Cervarese Santa Croce: "Nel presepio, i Re Magi siamo noi"

«Niente Re Magi, ma solo doni veri e personali». E’ questa l’idea moderna in un contesto tradizionale, che i giovani della parrocchia di Cervarese S.Croce, autori del magnifico presepe alpino che hanno realizzato, hanno voluto proporre per il giorno dell’Epifania.

Cervarese Santa Croce: "Nel presepio, i Re Magi siamo noi"

Un piccolo capolavoro presepistico che da quasi un decennio richiama nella sala parrocchiale adiacente la chiesa, centinaia di visitatori, molti dei quali autentici cultori dei presepi, richiamati qui per ammirare la bravura artistica di questi sette giovani: Valerio Perozzo, Fabio Bortolamai, Matteo Berti, Giovanni Riondato, Francesco Marangoni, Edoardo Slaviero, con l’unica ragazza del gruppo Noemi Scalchi addetta ai dettagli più delicati, che per alcuni mesi l’anno si dedicano anima e corpo alla realizzazione del presepio. Il gruppo è riuscito ancora una volta a sorprendere per l’ambientazione che da alcuni anni li ispira: un paesaggio dolomitico cadorino, tra masi e alpeggi fotografici. Tributo alla loro passione verso la nostra montagna. Un talento il loro da autentici “maestri”, soprattutto nei particolari e utilizzo dei materiali: «Tutti i masi –spiega Valerio Perozzo-, sono stati creati riciclando  cassette della frutta, mentre le vette dolomitiche alcune delle quali facilmente riconoscibili, sono in polistirolo e poliuretano che ci viene regalato da aziende locali». Novità di questa edizione sono le statue: «Erano anni che lavoravamo, creando piccoli eventi anche durante l’anno, che ci permettesse di poter acquistare in proprio delle statue che ci soddisfassero. Quest’anno ci siamo riusciti acquistando dodici figure snodabili che abbiamo rivestito con i panni dei vecchi abitanti dei masi alpini». In realtà i soldi non  erano sufficienti per acquistare i tre Re Magi della tradizione, così hanno avuto una idea che è quasi un ammonimento moderno che rende ancora più originale il loro presepio: «Non potendo mettere i Magi – conclude Valerio-, abbiamo avuto l’idea di far sentire i visitatori dei “magi moderni”, spiegando come ognuno di noi con i propri doni personali, piccoli o grandi che siano, può diventare un omaggio spirituale al bambinello del presepio».     

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