“Abbiamo riso per una cosa seria” compie 20 anni e torna nelle piazze

Due decenni a favore di un’agricoltura familiare sostenibile in Italia e nel mondo. L’iniziativa torna nei fine settimana del 14 e 15 e del 21 e 22 maggio con i pacchi di riso Roma, 100% italiano della Filiera Agricola Italiana. Circa 3 mila volontari Focsiv e dell’Azione Cattolica Italiana proporranno i pacchi di riso a un’offerta minima di 6 euro

“Abbiamo riso per una cosa seria” compie 20 anni e torna nelle piazze

La Campagna “Abbiamo riso per una cosa” seria Focsiv compie 20 anni, due decenni a favore di un’agricoltura familiare sostenibile in Italia e nel mondo.
L’iniziativa torna nei fine settimana del 14 e 15 e del 21 e 22 maggio con i pacchi di riso Roma, 100% italiano della FdAI - Filiera Agricola Italiana, e rinnova la collaborazione, come nelle scorse edizioni, con Coldiretti e Campagna Amica, Fondazione Missio CEI e Azione Cattolica Italiana. Inoltre, l’iniziativa ha il supporto informativo di Rai per il Sociale attraverso i canali editoriali Rai.

I pacchi di riso di “Abbiamo riso per una cosa seria” tornano, con un packaging rinnovato, in tante piazze, mercati di Campagna Amica, parrocchie e sulla piattaforma www.gioosto.com, l’e-commerce etico dedicato alle aziende che offrono prodotti di qualità. Tornano i circa 3000 volontari Focsiv e dell’Azione Cattolica Italiana a proporre i pacchi di riso della Campagna ad un’offerta minima di 6 euro.

“Un gesto di solidarietà e, soprattutto, di consapevolezza che esprime la volontà di schierarsi a difesa del lavoro dei piccoli contadini, in ogni parte del mondo, un lavoro che contribuisce alla salvaguardia dei territori e delle biodiversità e, al tempo stesso, genera un’economia agro-alimentare sostenibile e sana per tutti, senza scarti e sprechi”, ricorda Focsiv.
Le migliaia di chicchi di riso contenuti nei pacchi della Campagna sostengono un unico grande progetto con 34 interventi di agricoltura familiare realizzati da 33 Soci Focsiv in 25 Paesi di 4 Continenti – Africa, America Latina, Asia ed Europa.

“Tutti gli interventi sono volti al miglioramento della condizione socio-economica delle comunità agricole e, in particolare, di quella delle donne, artefici dello sviluppo delle proprie famiglie ad iniziare dai più piccoli; alla sensibilizzazione dei giovani affinché comprendano quali siano le potenzialità di rimanere nelle proprie terre di origine senza abbandonarle per un futuro incerto nei grandi agglomerati urbani; alla formazione dei contadini di tecniche e pratiche di coltivazione ecosostenibili, che valorizzano la qualità e la quantità della loro produzione”, evidenzia l’organizzazione.

“Abbiamo riso per una cosa seria” è una Campagna di sostegno per gli interventi di agricoltura familiare e, soprattutto, è un movimento di contadini italiani e di tutto il mondo, insieme ai consumatori responsabili, per la difesa della dignità dei lavoratori e per il diritto al cibo sano e di qualità per tutti.

“La Campagna promuove una rete di persone consapevoli che insieme sostengono le comunità rurali, oggi ancora più in difficoltà a causa delle conseguenze della pandemia e della guerra in Ucraina e in tante altre parti del mondo, che richiedono politiche che portino alla sicurezza alimentare e salubrità dei cibi, che promuovano il valore dell'agricoltura familiare come risposta alla crisi globale, alle migrazioni e ai cambiamenti climatici – spiega Focsiv -.Tutti uniti per contrastare fenomeni, in Italia e nel resto del mondo, come il caporalato, il lavoro nero e la schiavitù di chi sottopaga i prodotti agricoli e il lavoro nei campi e l'abbandono delle terre e il loro l'accaparramento da parte delle multinazionali e delle finanziarie”.

“Se già la pandemia ci aveva fatto comprendere la precarietà non solo del sistema sanitario mondiale, ma anche di quello agro – alimentare la crisi odierna, provocata dalla guerra in Ucraina, sta ulteriormente aggravando la situazione alimentare già più che compromessa per milioni di persone. Una tempesta perfetta che porterà, secondo le prime analisi degli esperti internazionali, a 1,7 miliardi le persone che non avranno il diritto ad alimentazione sana. Le migliaia di chicchi di riso dei pacchi della Campagna Abbiamo riso per una cosa seria, giunta alla Ventesima edizione, sono a testimoniare che si può ed urgentemente si deve cambiare il paradigma di crescita senza limiti che governa l’economia mondiale. È necessario attuare modelli di produzione basati sull’agroecologia, che tutelino l'ambiente, la biodiversità e l’agricoltura familiare. E che, soprattutto, garantiscano l’accesso a tutti ad un cibo sano e difendano la dignità di chi lavora la terra - ha sottolineato Ivana Borsotto, presidente Focsiv -. I pacchi di riso che saranno in piazza da metà maggio non solo sostengono interventi di agricoltura familiare, realizzati dai nostri soci in 25 paesi del mondo, ma sono la risposta concreta che da 50 anni, come Federazione di Organismi di cooperazione allo sviluppo, mettiamo in campo per permettere che sia i risicoltori italiani che i contadini di tutto il mondo possano continuare a coltivare le loro terre e a sviluppare una economia sostenibile che salvaguarda i frutti originari dei propri territori e che, al contempo, sia difeso il diritto ad un lavoro e ad una vita dignitosa. Questo è il modo Focsiv di ridere per una cosa seria”.

Molti i volti, anche quest'anno, dei testimonial e degli amici che si sono uniti e condividono gli scopi della Campagna “Abbiamo riso per una cosa seria” ad iniziare da Elena Somaré, virtuosa dell'uso del suono primitivo del fischio, che ha musicato lo spot della Campagna. Sono coinvolti nella Campagna anche Chiara Caprettini, foodblogger, Luca Lombroso, meteorologo e divulgatore ambientale, Paolo Sottocorona, meteorologo de LA7, e i Cuochi contadini della rete di Campagna Amica, che sostengono con le ricette e gli showcooking del riso Focsiv Coldiretti.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)