Costa Rica: ondata di violenza nella provincia di Limón a causa del narcotraffico. Vescovi, “autorità intervengano”. Giornata di preghiera

La provincia di Limón, in Costa Rica, “è sotto tiro” delle reti criminali. Lo ammettono le forze dell’ordine locali: di fronte a questa situazione un forte allarme viene lanciato sia dal vescovo di Limón, mons. Javier Román Arias, sia dalla Conferenza episcopale della Costa Rica (Cecor).

Costa Rica: ondata di violenza nella provincia di Limón a causa del narcotraffico. Vescovi, “autorità intervengano”. Giornata di preghiera

Il fatto più grave è l’omicidio di un genitore accaduto davanti a una scuola cattolica, intitolata a Maria Immacolata. Ma le cronache registrano anche un attacco a un sacerdote. Nella notte di domenica almeno due persone hanno fatto irruzione nella casa parrocchiale di Campo 2, a Cariari, e hanno aggredito il parroco, padre Adalberto Dorati, portando via 600mila colon, due computer e telefoni cellulari. Lo scorso Venerdì Santo, due malviventi avevano fatto irruzione nel tempio cattolico di Cariari e ucciso una persona che stavano inseguendo, nell’ambito di un regolamento di conti.

“Limón ci sta sfuggendo di mano”, ha denunciato mons. Román. Nella provincia il tasso di omicidi è triplo rispetto alla media del Paese, con un tasso di 33 ogni 100mila abitanti.
La Conferenza episcopale, nel messaggio firmato dal presidente, mons. José Manuela Garita Herrera, vescovo di Ciudad Quesada, e dal segretario generale, mons. Daniel Francisco Blanco Méndez, vescovo ausiliare di San José, si rivolge in primo luogo alle autorità affinché possano “attuare le azioni necessarie per affrontare efficacemente la criminalità”.

Prosegue la nota della Cecor: “Per anni siamo stati felici di essere un Paese di pace, ma la realtà ci colpisce giorno dopo giorno, con atti di violenza, accresciuta criminalità e aumento del narcotraffico. È inaccettabile che, agli occhi delle persone buone e oneste, l’ondata di corruzione e la criminalità devastino la nostra società. Incoraggiamo a non perdere la speranza, a riporre la nostra fiducia in Gesù Cristo, che con la sua pace ci aiuti ad avere pace e conforto di fronte ad eventi così dolorosi che si verificano in molte delle nostre comunità, in tutto il Paese. Questo non è un appello di una sola provincia”.

Per questo, i vescovi chiedono che, domani 19 maggio, l’Eucaristia e la liturgia delle ore siano dedicate a una preghiera per la pace: “Rivolgiamo un appello ai sacerdoti per invitare i fedeli a venire e a unirsi per questa intenzione”.

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