Accesso al credito e Reddito di emergenza, le misure del decreto agosto

Il governo tenta di evitare il flop del Rem: prevista una terza mensilità, le domande possibili fino al 15 ottobre. Accesso al credito del fondo Pmi anche per gli enti non commerciali, compreso tutto il terzo settore. Ulteriori 20 milioni per il servizio civile

Accesso al credito e Reddito di emergenza, le misure del decreto agosto

C'è anche l'accesso al credito per gli enti del terzo settore, oltre ad una proroga del Reddito di emergenza (Rem), all'interno del decreto legge cosiddetto “Agosto” approvato venerdì scorso in tarda sera dal Consiglio dei Ministri con la usuale formula del “salvo intese”. Si attende ora la predisposizione finale del testo e la sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Il decreto legge introduce nuove misure per il sostegno e il rilancio dell'economia: vale 25 miliardi di euro e nelle intenzioni dell'esecutivo intende “ proseguire e rafforzare l’azione di ripresa dalle conseguenze negative dell’epidemia da Covid-19 e sostenere lavoratori, famiglie e imprese, con particolare riguardo alle aree svantaggiate del Paese”. Con questo nuovo provvedimento, fa notare l'esecutivo, le risorse complessivamente messe in campo per reagire all’emergenza arrivano – considerando i precedenti decreti, compresi il “Cura Italia”, il “Liquidità” e il “Rilancio” a 100 miliardi di euro, pari a 6 punti percentuali di Pil.

Terzo settore e accesso al credito anche senza attività commerciale

Il decreto “Agosto” accoglie una richiesta da tempo avanzata dagli enti di terzo settore: la possibilità cioè di consentire a tutti gli enti non commerciali l'accesso al credito attraverso il fondo garanzia per le piccole e medie imprese (Pmi). Al fondo, che nell'aprile scorso, con il decreto Liquidità, aveva visto profondamente modificate le proprie modalità operative, con una semplificazione delle procedure, un aumento delle coperture e l'ampliamento della platea dei beneficiari, potranno accedere ora tutti gli “enti non commerciali, compresi gli enti del terzo settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti”. Nella nuova dicitura sono compresi anche tutti gli enti di terzo settore che non svolgono alcuna attività di impresa o attività commerciale: la precedente formulazione del Dl Liquidità infatti li escludeva, inglobando solamente gli “enti del Terzo settore, compresi gli enti religiosi civilmente riconosciuti, esercenti attività̀ di impresa o commerciale, anche in via non esclusiva o prevalente o finalizzata all'autofinanziamento”.

“Il governo ha mantenuto gli impegni, finalmente tutto il terzo settore può accedere alla garanzia pubblica al credito”, il primo commento a caldo del Forum Terzo Settore. "Attendiamo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, ma - commenta Claudia Fiaschi, portavoce nazionale del Forum del Terzo Settore - se confermata è davvero un'ottima notizia a testimonianza che le nostre sollecitazioni hanno trovato risposta. È una misura particolarmente sentita soprattutto dalle piccole organizzazioni, quelle meno patrimonializzate e che incontrano maggiori difficoltà nell’accesso al credito. Si tratta di molte migliaia di associazioni di volontariato e di promozione sociale che rappresentano un presidio fondamentale della coesione sociale delle nostre comunità, che hanno bisogno, in questo difficile momento, di un aiuto per la ripartenza: l'accesso ai finanziamenti garantiti dal Fondo sarà importante per consentir loro di proseguire le attività”.

Il Reddito di Emergenza continua: un mese in più e domande fino ad ottobre

Il decreto Agosto, secondo quanto reso noto finora, prevede un rinnovo del Reddito di Emergenza (Rem), la misura straordinaria introdotta con il decreto Rilancio per supportare i nuclei familiari che si sono ritrovati in estrema difficoltà a causa della crisi legata alla pandemia di Covid-19. Nel testo è contenuta la corresponsione di una ulteriore quota mensile una tantum, oltre a quelle già previste, e la disposizione che si avrà tempo fino al prossimo 15 ottobre per presentare la domanda tramite i canali dell'Inps.

La misura, introdotta nel dl Rilancio e lanciata il 22 maggio scorso, secondo le stime del governo avrebbe dovuto venire incontro ad una platea di due milioni di persone, ma al 30 giugno scorso aveva raccolto poco più di 500 mila domande. Ragion per cui da più parti (e dagli stessi primi promotori della misura, il Forum Disuguaglianze Diversità di Fabrizio Barca e l’ASviS - Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile di Enrico Giovannini) era stata chiesta una proroga della possibilità di presentare le domande fino al 15 settembre, rispetto al 30 luglio inizialmente previsto. La decisione del governo è andata oltre, al 15 ottobre, prevedendo al contempo l'aggiunta di una rata, quella di agosto, oltre a quelle di giugno e luglio già previste. L'importo mensile della misura va da un minimo di 400 euro fino a un massimo di 840 euro, a seconda della composizione del nucleo familiare.

Positiva la reazione di “Forum DD e AsviS: “Decidere di mantenere, insieme all’estensione della cassa integrazione e ad altre misure a sostegno di varie categorie, una tutela per le persone più fragili si configura come una scelta di equità da parte dello Stato nei confronti di tutte le persone che, indipendentemente dalla natura del loro rapporto di lavoro e delle loro condizioni sociali, devono vedersi riconosciuta pari dignità“. Ora però, secondo le organizzazioni, è cruciale che il governo “riproponga con decisione la campagna informativa per informare del Rem i possibili beneficiari”.

Servizio civile universale, altri venti milioni

Nel decreto agosto c'è spazio anche per un piccolo aumento dei fondi già previsti per il servizio civile universale: “Sono molto felice che un segnale importante sia stato dato per il Servizio civile universale: un fondo aggiuntivo di 20 milioni che consentirà a migliaia di giovani di effettuare un’esperienza importante”, dice il ministro Vincenzo Spadafora, che nelle scorse settimane aveva chiesto un aumento in verità più consistente, parlando di oltre 50 milioni.

Aumentano le pensioni di invalidità (ma non tutte)

Il decreto agosto contiene anche le norme che, in seguito al pronunciamento della Corte Costituzionale che aveva dichiarato incostituzionale l'importo attuale delle pensioni di inabilità percepite dagli invalidi civili al 100% sotto determinate soglie di reddito, incrementano l'importo portandolo fino a circa 650 euro mensili per tredici mensilità, anche per ciechi assoluti e sordi. Restano fermi i limiti di reddito previsti.

Le misure sul lavoro: cassa integrazione e indennità

Sul fronte del lavoro, si introducono agevolazioni fiscali per le aree svantaggiate e ulteriori nuove indennità specifiche per alcuni settori, oltre al prolungamento di alcune delle misure a sostegno dei lavoratori varate con i precedenti provvedimenti. In particolare, viene introdotto uno sgravio del 30% sui contributi pensionistici per le aziende situate nelle aree svantaggiate, con l’obiettivo di stimolare crescita e occupazione. Il decreto finanzia la misura per il periodo ottobre-dicembre 2020, in attesa – afferma una nota del governo - “che questa venga estesa sul lungo periodo con prossimi interventi”. Prolungati poi per un massimo di 18 settimane complessive i trattamenti di cassa integrazione ordinaria, assegno ordinario e cassa integrazione in deroga previsti per l’emergenza.

Per le aziende che non richiederanno l’estensione dei trattamenti di cassa integrazione verrà riconosciuto l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali per un massimo di quattro mesi, entro il 31 dicembre 2020. Fino a tale data, vengono inoltre escluse dal versamento dei contributi previdenziali, per un massimo di sei mesi dall’assunzione, le aziende che assumono lavoratori subordinati a tempo indeterminato, in presenza di un aumento dell’occupazione netta.

Per i datori di lavoro che non hanno integralmente fruito della cassa integrazione o dell’esonero dai contributi previdenziali resta precluso l’avvio delle procedure di licenziamento individuali e restano sospese quelle avviate dopo il 23 febbraio 2020. Inoltre, si conferma la sospensione delle procedure di licenziamento collettivo. Queste disposizioni non si applicano in caso di licenziamenti motivati dalla cessazione definitiva dell’attività dell’impresa. È possibile rinnovare o prorogare, per un periodo massimo di 12 mesi (fermo restando il limite complessivo di 24 mesi) e per una sola volta, i contratti di lavoro subordinato a tempo determinato anche in assenza di causale. Vengono prorogate per ulteriori due mesi la Nuova assicurazione sociale per l’impiego (Naspi) e l’indennità di disoccupazione mensile “DIS-COLL” per i collaboratori coordinati e continuativi il cui periodo di fruizione termini nel periodo compreso tra il 1° maggio 2020 e il 30 giugno 2020.

Vengono poi introdotte nuove indennità per alcune categorie di lavoratori. Tra queste, 1.000 euro per gli stagionali del turismo, degli stabilimenti termali e dello spettacolo danneggiati dall’emergenza Covid-19 e per altre categorie di lavoratori (iscritti al Fondo pensioni lavoratori dello spettacolo in possesso di determinati requisiti, dipendenti stagionali appartenenti ad altri settori, gli intermittenti e gli incaricati di vendite a domicilio). Si prevede un’indennità di 600 euro per i lavoratori marittimi e gli stagionali sportivi. Viene aumentata di 500 milioni di euro per il biennio 2020-21 la dotazione del Fondo nuove competenze introdotto dal “decreto rilancio” per la formazione e per favorire percorsi di ricollocazione dei lavoratori.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)