Coronavirus, agricoltura sociale al governo: “Non lasciateci soli”

L’appello lanciato questa mattina da undici sigle tra sindacati e organizzazioni sociali al ministro Bellanova. “La prima necessità è riprendere le attività educative, sociali e sociosanitarie nel rispetto delle regole”

Coronavirus, agricoltura sociale al governo: “Non lasciateci soli”

L’agricoltura sociale non venga lasciata sola a gestire l’emergenza coronavirus”. È questo l’appello congiunto lanciato questa mattina da undici sigle tra mondo della rappresentanza sindacale (Confagricoltura, Cia –Agricoltori italiani, Copagri, Confcooperative e Legacoop) e organizzazioni del sociale (Legambiente, Cnca, Federsolidarietà, Cooperativa Capodarco, Forum nazionale dell’A.S., Rete fattorie sociali) che chiedono un incontro urgente al ministro delle Politiche agricole, Teresa Bellanova.

“L'agricoltura sociale è riconosciuta come uno degli strumenti più innovativi in grado di coniugare le esigenze di rinnovamento del welfare con lo sviluppo di un'agricoltura multifunzionale e moderna”, spiegano le organizzazioni. Il blocco delle attività didattiche ed educative che coinvolgono soggetti fragili, tuttavia, “mette in serio pericolo sforzi di anni, con il rischio concreto, per molte strutture, di non poter più riaprire”, spiega un comunicato congiunto. “Sarebbe un vero peccato – sostengono le organizzazioni - vanificare le numerose iniziative promosse e sviluppate a livello locale e regionale che hanno fatto dell'agricoltura sociale un’esperienza solida e radicata sul territorio”. Diverse le proposte suggerite al ministro. Secondo le undici realtà la “prima tra tutte la necessità” è quella di “riprendere, nel rispetto delle regole di prevenzione e protezione individuale, le attività educative, sociali e sociosanitarie - spiega la nota -. Inoltre, maggiore supporto e assicurazioni di liquidità per le strutture interessate, che dovrebbero essere anche riconosciute come presidi di comunità territoriali per la funzione sociale che le caratterizza”. Infine, si chiede anche maggiore attenzione “a livello comunitario nella programmazione delle risorse finanziarie dei Fondi strutturali”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)