incontro: da un lato don Giovanni Bosco, dall’altro Maria Domenica Mazzarello. È il 1872, prende vita a Torino l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice (Fma), il quale 150 anni dopo celebra la propria storia con la presenza di 11.535 sorelle in 97 Paesi di tutti e cinque i continenti. A ripercorrere questa grande avventura è suor Bruna Calgaro, uno dei volti delle figlie di don Bosco a Padova, già preside dell’omonimo istituto superiore e membro dell’Associazione dei cultori della storia salesiana.

Suor Bruna, dov’è iniziato tutto quanto?

«A Mornese, un paese del Monferrato. Don Bosco passava spesso in quelle zone con i suoi ragazzi, ospitati da parroci e contadini, così si accendevano ispirazioni e fermenti pastorali: la formazione morale e professionale dei ragazzi attraverso l’apertura di laboratori, scuole, cortili, distribuzione di pane e di quaderni per imparare a leggere. Salvezza spirituale e riscatto sociale per don Bosco, erano inscindibili. Questa è la radice comune che noi Fma condividiamo con l’altra congregazione, quella dei Salesiani».

Quali furono i primi passi?

«Nella testa di don Bosco, da tempo frullava l’idea di fare per le ragazze qualcosa di simile a quanto avveniva per i ragazzi a Valdocco. Attorno al 1870 ne parlò con il parroco di Mornese, don Domenico Pestarino, e fu come gettare legna sul fuoco: in paese c’era un gruppo di ragazze seguite da Maria Domenica Mazzarello, per tutti “Maìn”, che si occupavano di bambine povere e trascurate.

La giovane Maìn non aveva molta cultura, ma una enorme sensibilità alle sollecitazioni del Vangelo nei confronti dei piccoli, proprio come il futuro santo. Tra i due scattarono subito l’intesa spirituale, la fiducia reciproca e grandi di sogni. Il 5 agosto del 1872 con l’emissione dei voti religiosi, Maìn e altre ragazze di Mornese divennero Figlie di Maria
Ausiliatrice, donne consacrate all’educazione della gioventù femminile, incardinate nella congregazione salesiana».

Quando le prime Fma arrivarono a Padova?

«Dopo aver aperto le prime case in Veneto, a Este e Conegliano, le religiose giungono in città nel 1911 con l’appoggio del vescovo Luigi Pellizzo per aprire un pensionato per studentesse di scuola superiore e università in via San Massimo. Un’opera attesa e supportata da Diocesi e Comune, infatti le suore dovettero nel tempo ampliarla acquistando via via nuovi ambienti. Lo stesso si può dire per l’Istituto Maria Ausiliatrice di riviera San Benedetto, già Palazzo Pisani De Lazzara, acquistato nel 1941 e restaurato dopo i bombardamenti della Seconda guerra mondiale, che oggi ospita i 400 studenti del liceo “Maus” e della Scuola di formazione professionale».

Quale rapporto si sviluppa con la città?

«Adattarsi con disponibilità alla situazione è una delle caratteristiche fondanti del carisma dei figli e delle figlie di don Bosco. Negli oltre 110 anni di presenza a Padova, le Fma hanno vissuto insieme alla popolazione due guerre, risposto alle urgenze di cooperazione e assistenza a chi era colpito, ospitato orfane, aperto mense per i poveri o gli operai, scuole e indirizzi diversi di studio. Insomma hanno risposto a molti bisogni educativi, a volte hanno anticipato le richieste, avviando iniziative, talvolta oltrepassando i confini tradizionali del loro carisma se l’emergenza lo richiedeva. D’altra parte il dono ricevuto di occuparsi dei giovani, che la Chiesa chiama carisma, è qualcosa che deve incarnarsi continuamente nel tempo. Abbiamo sempre percepito da parte della gente simpatia e comprensione della nostra missione. La gente sa che occuparsi di educazione dei giovani richiede investimenti di diverso tipo, e ci ha sempre supportato: il messaggio di don Bosco e madre Mazzarello è stato compreso e molte giovani sono entrate nell’istituto divenendo Fma».

Come vede il vostro futuro a Padova?

«Intendiamo rimanere vigili sul fronte in cui si gioca il presente e il futuro dei giovani: la scuola, la formazione professionale, la formazione del cittadino attraverso attività di volontariato e di animazione negli oratori, nell’accoglienza degli stranieri, negli incontri di socio-politica».

24 maggio, festa di Maria Ausiliatrice

È la Madonna dei tempi difficili, aiuto dei cristiani. Il culto di Maria Ausiliatrice si propaga largamente dopo la vittoria di Lepanto. Papa Pio VII ne istituisce la festa il 24 maggio nel 1814, dopo la liberazione dalla prigionia napoleonica.

Sguardo rivolto al futuro con le idee chiare

Oltre alla predilezione per i giovani, a guidare l’azione delle Figlie di Maria Ausiliatrice c’è anche l’attenzione per la formazione degli adulti e la collaborazione con le istituzione ecclesiali e civili: «È il fronte tracciato da Don Bosco 150 anni fa per le Fma: un campo di lavoro che genera tuttora identità e santità nella Chiesa e nella Comunità civile», conclude suor Bruna Calgaro.

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