Crisi di governo. Dal recupero del Rei al lavoro, le proposte delle Acli

Formazione professionale per giovani e adulti, riforma del sistema previdenziale, cambio di rotta su immigrazione. Questi alcuni dei temi su cui lavorare secondo il presidente Rossini. “Povertà terreno di incontro per forze politiche che stanno dialogando in queste ore”

Crisi di governo. Dal recupero del Rei al lavoro, le proposte delle Acli

ROMA - “Il contrasto alla povertà dovrebbe essere un terreno di incontro comune per le forze politiche che stanno dialogando in queste ore”. Così, in una nota, il presidente nazionale delle Acli, Roberto Rossini, mentre attorno a Palazzo Chigi si sta decidendo in merito ad una possibile nuova maggioranza di governo che veda M5s e Partito democratico per la prima volta dalla stessa parte. Mentre si attende l’esito delle valutazioni politiche dei due gruppi, costretti a dare una risposta entro domani al Quirinale, il presidente delle Acli coglie l’occasione per sottolineare alcune urgenze. Tra queste c’è il tema delle misure di contrasto alla povertà.

La fase due del Reddito di cittadinanza - spiega Rossini -, che inizia nel mese di settembre e prevede un percorso per la ricerca di un’occupazione rivolto ai percettori del sostegno, può essere l’occasione per fare una prima verifica della norma e per apportare eventuali aggiustamenti anche sulla base dell’esperienza del Reddito di inclusione”. Tra le altre proposte avanzate dal presidente delle Acli c’è anche il tema della formazione e del lavoro. “È necessario prima di tutto puntare sulla formazione professionale, per i giovani e per gli adulti - spiega Rossini -, in modo da rafforzare nel Paese la principale politica attiva per l’inserimento nel mondo del lavoro”.

Per Rossini, inoltre, occorre “avere il coraggio di riformare in maniera organica il sistema previdenziale - spiega -, che negli anni è progredito per sedimentazioni successive, per ristabilire un’equità intergenerazionale”. Per quanto riguarda l’immigrazione, Rossini auspica un netto cambio di rotta. “Bisognerebbe abbandonare delle politiche ciniche e seguire quello che dice Papa Francesco - continua -: accogliere, proteggere, promuovere e integrare”.  Idee chiare anche sul fronte del fisco.

La flat tax avrebbe appiattito la situazione del contribuente e svantaggiato i ceti popolari - continua Rossini -, occorre dunque un approccio più personalizzato e adeguato alle diverse situazioni sociali dei cittadini. Si potrebbe iniziare da una regolamentazione della tax expenditure, ovvero l'uso delle agevolazioni fiscali, delle detrazioni e delle deduzioni, per adattarlo alla situazione contributiva delle persone fisiche e giuridiche”. La questione che tuttavia “racchiude insieme anche le altre”, conclude Rossini, tuttavia è quella del lavoro. “L’incremento dei livelli occupazionali va fatto attraverso un vero piano di investimenti in infrastrutture e nei settori produttivi più innovativi e non nei servizi di scarso valore aggiunto e dequalificato - conclude -. Sul Reddito di cittadinanza proponiamo un miglioramento soprattutto riguardo al cosiddetto patto sul lavoro che ha bisogno di riprendere l’esperienza del Reddito d’inclusione rilanciando e le infrastrutture di welfare dei comuni e la co-progettazione con il terzo settore”. Tutte queste proposte, a altre ancora, saranno al centro prossimo Incontro nazionale di Studi delle Acli, annuncia Rossini, che si svolgerà a Bologna dal 12 al 14 settembre.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)