Arrivano gli "alberi per la sicurezza" di Anmil nelle città italiane

Iniziativa in collaborazione con le amministrazioni comunali per richiamare l'attenzione sugli infortuni sul lavoro. Nati da un'idea che l'artista Francesco Sbolzani, sono realizzati con caschi antinfortunistici montati su un'intelaiatura da cantiere

Arrivano gli "alberi per la sicurezza" di Anmil nelle città italiane

Si moltiplicano in questi giorni in tante città gli "Alberi per la Sicurezza" che la Fondazione Sosteniamoli subito dell'Anmil (Associazione fra lavoratori mutilati e invalidi del lavoro) ha promosso grazie alla collaborazione con le Amministrazioni comunali per richiamare l'attenzione, in questi giorni di festa, sugli infortuni sul lavoro che purtroppo non si arrestano e di cui ha parlato anche Papa Francesco nella liturgia della notte di Natale a conferma della gravità di una piaga sociale che dobbiamo fermare. Così in una nota stampa.

Nati da un'idea che l'artista Francesco Sbolzani ha voluto "donare" alla Fondazione dell'Anmil, gli Alberi sono figure che prendono forma da caschi antinfortunistici montati su una tipica intelaiatura da cantiere e disposti appunto a forma di albero di Natale; i caschetti sono prevalentemente di colore giallo ma ne sono stati aggiunti anche alcuni di colore nero e altri di colore rosso per simboleggiare sia gli incidenti mortali che gli infortuni, quanto al luogo della loro installazione, sono stati i Comuni ad individuarlo in qualità di patrocinatori dell'iniziativa mentre i Sindaci hanno partecipato alle inaugurazioni delle installazioni.

Il primo ad essere allestito è stato l'8 dicembre a Ragusa, grazie all'impegno della Presidente Anmil territoriale Maria Agnello, vedova di un caduto sul lavoro, il supporto del Sindaco Peppe Cassì di Ragusa e del Presidente Anmil regionale, Antonino Capozzo, che a sua volta ha contribuito anche all'organizzazione dell'allestimento a Palermo insieme al Presidente Anmil territoriale Salvatore Malaponti.

Il 16 dicembre a Vaiano in provincia di Prato, sono stati inaugurati a distanza di due giorni sia l'Albero di Sbolzani che una "panchina" dedicata alle vittime del lavoro, grazie all'attivazione del presidente Anmil territoriale, Giuseppe Pitronaci, e alla disponibilità del sindaco Primo Bosi.

In provincia di Latina si è attivata la vicepresidente nazionale Anmil, Debora Spagnuolo, vedova anche lei di un caduto sul lavoro la cui morte è stata causata da una caduta da un tetto, e grazie al sostegno del sindaco di Minturno, Gerardo Stefanelli, il 19 dicembre un imponente Albero è stato installato sulle mura del Castello.

Nello stesso giorno sono stati inaugurati altri due Alberi: a Cittanova, in provincia di Reggio Calabria, grazie al presidente della Fondazione Anmil "Sosteniamoli subito", Francesco Costantino, e al sindaco Francesco Cosentino; e sul Lungomare di Porto San Giorgio, in provincia di Fermo, grazie al Presidente Anmil Marche, Marcello Luciani, con la partecipazione del Sindaco Nicola Loira.

Il 20 dicembre la Presidente Anmil di Latina, Annamaria Ferreri, con i sindaci di Monte San Biagio, Federico Carnevale, e di Fondi, Beniamino Maschietto, ha previsto un allestimento simbolico attraverso un'affissione dell'immagine dell'Albero stampata su manifesti di 6x3 mt.

Altri due Alberi sono stati inaugurati in Calabria: il 20 dicembre a Vibo Valentia grazie all'impegno del pres. territoriale Anmil Michele Caridà e il 22 dicembre a Cosenza con l'organizzazione di Antonio Domma, entrambi sostenuti dalle rispettive Amministrazioni locali, rappresentate dai sindaci Maria Limardo e Franz Caruso.

E ancora il 23 dicembre, a Fucecchio in provincia di Firenze, località nota per avere dato i natali a Indro Montanelli, un altro Albero ha visto l'impegno in prima persona del Sindaco Alessio Spinelli e del Presidente Anmil di Firenze Evaretto Niccolai, i quali hanno fatto un enorme lavoro coinvolgendo soprattutto i ragazzi delle scuole del territorio.

Le ultime inaugurazioni- continua la nota- si sono svolte il 24 dicembre a S. Vitaliano e a S. Giorgio a Cremano, in provincia di Napoli, e mentre nel primo caso l'Albero è stato installato in modo imponente sulle impalcature di un cantiere grazie all'impegno di Licia Ferrante, assessore alla Cultura e alla formazione di Vaiano, e alla disponibilità della ditta Immobiliare Lombardi Srl e con il patrocinio del Comune, l'ultimo Albero è stato realizzato in modo più simbolico addobbando l'albero posto nella Casa comunale con i caschi e prendendo parte all'evento il sindaco Giorgio Zinno, del presidente del Consiglio Comunale, Michele Carbone, del presidente Anmil della Campania, Patrizia Sannino, e del presidente Anmil di Napoli, Raffaele Ievolella.

"Questi Alberi che rimarranno allestiti per l'intero periodo delle feste, hanno richiamato l'attenzione degli stessi cittadini, dimostrando tutta la forza dell'idea di Sbolzani e centrando questo primo obiettivo della Fondazione Anmil- dichiara Francesco Costantino, presidente della Fondazione Sosteniamoli subito- ma per il prossimo anno prevediamo di allestire almeno un Albero per provincia e faremo in modo di sensibilizzare tutti anche sulle drammatiche condizioni in cui si ritrovano le famiglie che perdono un congiunto a causa del lavoro sia per il dolore che per i risarcimenti iniqui previsti da una legge del 1965 che deve essere totalmente rivista. Mentre al caro Maestro Sbolzani con cui mi sono sentito molte volte in questo periodo - aggiunge Costantino - va il nostro più sincero ringraziamento per aver pensato alla nostra Fondazione per divulgare i valori della prevenzione e della tutela delle vittime del lavoro".

"Purtroppo le morti sul lavoro e gli infortuni non conoscono feste e tutti i giorni si continuano a contare tre morti e oltre 2.000 infortuni, ma questi numeri purtroppo nascondono dolore e rabbia per incidenti che non dovrebbero mai accadere- commenta Zoello Forni, presidente nazionale dell'Anmil- soprattutto perché le principali modalità di accadimento sono sempre le stesse e si continua a morire e ad infortunarsi come 50 anni fa, a dispetto dei sistemi di prevenzione che la tecnologia ci mette a disposizione".

Nel 2021, secondo i dati Inail, spiega il presidente Forni, 'la situazione è senza ombra di dubbio un dispregio della vita dei lavoratori che affrontano ogni giorno rischi che non dovrebbero esistere o sono molto più elevati solo per la mancata prevenzione'.

"Nei primi 10 mesi dell'anno (ultimo periodo negli Open data Inail al momento disponibile)- continua Forni- vi è stato un aumento delle denunce di infortunio del 6,3% (448.110) e per ora sono 1.017 gli infortuni mortali con un leggero calo dell'1,8% rispetto all'anno precedente, sebbene ci sia da considerare che il bilancio 2020 dei caduti per il lavoro era stato fortemente influenzato dai decessi per infezione da Covid in ambito lavorativo che hanno rappresentato oltre 1/3 del totale. In aumento del 24% risultano anche le denunce delle malattie professionali (45.395) che nel 2020 avevano conosciuto un corposo periodo di stasi legato alle difficoltà di spostamento e alla paura del contagio e pertanto al rinvio delle relative denunce a tempi migliori: in alcuni mesi del 2021 si sono toccate punte di aumento delle denunce di tecnopatie fino al 50%'.

"Dopo un 2020 fortemente condizionato dalla pandemia- afferma il Presidente Forni- che oltre ai tragici danni umani aveva fatto crollare tutti i principali indicatori macroeconomici nazionali, ci si sarebbe aspettato un calo dei numeri a fronte di una maggiore responsabilità sociale nei confronti della vita umana che invece sembra sempre più non avere valore".

"Sarà solo attraverso un grande patto collaborativo comune tra Istituzioni, imprese e parti sociali- conclude il Presidente dell'Anmil, Zoello Forni- che potremo arrivare alla concreta diffusione tra tutti i lavoratori della consapevolezza e della percezione del concetto di rischio per evitare dolori e drammi inutili. E se il lato umano di questa vicenda poco importa, sotto l'aspetto economico la sicurezza sul lavoro dovrebbe essere vista come elemento di crescita del sistema Italia utile alla qualità e competitività dell'economia nazionale, partendo dal programmare il tema della sicurezza nelle scuole e da un sistema formativo dei lavoratori concretamente efficace, in grado di coinvolgere emotivamente e professionalmente, utilizzando anche la forza della testimonianza per un impatto sulle coscienze di tutti".

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)