Andrea Borgato. Il veterano del tennistavolo e un entusiasmo inscalfibile alle Paralimpiadi

Andrea Borgato, originario di Monselice e residente a Solesino, è alla sua quarta partecipazione. Senza pressione, proverà a portare a casa un podio

Andrea Borgato. Il veterano del tennistavolo e un entusiasmo inscalfibile alle Paralimpiadi

È un veterano delle competizioni olimpioniche. Classe 1972, per Andrea Borgato quella di Parigi sarà la sua quarta Paralimpiade (dopo Londra nel 2012, Rio de Janeiro nel 2016 e Tokyo nel 2021) tra gli atleti del tennistavolo. Non nasconde la sua trepidazione per questo evento: «È un grande risultato poter partecipare all’edizione parigina in quanto l’estate scorsa ho avuto grossi problemi di salute che ancora mi trascino. A maggio scorso c’è stato un torneo di qualificazione in Thailandia, un solo posto per l’olimpiade per chi l’avrebbe vinto. In maniera un po’ sorprendente e rocambolesca, mettendoci tanta volontà e grinta, sono riuscito a vincerlo. È stata una bella sorpresa». Originario di Monselice, è cresciuto a Rovigo, la città paterna, fino all’evento che gli ha cambiato la vita: un terribile incidente nel luglio del 1995, un lungo ricovero in ospedale, e una nuova vita in sedia a rotelle. Si è successivamente trasferito a Solesino – dove tutt’oggi vive – per superare le barriere architettoniche dell’appartamento dove viveva precedentemente. Laureato in chimica, ha lavorato per diversi anni in aziende del suo territorio. A fine 2006 ha cominciato a giocare a tennistavolo con il proposito di fare attività sportiva per «mantenermi in forma, senza alcuna velleità. Pian piano c’ho preso gusto ad allenarmi e gareggiare, fino alla prima convocazione in Nazionale per gli Europei del 2009». Nel 2017, dopo il fallimento dell’ultima azienda in cui ha lavorato, ha deciso di dedicarsi interamente allo sport che ama. «È un’attività che ho praticato sin da giovane e, dopo l’incidente, mi è servito molto anche dal punto di vista dell’autonomia, che è migliorata considerevolmente. Mi diverte praticarlo e mi piace quando vinco, scaturiscono in me delle bellissime sensazioni. Lo considero un modo per impegnarsi, per porsi degli obiettivi e cercare di raggiungerli mettendocela tutta. Poi è uno sport tecnico nel quale è necessario far lavorare velocemente la testa: è importante infatti adattarsi ai diversi avversari, al loro gioco, alle differenti strategie messe in campo. È molto vario».

Andrea si allena circa 6 ore al giorno o a casa sua, col coach Manuel Crivellaro, o molto spesso raggiungendo Lignano Sabbiadoro dove c’è il centro federale di tennistavolo. L’atleta, guardando agli imminenti giochi paralimpici francesi di fine agosto, parla dello spirito olimpico che avverte quando partecipa a queste grandi manifestazioni: «Colgo, in tutti gli atleti che incontro in qualsiasi disciplina siano impegnati, il desiderio di dare il massimo, con forza, decisione». Andrea a Parigi sarà impegnato nelle gare di singolo di tennistavolo della sua categoria: «Saranno partite dentro o fuori e per sorteggio ci sarà l’eventualità di giocare un ottavo di finale e poi subito il quarto. Quel piazzamento decide se si va a medaglia o meno». Fa parte della squadra azzurra della sua disciplina, composta da sette atleti (sei in carrozzina e uno in piedi), pronti per partire per la capitale francese. Tra di loro c’è grande attesa, nella consapevolezza che «tutti abbiamo qualche chance di vincere una medaglia. Non sono tra i favoriti ma cercherò di dare fastidio ai miei avversari». L’atleta quindi non nasconde un piccolo grande sogno: «Mi piacerebbe tornare a casa con del metallo, di qualsiasi sostanza, vado là per dare tutto quello che ho, poi quello che raggiungerò sarà ben accetto. Voglio mettercela tutta, senza avere la pressione di voler fare a tutti i costi un risultato».

Il tennistavolo presente già da Roma 1960

Il tennistavolo paralimpico ha fatto la sua comparsa fin dai primi Giochi (Roma 1960), e ha una storia molto più lunga nelle Paralimpiadi rispetto alla sua controparte olimpica, che ha debuttato ai Giochi di Seul nel 1988

Rai2 trasmetterà interamente le Paralimpiadi

I Giochi Olimpici e Paralimpici di Parigi 2024 condividono per la prima volta lo stesso logo. E sempre per la prima volta nella storia, le Paralimpiadi verranno interamente trasmesse su un canale generalista, Rai2.

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