5 x mille. Scegliere lo Iov: un aiuto concreto alla ricerca

Se lo Iov è in testa per introiti ricevuti dal 5 per mille grazie a oltre 40 mila firme, la più scelta nel Veneto nel 2017 è stata un’altra realtà del mondo sanitario padovano, la Città della Speranza, che ha ottenuto la fiducia di 54.385 veneti con una media di 28,32 euro a contribuente.

5 x mille. Scegliere lo Iov: un aiuto concreto alla ricerca

La dichiarazione dei redditi può essere anche l'occasione di fare del bene alla ricerca, oltre che alle casse dell'erario. Anche nel 2017 l'Istituto Oncologico Veneto è stato in cima alle preferenze dei contribuenti per la scelta del 5 per mille, un primato che è sintomo anche di una crescente sensibilità verso la ricerca.

«Siamo orgogliosi di questo risultato così importante — commenta Giorgio Roberti, direttore generale dell'Istituto Oncologico Veneto — Personalmente ringrazio i cittadini che hanno voluto devolvere il loro 5 per mille e soprattutto desidero assumerne personalmente lo stimolo e il messaggio: i contribuenti di tutto il Veneto e non solo della nostra regione, visto che ormai l'Istituto è noto in tutta  Italia, ci stanno dichiarando che credono fermamente e in modo sempre più vasto e convinto nella ricerca scientifica in oncologia che viene sviluppata presso lo Iov».

L'stituto, creato dalla Regione nel 2005, riesce a coniugare ricerca e assistenza, prevenzione e cura dei tumori, rappresentando un'eccellenza nel panorama sanitario nazionale e internazionale. «La cifra devoluta dai cittadini è per noi un risultato formidabile che ci offre un supporto economico fondamentale — spiega Giuseppe Opocher, direttore scientifico dello Iov — non dimentichiamo che questa cifra rappresenta circa il 30 per cento dell’investimento annuale in ricerca: il suo incremento anche per quest'anno ci permette di non abbassare mai la qualità della nostra ricerca che, lo ricordiamo, negli ultimi anni ha portato concreti benefici nella diagnosi e nella cura del cancro. Senza il sostegno dei cittadini, argomenti come genomica e immunologia del cancro, nuovi approcci terapeutici e radiomica non avrebbero potuto essere adeguatamente affrontati». 

La scelta di oltre 40 mila contribuenti ha garantito, nel solo 2017, entrate all'Istituto Oncologico Veneto per 2,3 milioni di euro. «Durante questi 6 anni di direzione scientifica dello Iov — continua Giuseppe Opocher — ho avuto la responsabilità e anche l’onore di decidere come utilizzare il finanziamento che i cittadini ci hanno voluto donare. Ho deciso di farlo seguendo un preciso piano di investimento che rispondeva all'idea di preparare l’Istituto alle future grandi sfide dell’oncologia. Ad esempio, andando più nello specifico, con il programma oncologia traslazionale abbiamo sostenuto 20 progetti per un totale di 900 mila euro mentre con il programma genomica altri 18 progetti per un totale di un milione di euro». 

La ricerca può fare ancora molto e per questo è importante continuare a sostenerla, come nel campo dell'immunologia del cancro che da eterna promessa sta diventando sempre più una solida realtà nella lotta contro la malattia. «L’aiuto che i cittadini ci hanno voluto donare — conclude il direttore scientifico dello Iov, Giuseppe Opocher — è in grande crescita ed è più che raddoppiato negli ultimi anni. Una grande manifestazione di affetto ed apprezzamento del nostro lavoro, che ci carica di responsabilità nel cercare di fare sempre meglio».

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