Borso e Crespano del Grappa. In partenza tirocini, con il Fondo, per intervenire dopo la tempesta Vaia

Piccoli successi per un sistema, ma grandi svolte per persone e famiglie. A Borso e Crespano del Grappa il Fondo di solidarietà si è concretizzato in un cambiamento di paradigma: dai contributi a fondo perduto ai progetti generativi in cui la persona aiutata, grazie al lavoro è in grado di camminare con le sue gambe.

Borso e Crespano del Grappa. In partenza tirocini, con il Fondo, per intervenire dopo la tempesta Vaia

E a fine luglio hanno preso il via quattro nuovi tirocini per aiutare i territori a ripartire dopo la tempesta Vaia, con lavori nei sentieri devastati da acqua e vento.

«Ci siamo concentrati sulle famiglie monoreddito – spiega Daniele Lando, assistente sociale di Borso, Crespano (Diocesi di Padova) Paderno e Castelcucco (Diocesi di Treviso) – proprio perché è qui che, quando viene a mancare il lavoro, si vengono a creare le situazioni più tragiche. Per questo, abbiamo scelto di spostare le risorse verso il sostegno alla ricerca di lavoro in varie forme: a lungo andare questo ha portato alla riduzione delle domande di contributo economico, grazie a un investimento sul futuro, sulla dignità e la realizzazione delle persone».

L’integrazione tra Fondo di solidarietà e tirocini finanziati direttamente da Comune e Regione Veneto offre una gamma completa di interventi, di “primo” e di “secondo livello”. Nel 2018, con 71 mila euro, sono stati finanziati 35 tirocini lavorativi. «Utilizziamo i contributi del Fondo di solidarietà per servizi di pubblica utilità, sia per persone che non vediamo ancora pronte per inserimento in azienda, come persone con problematiche di alcolismo o dipendenze, sia per persone che vogliamo conoscere meglio. Altri tirocini con fondi comunali o regionali in aziende sono finalizzati all’assunzione: di questi, nel 2018, quasi tutti sono andati a buon fine. Di quelli che hanno stipulato contratti occasionali con Caritas l’anno scorso, un terzo ha già trovato lavoro, un terzo sta facendo tirocini per inserimento e il restante è composto da situazioni difficili. Ripenso ai nomi delle persone coinvolte e vedo i risultati nel volto di famiglie che ora sono felici. E non posso che ringraziare Caritas per questo».

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