Deposizione delle albe. La nuova vita da cristiani

Sabato 7 aprile alle ore 18.00 in Cattedrale, Celebrazione Eucaristica e Rito della Deposizione delle albe per i neofiti adulti della diocesi.

Deposizione delle albe. La nuova vita da cristiani

Un nuovo appuntamento attende i nuovi cristiani adulti della diocesi di Padova che a Pasqua hanno terminato il loro cammino di catecumenato. Sabato 7 aprile alle 18 si tiene in Cattedrale il rito della Deposizione delle albe che coinvolge tutti i neofiti. Il rito riprende ciò che avveniva nelle antiche comunità cristiane, esattamente otto giorni dopo la Pasqua, nella domenica detta appunto in albis deponendis. In questo giorno venivano deposte le vesti bianche, le albe, che i neo battezzati avevano indossato nella Veglia pasquale appena dopo il loro Battesimo.

La veste bianca è il primo segno visibile della nuova condizione di battezzato; bianca perché il bianco è il colore della luce, della risurrezione, ed è il colore della veste di Cristo risorto raccontata nei Vangeli. Con il Battesimo, la persona, immersa nella morte di Cristo, ne esce risorta con Lui, perché partecipa alla Sua risurrezione: uno dei segni visibili di questa morte e risurrezione è proprio la veste bianca.

«Ancora oggi – spiega Elide Siviero, collaboratrice del Servizio diocesano per il catecumenato – sia gli adulti sia i bambini, una volta battezzati, ricevono questa veste che deve ricoprirli interamente. Anticamente i neo battezzati tenevano la veste bianca per otto giorni, la indossavano quando si trovavano per i vespri attorno al fonte battesimale, per celebrare il dono della grazia di Cristo. Al tramonto del sabato dell’Ottava, i neofiti deponevano la veste candida, detta "della mistica infanzia", ai piedi del fonte battesimale per riprendere le vesti comuni degli adulti e unirsi al gregge dei fedeli».

Un rito simile viene dunque celebrato in Cattedrale, dove sono stati invitati i 25 neofiti adulti sui 72 totali (gli altri 47 sono ragazzi) che appena otto giorni fa sono entrati a far parte della comunità ecclesiale. «Ci troviamo con tutti i neofiti – prosegue Elide Siviero – che vengono con la loro veste bianca per la celebrazione eucaristica presieduta da don Gianandrea Di Donna. Dopo l’orazione e la comunione ci si reca in processione, con la candela accesa ricevuta nella Veglia pasquale, al Battistero della Cattedrale. Qui i neofiti si riuniscono attorno al fonte battesimale, depongono la candela, tolgono la veste e la mettono ai piedi del fonte. Poi la celebrazione si conclude con la benedizione in battistero».

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