A Fratte dal 19 luglio la sagra di San Giacomo. Il 17 luglio inaugurazione della mostra dello scultore Sandrin

Dal 19 al 30 luglio a Fratte di Santa Giustina in Colle torna la festa dedicata a san Giacomo. Il programma ludico e gastronomico si affianca a quello spirituale con la novena che inizia il 16 e termina il 25 luglio: ogni sera alle 18.30 messa e preghiera di intercessione a san Giacomo. 

A Fratte dal 19 luglio la sagra di San Giacomo. Il 17 luglio inaugurazione della mostra dello scultore Sandrin

Domenica 21 alle 9 la messa solenne è seguita dalla processione in onore del patrono con la partecipazione dei giochi del Canton, le associazioni, gli stendardi dei capitelli e i gruppi del camposcuola.

Da segnalare la terza mostra di scultura “Inferno dantesco”, visitabile dal 19 al 30 luglio, con le opere di Romeo Sandrin che interpreta il capolavoro di Dante Alighieri dal 18° al 26° canto. L’inaugurazione sarà mercoledì 17 luglio alle 20.45 in chiesa.

Romeo Sandrin, scultore ed insegnante d’arte in congedo, continua il suo viaggio all’interno dell’abisso del male umano. Da diversi anni è impegnato in uno studio accurato del poema dantesco da cui ricava continui stimoli e provocazioni che trasforma in opere d’arte. 

Ha già presentato al pubblico una quarantina di sculture con soggetti ripresi dai primi 17 canti della Divina Commedia. Durante la serata di mercoledì 17 luglio, presso la chiesa parrocchiale di Fratte di Santa Giustina in Colle, accompagnerà la platea ad inabissarsi nelle Malebolge. Si tratta di uno spazio del basso inferno segnato da peccato, viltà e lezzo in cui trovano la loro pena i fraudolenti. Dalle 20,45 si sveleranno le diciotto opere che danno forma ai canti dal XVIII al XXVI. “Riflettere su Dante mi porta costantemente a guardare l’attualità e trovare il poeta del ’300 contemporaneo: ci parla di corruzione nella politica, avidità nella Chiesa, di traffici illeciti e di ipocriti che simulano una santità falsa” commenta l’artista iustinense.

Non si tratta solo di un’impresa artistica, ma tutto sgorga dalla viva passione del maestro Sandrin per il capolavoro dantesco. Un’opera geniale, compendio del sapere medievale, fonte di continua riflessione. “Proprio dallo studio attento della poesia nasce l’immaginazione – spiega lo scultore –. Leggo ed analizzo i versi, questi sedimentano dentro me, portandomi a meditare sui contenuti e ad immaginare ciò che Dante esprime con la sua poesia. Man mano si concretizzano le idee che diventano schizzi, disegni, bozzetti”. Tutto parte dalla creta che nelle sapienti mani dell’artista prende forma con immediatezza e in pochi minuti l’idea è già fissata. A volte questo capita nel cuore della notte, più spesso nelle dodici ore di lavoro che quotidianamente trascorre nel suo laboratorio, fucina di idee e realizzazioni. “Solitamente gli scultori si specializzano in una tecnica - spiega Sandrin - io amo alternare i materiali passando dalla terracotta, al legno, dal bronzo al marmo”. Per la mostra che inaugurerà a breve ha lavorato anche su un rovere di tre metri da cui è emersa la figura di Niccolò III, il papa avido condannato nel canto XIX. “Prima di rimboccarmi le maniche e operare sui materiali, devo scendere in profondità nel testo – continua – e a volte questo soffermarsi sulle espressioni, sui simboli e i personaggi che Dante propone incessantemente mi porta a fare mio il testo al punto da conoscerlo a memoria”. Questa commistione tra arti è la cifra degli appuntamenti offerti dallo scultore al proprio paese. Il 17 luglio, oltre al suo racconto poetico e plastico, interverrà A.GI.MUS. di Santa Giustina in Colle arricchendo la serata con un accompagnamento musicale. Sandrin definisce “una bella sorpresa” il premio Testimone della Cultura 2019 da poco assegnatogli dal Tavolo della cultura del Camposampierese con la seguente motivazione: “Maestro d’arte, scultore di fama internazionale, eccellenza culturale, riceve il premio per la costante tensione al bello e per la ricerca di una cifra stilistica originale di cui sono testimonianza visibile le sue opere”.

Anche la scelta del luogo in cui esporre non è casuale. “Dante merita un luogo sacro” afferma l’artista, e nel parroco di Fratte, don Domenico Zaggia, ha trovato un sostenitore e promotore. I concittadini, dopo la curiosità iniziale, manifestano una partecipazione ed attenzione sempre maggiore. Affetto ed interesse che ripagano l’impegno liberale profuso da Romeo Sandrin in questi anni e che mira ad un traguardo ambizioso. “Dico a mezza voce che sarebbe mio desiderio concludere la trasposizione plastica di tutto l’Inferno per realizzare il primo museo al mondo dedicato all’Inferno di Dante in scultura. Nel 2021 si celebreranno i 700 anni dalla morte del poeta”. Ma l’attenzione di Romeo Sandrin sa focalizzarsi anche su progetti a breve termine altrettanto nobili: da sempre le serate proposte dall’artista di Fratte sostengono Medici con l’Africa Cuamm per liberare dall’inferno della fame e della malattia le popolazioni africane.

La mostra rimarrà aperta per tutto il periodo della sagra parrocchiale, nelle serate dal 19 al 30 luglio.

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)