Corridoi universitari, arrivati in Italia i rifugiati vincitori di borse di studio

Dopo il periodo di quarantena per l’emergenza sanitaria, inizieranno il percorso di studi; provengono da Eritrea, Somalia, Sudan, Sud Sudan e Repubblica Democratica del Congo. Negli ultimi tre anni oltre 70 quelle messe a disposizione da 28 atenei. L'iscrizione dei rifugiati all'istruzione superiore nel mondo è del 5%, rispetto ad una media del 38%

Corridoi universitari, arrivati in Italia i rifugiati vincitori di borse di studio

Trentasette rifugiati, dei 45 vincitori di borse di studio, sono arrivati questa mattina all’aeroporto di Fiumicino grazie al progetto UnicoreUniversity Corridors for Refugees. Gli altri otto studenti arriveranno nei prossimi giorni. Studieranno in 23 università italiane grazie al progetto avviato nel 2019 in via sperimentale, insieme al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, da Caritas Italiana, Unhcr, Diaconia Valdese, il Centro Astalli, Gandhi Charity e una vasta rete di partner locali.

Sono 28 gli atenei che hanno messo a disposizione negli ultimi tre anni oltre 70 borse di studio; la selezione degli studenti è basata sul merito accademico e la motivazione.  I vincitori sono rifugiati provenienti da Eritrea, Somalia, Sudan, Sud Sudan e Repubblica Democratica del Congo. Gli studenti, sottolinea la Caritas, dopo il periodo di quarantena per l’emergenza Covid-19, inizieranno il loro percorso universitario presso gli atenei coinvolti.

Le Caritas diocesane, sottolinea il direttore don Francesco Soddu, “sostengono l’inserimento sociale degli studenti nelle comunità di accoglienza, attraverso una profonda azione di ascolto e accompagnamento, grazie all’individuazione di un operatore diocesano e di famiglie tutor e all’impegno per l’attivazione di tavoli locali con soggetti pubblici e privati”.

“La crescita di questo programma dalla sua fase pilota con sei studenti ai 45 di quest’anno rappresenta un risultato molto importante.  - sottolinea Chiara Cardoletti, Rappresentante dell’Unhcr per l’Italia, la Santa Sede e San Marino - I rifugiati hanno bisogno non solo di ricostruire la loro vita in sicurezza e dignità, ma anche di poter esprimere al meglio le loro capacità e competenze per progettare un futuro prosperoso per sé stessi e per le comunità che li accolgono”. 
"L'iscrizione dei rifugiati all'istruzione superiore a livello globale è del 5%, rispetto ad una media del 38% - commenta Unhcr - un dato drammatico che testimonia ancora una volta la necessità di lavorare per rimuovere le barriere di accesso all’istruzione".

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)