Carcere, la Dozza strapiena e pericolosa: Cgil chiede un summit

La Fp Cgil lancia nuovamente l'allarme per il sovraffollamento del carcere bolognese della Dozza, dove attualmente "sono presenti circa 750 detenuti", contro i 500 di capienza massima dell'istituto e torna a chiedere un incontro urgente al provveditore dell'Amministrazione penitenziaria

Carcere, la Dozza strapiena e pericolosa: Cgil chiede un summit

La Fp Cgil lancia nuovamente l'allarme per il sovraffollamento del carcere bolognese della Dozza, dove attualmente "sono presenti circa 750 detenuti", contro i 500 di capienza massima dell'istituto e torna a chiedere un incontro urgente al provveditore dell'Amministrazione penitenziaria, Gloria Manzelli. Nelle ultime settimane, scrive infatti Salvatore Bianco della Fp bolognese in una lettera al Provveditorato regionale, il problema "è diventato sempre più delicato e urgente, anche a causa delle continue e gravi criticità che si sono verificate".

Tra queste, Bianco segnala i casi "dei due detenuti soccorsi appena in tempo dal personale di Polizia penitenziaria e successivamente ricoverati per overdose", quello di "un altro detenuto ridotto in fin di vita a seguito di un pestaggio all'interno di una sezione detentiva", il "continuo rinvenimento di telefoni cellulari occultati nei reparti detentivi", e infine "un presunto episodio di abuso sessuale, appreso da fonti giornalistiche, su un detenuto da parti di altri detenuti che, se confermato, sarebbe l'ennesima prova a della totale inefficienza della vigilanza dinamica". Come se non bastasse, il sindacalista ricorda che "la riapertura, con modalità a dir poco discutibili, del Reparto articolazione per la salute mentale femminile e le continue assegnazioni di detenuti problematici, che continuano ad assumere comportamenti aggressivi soprattutto nei confronti degli agenti di Polizia penitenziaria, stanno contribuendo ad alimentare una situazione interna all'istituto particolarmente difficile da gestire", situazione che "getta il personale nello sconforto a causa del senso di impunità avvertito per alcuni di questi soggetti".

Queste, evidenzia poi Bianco, sono solo "alcune delle questioni che hanno portato tutte le organizzazioni sindacali a proclamare lo stato di agitazione, con contestuale richiesta di un incontro urgente con i vertici dell'Amministrazione", richiesta che però "finora è stata disattesa da parte della stessa Amministrazione, che è rimasta del tutto sorda alle nostre segnalazioni". Da qui la decisione di chiedere nuovamente un incontro urgente con il provveditore Gloria Manzelli, in modo da ottenere "un intervento immediato per assicurare migliori condizioni lavorative per il personale e per ristabilire le normali condizioni di vivibilità". (DIRE)

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)