Coronavirus. Le mafie: un male che approfitta della pandemia

Sono tante le voci che, da più parti, stanno ricordando ai nostri politici che questa emergenza può trasformarsi in una ghiotta occasione per le mafie che hanno soldi e ora – mentre le attività commerciali rischiano di chiudere e le famiglie hanno bisogno di liquidità – possono scendere in campo e "tende una mano" a chi è in difficoltà.

Coronavirus. Le mafie: un male che approfitta della pandemia

«La lotta al male non faccia passare in secondo piano quella contro i virus che infestano il nostro Paese da decenni: le mafie, la corruzione, le disuguaglianze sociali, la povertà, la distruzione e l’inquinamento ambientale». Così il fondatore di Libera in una intervista a Vatican News.

«Ma soprattutto – prosegue don Luigi Ciotti – dobbiamo dirci, e il Papa lo richiama sempre con forza, che la lotta al male è anche contro quei virus che hanno rafforzato, e reso possibile, questi mali: l'indifferenza, l'egoismo, la delega, la rassegnazione e l’omertà. È quindi l'impegno nel territorio diventa decisivo e insostituibile. Le mafie si approfittano delle fragilità. Le mafie e la corruzione si approfittano anche della vulnerabilità del contesto sociale: la fragilità dei servizi, delle opportunità, dei diritti. La mafia virus può approfittare del coronavirus».

In questo momento, in cui le attività produttive sono ferme, è importante vigilare perché le mafie dispongono di ingenti somme di denaro e non aspettano altro che poterle ripulire.

«Tra i vulnerabili – prosegue don Ciotti – non possiamo dimenticare i lavoratori in nero, i lavori invisibili che sono privi di ammortizzatori sociali e di assistenza. Le organizzazioni criminali fanno inoltre un po’ da banca. Bisogna allora che, in questo momento, siano le banche a prestare denaro, ad andare incontro a chi è fragile. Altrimenti, a fare da banca e a prestare soldi sono proprio le organizzazioni mafiose».

Le preoccupazioni del fondatore di Libera sono condivise anche da Carmine Cicala, presidente del Coordinamento della commissione e degli osservatori regionali sul contrasto della criminalità organizzata e la promozione della legalità, che sottolinea come «l’emergenza epidemiologica in corso potrebbe acutizzare il problema delle infiltrazioni mafiose sia durante la crisi, sia una volta terminata, quando si affronterà un periodo di ripresa».

In questo periodo le fasce di maggiore disagio sociale sono le prime a essere colpite dalle associazioni mafiose, in quanto, in condizione di maggiore bisogno, accettano benefici immediati dei quali poi dovranno pagarne gli interessi.

A conferma di questo sistema, il procuratore Cafiero De Raho segnala la diffusione di video sui social con i quali la camorra offre la spesa e beni di prima necessità alle famiglie.

Vigilare sui "Buoni spesa"

Un'altra situazione importante da prevenire e contrastare, come evidenzia il procuratore Gratteri, è la gestione dei fondi alimentari da parte dei Comuni, i cosiddetti "Buoni spesa" a sostegno delle persone povere. La richiesta è che siano gestiti dalle forze dell'ordine per evitare che i sindaci, in odore di mafia, possano far prevalere "liste favorite" diverse da quelle ufficiali.

I settori imprenditoriali a rischio

I settori imprenditoriali travolti dalla crisi dovuta all'emergenza Covid-19, dei quali le mafie desiderano un controllo capillare attraverso ingenti fonti di finanziamento illecito, sono molteplici: dagli appalti con la Pubblica amministrazione al ciclo del cemento, della terra e dei rifiuti al commercio al dettaglio e all'ingrosso, dei trasporti e dei servizi, fino al turismo, all'industria del divertimento e alla gestione di ristoranti e bar.

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Fonte: Comunicato stampa
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