Coronavirus. Il punto di Fism Padova su bambini e centri estivi

«La socializzazione dei bambini sta regredendo. Dobbiamo occuparcene». «A preoccuparci maggiormente sono i bambini di cinque anni, quelli che stanno concludendo la scuola dell’infanzia senza però completare il ciclo educativo. La fase finale della loro prescolarizzazione di fatto è completamente saltata».

Coronavirus. Il punto di Fism Padova su bambini e centri estivi

A parlare è Mirco Cecchinato, presidente di Fism Padova, che da poco ha completato un ciclo di riunioni on line con i gestori delle 199 scuole dell’infanzia e i 55 nidi che aderiscono all’associazione e che in tempi normali accolgono 17.500 bambini grazie al servizio di 1.500 tra insegnanti e operatori. «Esiste un fenomeno di regressione nella socializzazione di questi bambini a cui nessuno sembra pensare, e questo vale per l’intera fascia dell’infanzia dagli zero ai sei anni, così stiamo anche mettendo a punto una proposta inedita all’insegna dell’inclusività, in collaborazione con l’Ulss 6, per i 150 bambini con disabilità».

“Centri estivi”, scuole dell’infanzia padovane pronte in pochi giorni
Cecchinato si dice molto fiducioso che il progetto “centri estivi” possa andare in porto e ritiene che potrebbe essere il “beta test” di quanto dovrà per forza accadere a settembre nelle scuola dell’infanzia. «La rete delle nostre scuole è flessibile e pronta dalla prossima settimana. Se il Comitato tecnico scientifico valuterà che ci sono le condizioni, organizzeremo attività socio-educative, ma è certo che i contenuti dovranno per forza tener conto della continuità, specie per i bambini che si preparano a iniziare la scuola primaria».

Boccata d’ossigeno anche per i gestori delle scuole dell’infanzia
Nelle riunioni virtuali organizzate per zone della provincia, Cecchinato ha avuto modo di toccare con mano la preoccupazione dei gestori delle scuola dell’infanzia. Poi gli ammortizzatori sociali attivati per il personale per marzo e aprile – e ora c’è attesa per il prolungamento anche per maggio e giugno – e i contributi che alcuni comuni hanno versato in anticipo hanno salvato i bilanci. «Che cosa manca? La quota dei contributi per il personale di luglio e agosto, che rimarrebbe a carico delle scuole anche se hanno tagliato le rette del 65 per cento, come indicato da Fism. I centri estivi aiuterebbero i gestori anche sul fronte economico».

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