Al Gregorianum "Dalla zona grigia alle tiepide case. La memoria e Primo Levi". Martedì 22 gennaio

"Dalla zona grigia alle tiepide case. La memoria e Primo Levi". Martedì 22 gennaio, alle 20.45, il dottorando in filosofia dell'Università di Pavia Simone Galli parlerà al Gregorianum in preparazione alla giornata internazionale della memoria di domenica 27 gennaio.

Al Gregorianum "Dalla zona grigia alle tiepide case. La memoria e Primo Levi". Martedì 22 gennaio

A cent’anni dalla nascita, la fama di Primo come scrittore e testimone della Shoah rimane intatta, se non addirittura accresciuta. In occasione della Giornata della Memoria, può essere utile tornare, ancora una volta, sulle pagine di Se questo è un uomo e de I sommersi e i salvati, opere straordinarie, a ragione lette e rilette, che non smettono di interrogare le contraddizioni più profonde della cultura occidentale. L’obbiettivo di questo incontro è quello di ricostruire, sotto un profilo filosofico, la quarantennale riflessione condotta da Primo Levi sulla propria esperienza di sopravvivenza all’interno di Auschwitz. Ciò che si intende mettere in luce è la capacità da parte dello scrittore torinese di resistere a qualsiasi forma di estetizzazione e assolutizzazione del male concentrazionario, tendenze queste ultime che minano da sempre l’efficacia delle politiche della memoria nel contrastare le derive del presente. Con Se questo è un uomo, Levi ha voluto invece offrire ai suoi lettori «uno studio pacato di alcuni aspetti dell’animo umano». I protagonisti della testimonianza leviana sono infatti individui comuni, né santi né demoni, ritrovatosi improvvisamente «sul fondo» di Auschwitz a sopravvivere e le cui gesta rappresentano i tanti modi in cui l’essere umano si rapporta al potere. Il culmine di questo studio è rappresentato dal concetto di «zona grigia», una delle categorie socio-politiche più importanti e innovative del secolo scorso. Con «zona grigia» Levi non solo ha offerto un magistrale modello esplicativo delle dinamiche umane interne al campo di sterminio. Le pagine centrali de I sommersi e i salvati vogliono essere anche la risposta, tanto lucida, quanto sconcertante, alla domanda: «Come si comporterebbe ognuno di noi se fosse spinto dalla necessità e in pari tempo allettato dalla seduzione»?

Simone Ghelli è dottorando in filosofia presso l’Università degli studi di Pavia (consorzio FINO). Nel 2017 si è laureato a pieni voti in Filosofia Magistrale presso l’Università del Piemonte Orientale con una tesi in storia del pensiero politico dal titolo Il pensiero di Primo Levi tra norma ed eccezione. Quest’ultima, scritta sotto la supervisione della professoressa Simona Forti, ha vinto nel 2018 il premio di laurea nazionale “Lorella Cedroni” in teoria politca. Nel 2019 sarà visiting student presso l’Univeristà di Cambridge (UK). Su Primo Levi ha recentemente pubblicato Il peso insostenibile della fortuna. L’ateismo di Primo Levi, in «Iride. Filosofia e discussione pubblica» 2/2018, pp. 245-260.

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