Covid-19, "in un anno oltre 2.500 richieste di aiuto psicologico"

I dati della Fondazione Soleterre che ha creato la Rete nazionale di supporto psicologico. Il 33% ha forma grave di depressione. “I problemi maggiori legati alla perdita di ruolo che si aveva prima della pandemia”

Covid-19, "in un anno oltre 2.500 richieste di aiuto psicologico"

In un anno 2.506 persone hanno chiesto aiuto al servizio della Rete nazionale di supporto psicologico Covid-19, creata da Fondazione Soleterre. Su un campione di 433 di loro, il 33% accusa una forma grave di depressione. “Siamo molto preoccupati perché a causa della pandemia si è verificato un aumento dei livelli di depressione e ansia e in Italia non esiste, sostanzialmente, una rete pubblica di prevenzione e aiuto psicologico -spiega Damiano Rizzi, presidente della Fondazione Soleterre e psicologo clinico-. La quasi totalità dei cittadini e l’80% dei bambini e degli adolescenti che hanno bisogno di aiuto psicologico lo possono ottenere solo privatamente e se hanno i mezzi economici. Oggi i problemi maggiori sono legati alla 'perdita del ruolo' che si aveva prima della pandemia con la conseguente rottura o seria compromissione delle relazioni significative legate alla precedente vita. Occorre lavorare molto per rendere accessibile il supporto psicologico a uomini, donne e bambini.”.

La Rete Nazionale di Supporto Psicologico Covid-19 è composta da 87 psicologi e psicoterapeuti presenti in 15 regioni italiane e tuttora in espansione. Delle oltre 2.500 persone che hanno chiesto da giugno 2020 a giugno 2021, 1.451 erano minori nelle scuole, 168 genitori, 288 insegnanti, 32 membri del personale sanitario, 93 pazienti Covid-19, 83 loro familiari e 391 persone che non hanno contratto il virus o lavorato in reparti Covid-19 ma che hanno subìto le conseguenze psicologiche della pandemia. In totale sono stati effettuati 4.399 colloqui, di cui 2.278 svolti da remoto, 1.800 in presenza su tutto il territorio nazionale e 321 interventi nelle scuole. Sono 296 le richieste di aiuto urgente arrivate al centralino, con un picco di 53 chiamate nel mese di Novembre 2020 e 46 nel mese di Marzo 2021. Tra le province con il maggior numero di beneficiari presi in carico ci sono: Pavia (118), Bergamo (78), Firenze (78) e Milano (69).

In fase di triage a un campione opportunistico di 433 pazienti è stato sottoposto un test per rilevare la presenza di sintomi da stress post-traumatico e sintomi trasversali (depressione, rabbia, mania, ansia, sintomi somatici, ideazione suicidaria, psicosi, alterazioni del sonno, memoria, pensieri e comportamenti ripetitivi, dissociazione, funzionamento della personalità e uso di sostanze) a partire dall’evento stressante della pandemia da Covid-19 e poter così delineare la tipologia di percorso terapeutico più adatta. Dei 433 test eseguiti a oggi emerge che il 33,26% ha sviluppato depressione in forma grave, il 21,71% ha sviluppato rabbia in forma grave, il 43,42% ha sviluppato ansia in forma grave, il 24,02% ha riscontrato alterazioni del sonno in forma grave e il 15,01% ha fatto uso di sostanze in forma grave.

Il servizio, accessibile chiamando il numero di centralino 335 7711805, è stato erogato in forma totalmente gratuita per tutto il periodo acuto dell’emergenza Covid-19 (da Marzo 2020 a Maggio 2021). Ora viene chiesto una donazione minima suggerita di 40 euro a ogni incontro, pur rimanendo gratuito per le categorie più fragili (pazienti Covid-19 ospedalizzati, familiari di primo grado di vittime Covid-19, minorenni con patologie, operatori sanitari coinvolti nella gestione dell’emergenza, persone che hanno perso il lavoro a causa della pandemia).

Da queste premesse e proprio in occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale del 10 ottobre nasce l’interesse di Soleterre a voler indagare l’attenzione della popolazione al benessere psicologico e la propensione a chiedere aiuto a uno psicologo, che si concretizza in una survey disponibile online e compilabile in circa 10 minuti.

Dario Paladini

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)