Cammino ecumenico. Fonte e culmine. Eucaristia punto di partenza o punto di arrivo?

L’ecumenismo aiuta a capire che le forme storiche, le abitudini, le esagerazioni sono sempre chiamate a una conversione proprio a partire dall’inesauribilità del mistero dell’eucaristia

Cammino ecumenico. Fonte e culmine. Eucaristia punto di partenza o punto di arrivo?

Il cammino o dialogo ecumenico è il processo di conversione permanente al Vangelo nel quale anche i cristiani cattolici sono coinvolti, dal 1965, insieme ai fratelli e sorelle cristiani ortodossi e protestanti, grazie al Concilio ecumenico (appunto!) Vaticano II.

Sono almeno tre gli “effetti” che l’ecumenismo può avere sul celebrare e comprendere l’eucaristia. Il Vaticano II parla dell’eucaristia come fonte e culmine, al contempo, della vita cristiana. L’eucaristia, dunque, è punto di arrivo o punto di partenza? La Chiesa fa l’eucaristia o l’eucaristia fa la Chiesa?

Le due domande sono “retoriche”, poiché la risposta corretta ci consegna un “entrambe le cose”, l’una e l’altra.

È, infatti, scorretto, e pericoloso, staccare uno dei due “poli”, perché questo porterebbe alla morte del dinamismo dell’eucaristia che sempre, simultaneamente, ci convoca e ci invia, è un dono e un compito. Innanzitutto, l’ecumenismo ci aiuta a custodire questa tensione lasciandola aperta e provocandoci ad abitarla, senza cadere in estremismi. La fede di persone “diversamente cristiane” è un invito costante a non pensarci “unici” in modo esclusivo (ci siamo solo noi!).

Un secondo effetto è legato proprio allo scopo del cammino ecumenico, cioè l’unità dei cristiani. Da una parte, poiché l’eucaristia fa la Chiesa, allora il fatto di “non poter” celebrare tutti insieme, tra cristiani di diverse confessioni, smentisce il primato del dono di Dio, sorgente dell’unità. L’eucaristia in questa prospettiva è il punto di partenza poiché l’unità è dono da ricevere. Celebrando l’eucaristia si realizza l’unità, poiché è dal celebrare la comunione di tutti con il Signore che nasce la Chiesa.

Dall’altra parte, poiché è la Chiesa che fa l’eucaristia, essendo “divisi” in tante chiese è impossibile celebrare l’eucaristia perché essa non manifesterebbe quella comunione che realmente manca. In questa prospettiva, allora, l’eucaristia è il punto di arrivo, quando la Chiesa sarà una, allora ci sarà anche l’eucaristia.

Un terzo effetto è legato al “come” celebrare e vivere l’eucaristia. L’incontro e la condivisione della comune fede nel Signore con fratelli e sorelle di altre chiese, è un grande arricchimento innanzitutto nel recuperare aspetti dell’eucaristia che in ogni esperienza cristiana possono essere un po’ dimenticati o poco valorizzati. L’ecumenismo ci aiuta a essere consapevoli che le forme storiche, le abitudini, le esagerazioni sono sempre chiamate a una conversione proprio a partire dall’inesauribilità del mistero dell’eucaristia che non può essere fissato o circoscritto in una sola e uniforme modalità di comprensione o celebrazione.

don Giulio Osto
Collaboratore ufficio diocesano per l'ecumenismo e il dialogo interreligioso

Gennaio. Apostolato della preghiera: le intenzioni

Ogni prima domenica del mese il settimanale diocesano dedica una pagina all’Adorazione eucaristica perpetua, proponendo le intenzioni di preghiera del mese e alcuni approfondimenti ed esperienze.

Apostolato della preghiera - Gennaio

Intenzione universale del papa

Preghiamo affinché i cristiani, coloro che seguono altre religioni e le persone di buona volontà promuovano la pace e la giustizia nel mondo.

Intenzione dei vescovi

Perché possiamo accogliere il nuovo anno civile come opportunità per testimoniare la nostra fede in ogni ambiente e situazione di vita.

Intenzione per il clero

Cuore di Gesù, anima e sostieni la paternità sacerdotale nei confronti dei giovani, sul modello del tuo servo san Giovanni Bosco: che i tuoi ministri sappiano essere segno del tuo volto misericordioso e paziente.

Opera messe perpetue

La Pia Opera delle messe perpetue fu eretta in Padova presso l’ente ecclesiastico Opera diocesana Adorazione perpetua nel 1915 dal vescovo Luigi Pellizzo. Nel 2017 il vescovo Claudio Cipolla ha aggiornato le norme per le iscrizioni. Lo scopo dell’Opera è di unire gli iscritti nella carità del suffragio e dell’intercessione della Chiesa.

I benefici spirituali per gli iscritti sono la celebrazione di una messa quotidiana nella chiesa del Corpus Domini e la recita quotidiana del rosario davanti al Santissimo Sacramento con annessa indulgenza plenaria.

Possono essere iscritte alle sante messe perpetue sia persone defunte che viventi. L’iscrizione è individuale e perpetua (cioè una volta per sempre); per l’iscrizione si richiede un’offerta pari a quella per una messa.

Il versamento per l’iscrizione può essere fatto: presso l’ufficio dell’Opera di fronte alla chiesa del Corpus Domini; sul conto corrente postale n. 146357; mediante bonifico utilizzando il codice IBAN: IT03Y0760112100000000146357

Nei versamenti a distanza indicare nella causale il nominativo dell’iscritto e l’indirizzo dell’offerente per ricevere a domicilio il certificato di iscrizione.

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