Alunni stranieri e sostegno, le priorità della nuova scuola
La questione del sostegno è una di quelle su cui si dibatte da tempo e si presenta come particolarmente delicata
Sostegno e stranieri. Secondo il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara sono questi due temi in particolare a “brillare” all’interno del disegno di legge “Sport e scuola” che è stato appena approvato alla Camera dei deputati e ora attende il via libera dal Senato
Il ministro, infatti, immediatamente dopo il voto di Montecitorio su “misure importanti che abbiamo fortemente voluto e che segnano un ulteriore passo avanti dell’azione riformatrice del governo e della maggioranza parlamentare”, ha voluto sottolineare “due misure” tra le altre: sostegno e stranieri, appunto.
Così ha spiegato Valditara: “Per rispondere alla carenza di docenti di sostegno, 85mila insegnanti ad oggi non sono specializzati, potenziamo i percorsi di specializzazione attraverso una nuova offerta formativa. Le famiglie inoltre potranno decidere di chiedere la conferma del docente di sostegno che lavora al fianco del proprio figlio, così da garantire, anche in caso di supplenti, quella continuità didattica che è presidio fondamentale per la didattica di tutti ma in modo particolare per gli alunni più fragili. Gli studenti di origini straniere, inoltre, dovranno acquisire una conoscenza adeguata dell’italiano, con corsi obbligatori e docenti dedicati: la lingua è requisito fondamentale per una inclusione che sia vera e non solo predicata”. Secondo il ministro, le due misure vanno nella direzione di “una scuola sempre più inclusiva e con standard qualitativi sempre più alti, in cui siano valorizzati e promossi i talenti di ogni giovane, indipendentemente dalle condizioni di partenza”.
In effetti la questione del sostegno, ad esempio, è una di quelle su cui si dibatte da tempo e si presenta come particolarmente delicata anche perché ogni anno ci si deve misurare con la carenza di personale adeguatamente formato. Il nuovo Piano prevede novità sulla formazione dei docenti, con dei percorsi di specializzazione indetti da Indire, da conseguire entro il 31 dicembre 2025. Le università possono attivare questi percorsi di specializzazione autonomamente o in convenzione con Indire e possono parteciparvi quanti hanno svolto, nelle istituzioni scolastiche statali e paritarie, un servizio su posto di sostegno della durata di almeno tre anni scolastici, anche non continuativi, nei cinque anni precedenti. Per la continuità didattica sul posto di sostegno, parola alle famiglie: possono ottenere la riconferma del docente già in servizio (a tempo determinato, previa valutazione da parte del dirigente scolastico.
Per l’inclusione degli studenti stranieri con gravi deficit di conoscenza dell’italiano si prevede invece l’assegnazione di un docente dedicato all’insegnamento dell’italiano per stranieri nelle classi dove gli studenti stranieri iscritti per la prima volta sono almeno il 20 per cento dei componenti della classe. Sono anche previste attività di potenziamento in orario extracurricolare.
Anche questo è un tema caldo per le nostre scuole, soprattutto in alcune realtà dove il fenomeno dell’immigrazione è particolarmente significativo. La questione, al di là delle polemiche che vengono spesso sollevate sui “ritardi” didattici legati alla presenza di alunni con gravi lacune linguistiche, riguarda proprio il tema dell’inclusione, come ha sottolineato il ministro. La base comune della lingua è importante ben al di là del solo contesto scolastico.
La parola, come ricordato, è ora al Senato. Poi passerà, in concreto, alle istituzioni scolastiche.