​Anziani, “uccisi dal covid o maltrattati”: appello alla ministra Stefani

Per Senior Italia FederAnziani è necessario “superare il modello attuale di gestione della disabilità e della non autosufficienza”. Messina: “A guardare la tv in questi giorni viene la pelle d’oca. Gli anziani chiedono rispetto e sicurezza”

​Anziani, “uccisi dal covid o maltrattati”: appello alla ministra Stefani

Uccisi dal covid o torturati nelle case di riposo fuori legge, costretti a vivere in uno stato di abbandono, soggezione e paura, minacciati nell’incolumità fisica da aguzzini mascherati da operatori sanitari, il tutto nell’indifferenza generale che ci considera “solo vecchi”, buoni per essere sacrificati. Quando finirà questo stato di cose? Quand’è che gli anziani e le persone fragili di questo Paese potranno essere trattate con il rispetto che meritano, e non considerate come gli avanzi della società perché inservibili e improduttivi?”. Senior Italia FederAnziani lancia un appello alla neo-ministra per le politiche della disabilità Erika Stefani, affinché “attraverso il dialogo con le associazioni e con le famiglie possa avviare un percorso di profondo cambiamento del sistema, che porti al superamento del modello attuale di gestione della disabilità e della non autosufficienza, dando vere risposte alle persone fragili e alle loro famiglie”.

A guardare la tv in questi giorni viene la pelle d’oca - dichiara il presidente Messina – ai numeri tremendi della mattanza degli anziani a opera del Covid, con una campagna vaccinale che va avanti ancora troppo lentamente, si aggiungono le immagini degli ospiti maltrattati nell’ennesima casa di riposo-lager, immagini che ormai sembrano destinate a suscitare uno sdegno temporaneo senza produrre alcun vero cambiamento. Tutto questo non è più tollerabile! Gli anziani di questo Paese chiedono rispetto e sicurezza".
"Non ci si può avviare verso l’età più fragile della vita, dopo aver contribuito in ogni modo al benessere della società in cui si vive, col pensiero che si sarà abbandonati a se stessi come degli scarti, per poi rischiare di finire i propri giorni dentro una struttura la cui qualità dipende da un terno al lotto. - prosegue Messina - Chiediamo a tutte le procure d’Italia di muoversi con urgenza, di considerare la sicurezza degli ospiti delle strutture residenziali per anziani una priorità assoluta, e rivolgiamo un appello particolare al Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Teo Luzi, che conosciamo per la sua sensibilità su tali situazioni delicate e per la sua vicinanza al mondo dei fragili, di agire, attraverso tutti i servizi dell’Arma dei carabinieri, con dei controlli a tappeto, estendendoli il più possibile, per mettere fine a questo far west delle piccole strutture nelle quali sappiamo da tempo che tutto può accadere. In questo periodo i controlli sono particolarmente necessari non solo per verificare l’effettivo possesso delle autorizzazioni, dei requisiti strutturali e funzionali, della presenza di figure professionali qualificate, ma anche per controllare il rispetto delle norme anti-Covid, ovvero che gli operatori indossino la mascherina, e che tutte le precauzioni necessarie siano effettivamente adottate. Auspichiamo infine che siano chiuse immediatamente tutte quelle strutture che non rispettano le regole, perché non si debba più assistere a episodi come quelli degli ultimi giorni, spia dell’enorme difficoltà che ancora si ha in Italia a monitorare una situazione così complessa e nel far sì che le regole siano effettivamente rispettate a tutti”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)