Apertura straordinaria del Battistero di San Giovanni Battista della Cattedrale di Padova. Visita al Ciclo Pittorico restaurato

Nell’ambito del Piano di Valorizzazione dei luoghi della cultura 2021 – iniziativa del Ministero della Cultura – la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e le province di Belluno, Padova e Treviso, in collaborazione con la Diocesi di Padova, promuove l’apertura straordinaria del Battistero di San Giovanni Battista (recentemente nominato Patrimonio mondiale dell’umanità UNESCO all’interno di Urbs Picta) della Basilica Cattedrale di Santa Maria Assunta, con la visita agli affreschi di Giusto de’Menabuoi, custoditi in questo scrigno di arte e fede.

Apertura straordinaria del Battistero di San Giovanni Battista della Cattedrale di Padova. Visita al Ciclo Pittorico restaurato

L’evento, in programma venerdì 1 ottobre 2021, si apre con la presentazione ufficiale del restauro del ciclo pittorico trecentesco, tornato al suo splendore grazie ad un cospicuo intervento di restauro, concluso nel 2020, finanziato con fondi ministeriali pari a 810.000 euro ed eseguito sotto la direzione scientifica della Soprintendenza patavina.

Oltre che godere del palinsesto pittorico, i visitatori potranno ammirare anche il polittico di Giusto de’ Menabuoi, ricollocato, solo per questa straordinaria occasione, nella sua sede originaria in Battistero.

Il polittico, raffigurante su più ordini la Madonna con il Bambino in trono, Storie della vita di San Giovanni Battista, Storie della vita di Cristo, dottori della Chiesa e santi, rimosso dalla parete del Battistero e trasportato nel Museo Diocesano di Padova, è stato infatti oggetto di un intervento di restauro conservativo, finanziato da Intesa Sanpaolo, all’interno del progetto “Restituzioni”, condotto da Francesca Faleschini e Valentina Piovan, sotto la direzione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Venezia e le Province di Belluno, Padova e Treviso.

Per valorizzare l’opera sarà installata anche un’apposita illuminazione – temporanea – allestita dall’azienda IGuzzini, in attesa della progettazione definitiva, a completamento del restauro del complesso del Battistero.

Per questa apertura straordinaria, l’appuntamento è alle ore 18.00, nella Basilica Cattedrale di Santa Maria Assunta di Padova, con il saluto di S. Ecc. Mons. Claudio Cipolla, vescovo di Padova e del Sindaco Sergio Giordani, cui seguiranno gli interventi di:

⁃ Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e le province di Belluno, Padova e Treviso, dott. Fabrizio Magani, (La vicenda storico – artistica del Battistero e il suo restauro),
⁃ Presidente Emerito di Intesa Sanpaolo, prof. Giovanni Bazoli, (La «restituzione» del polittico del Battistero. Il patrimonio dell’arte cristiana e la cultura europea),
⁃ Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, prof. Gilberto Muraro, (La Fondazione e l’arte),
⁃ Direttore dell’Ufficio Beni culturali della Diocesi, arch. Claudio Seno (Il “rilancio” del Battistero).

Modera prof. Gianandrea Di Donna, direttore dell’Ufficio per la Liturgia della Diocesi di Padova.

Sarà possibile seguire la presentazione anche in streaming sul canale YouTube della Diocesi, all’indirizzo: https://youtu.be/Ki5vZq_pC3A e sul sito web https://www.diocesipadova.it/

La serata proseguirà, dalle ore 19.00 alle ore 21.00, con le visite in Battistero della durata di venti minuti ciascuna e con accesso contingentato, nel rispetto delle misure di prevenzione dal rischio di infezione da Covid-19*.

All’interno del Battistero potranno essere presenti contemporaneamente 20 persone al massimo, tenute obbligatoriamente al distanziamento sociale, a indossare la mascherina e ad essere munite di green pass o ad esibire un tampone eseguito non più di 48h prima dell’evento.

L’accesso in Cattedrale, invece, è libero fino a esaurimento posti ma è comunque necessario essere muniti di green pass o tampone.

Per questa apertura straordinaria, la Cattedrale rimarrà aperta per tutta la durata dell’evento, per favorire l’attesa del turno da parte dei visitatori.

* Per partecipare a uno dei turni di visita in Battistero è necessaria la prenotazione, scrivendo a lucia.pigozzo@beniculturali.it, entro il 30 settembre, specificando l’orario di visita che si preferisce. Turni di visita: 19.00 – 19.20 – 19.40 – 20.00 – 20.20 – 20.40

CONTATTI
Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e le province di Belluno, Padova e Treviso Palazzo Folco, Via Aquileia 7 35139, Padova
tel. (+39) 0498243811
E mail sabap-ve-met.urp@beniculturali.it
Responsabile della comunicazione
d.ssa Francesca Tortora
francesca.tortora@beniculturali.it

IL RESTAURO DEL CICLO PITTORICO DEL BATTISTERO

Il valore iconografico e simbolico, il pregio degli affreschi, realizzati da Giusto dè Menabuoi tra il 1370 e il 1378 per volere dei Carraresi, Signori di Padova, in particolare su commissione di Fina Buzzaccarini, qui sepolta con il consorte Francesco da Carrara, fa di essi uno dei più importanti cicli pittorici del XIV secolo. Il Battistero, con i suoi affreschi, fa parte del sito seriale (Padova Urbs Picta) che comprende tutti i preziosi grandi cicli affrescati del Trecento, conservati in otto edifici e complessi monumentali della città, inscritti nella World Heritage List UNESCO, il 24 luglio 2021.

Il Soprintendente, dott. Fabrizio Magani, richiama l’attenzione sull’impianto monumentale del ciclo pittorico, la cui narrazione è strutturata in una grandiosa architettura dipinta, nella quale l’autore illustra gli episodi salienti della storia della Salvezza, dalla Creazione all’Apocalisse: Storie dell’Antico e Nuovo Testamento su tamburo e pareti; il grandioso Paradiso sulla cupola maggiore; gli Evangelisti sui pennacchi maggiori; scene dell’Apocalisse sulle pareti accanto all’altare nell’absidiola; la Pentecoste sulla cupola della stessa absidiola.

L’intervento di restauro concluso nel 2020 costituisce il completamento del recupero delle superfici decorate dell’edificio, intrapreso dalla Soprintendenza nel 2013 con il restauro di tamburo e cupola. I lavori, diretti dalla Soprintendenza, sono stati affidati mediante gara a procedura aperta a un raggruppamento temporaneo di imprese costituito dalle ditte Tecnireco di Spoleto, Tecni.co.r e Conservazione e Restauro di Roma.

La Diocesi di Padova ha espresso l’apprezzamento dell’intervento fin qui compiuto e, riconoscente al lavoro di profonda sinergia con la Soprintendenza, auspica che i lavori di risanamento e consolidamento dell’edificio, nel suo complesso, abbiano a proseguire al fine di salvaguardare un monumento che – oltre al grandissimo pregio artistico e culturale per la città – è primariamente luogo vivo per la Chiesa di Padova, in cui ancora oggi si celebrano i sacramenti: il battesimo di molti bambini e il battesimo e la cresima degli adulti catecumeni che nella notte di Pasqua, dopo essere stati battezzati e unti dalle mani del Vescovo, entrano come cristiani nella Cattedrale per celebrare l’Eucaristia.

Fin dall’Ottocento l’edificio ha evidenziato uno stato di particolare fragilità alle murature, sottoposte a dissesti statici di notevole entità con presenza diffusa di fenditure e fessurazioni, che hanno facilitato l’aggressione dell’umidità di risalita con infiltrazioni d’acqua: un problema di notevole entità che nel secolo scorso, a partire dagli anni Trenta, ha determinato l’aggravarsi dello stato di conservazione degli affreschi, determinando la necessità di effettuare varie operazioni di stacco e trasporto su pannelli delle scene dipinte sul registro inferiore. La delicatezza del complesso architettonico e decorativo, interessato anche dal bombardamento del 1944, ha richiesto negli anni passati cure e attenzioni costanti da parte dagli organi di tutela del Ministero, che hanno collaborato mettendo a punto anche una serie di interventi preliminari al restauro, dalla mappatura del degrado delle superfici alla realizzazione di una campagna di indagini scientifiche conoscitive per l’accurata verifica dello stato conservativo, al fine di promuovere uno studio approfondito e chiarire le effettive cause di alterazione degli affreschi, sottoposti a pulitura e integrazione pittorica. Il presente restauro e l’osservazione ravvicinata consentono ora di apprezzare al meglio la qualità dei brani pittorici, realizzati a buon fresco con finiture a secco, mediante una tecnica esecutiva che riproduce sull’intonaco la raffinata preziosità e gli accordi cromatici della pittura su tavola, con l’ausilio del chiaroscuro per la resa delle volumetrie. La poetica di Giusto de’ Menabuoi raggiunge un esito mirabile in questo ciclo pittorico, che rispecchia la felicità creativa raggiunta dall’artista toscano, significativo interprete con Giotto, Guariento, Altichiero da Zerio, Jacopo Avanzi e Jacopo da Verona della pittura decorativa trecentesca a Padova, a testimonianza della ricchezza culturale e della bellezza monumentale della città nel Medioevo.

IL RESTAURO DEL POLITTICO DI GIUSTO DE’ MENABUOI

Il polittico di Giusto de’ Menabuoi è stato oggetto di un intervento di restauro conservativo, finanziato da Intesa Sanpaolo, all’interno del progetto “Restituzioni”, condotto da Francesca Faleschini e Valentina Piovan, sotto la direzione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Venezia
e le Province di Belluno, Padova e Treviso.
L’opera raffigura su più ordini la Madonna con il Bambino in trono, Storie della vita di San Giovanni Battista, Storie della vita di Cristo, dottori della Chiesa e santi.
Il restauro ha previsto la rimozione dalla parete del Battistero e l’esecuzione dell’intervento nel Museo Diocesano di Padova, e successivamente sarà esposto nel Salone dei vescovi, per favorire la fruizione da vicino la rarità e la raffinatezza della pittura di Giusto de’ Menabuoi. Il restauro ha permesso di spingere lo sguardo all’interno dei segreti di una bottega d’arte trecentesca, di distinguere il modus operandi che vede professionalità ad alto livello collaborare per l’elaborazione di un manufatto complesso e di straordinario valore. L’osservazione diretta dell’opera ha dato la possibilità di comprendere la struttura portante originaria che, nonostante la perdita di alcuni elementi della cornice decorativa a causa del furto del 1972, mantiene un’autenticità testimone del sapere tecnico costruttivo. Ma non si tratta soltanto di un prodotto artistico. Il polittico posto sull’altare consacrato a san Giovanni Battista riassume i contenuti del ciclo affrescato sulle pareti e la volta del battistero-mausoleo: mediante il battesimo si è liberati dal peccato e rigenerati come figli di Dio, diventando parte della grande famiglia della Chiesa corpo di Cristo, qui rappresentata dalla Vergine Maria con in grembo il bambino Gesù, insieme ai santi (pontefici, padri della Chiesa, santi e beati padovani).

Fonte: Ufficio Stampa Diocesi di Padova

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Fonte: Comunicato stampa