Didattica a distanza. E se immaginassimo di tornare in classe?

La didattica a distanza ci ha cambiato, ha messo in discussione la scuola che conoscevamo, fatta di relazioni e incontri, trasformandoli in un semplice saluto da uno schermo. O almeno così è stato all’inizio.

Didattica a distanza. E se immaginassimo di tornare in classe?

Poi abbiamo iniziato ad abituarci alla situazione: nelle nostre comodità domestiche abbiamo trovato una maggiore serenità rispetto alla frenesia della vita quotidiana e alla tensione che si prova talvolta in aula per la troppa formalità e serietà.

Tuttavia, la mancanza di contatti umani, di un cambiamento di luogo dalla casa alla scuola, di chiacchiere con i compagni, ma anche di una semplice boccata d’aria, ci sta scombussolando i ritmi delle giornate. Nel futuro risentiremo fortemente degli effetti a lungo termine che ci ha causato il lockdown: saremo più chiusi in noi stessi, solitari, ultra dipendenti da strumenti tecnologici.

Abbiamo sperimentato tutti la differenza tra la scuola in presenza e quella a distanza. Abbiamo scoperto che si può vivere la scuola diversamente, online; la didattica a distanza è stata un tappabuchi all’emergenza e ora è diventata l’unica alternativa alla scuola. È giusto chiudere le strutture superflue, come gli impianti sciistici, ma la scuola non è superflua, è fondamentale perché forma i cittadini del domani.

Pensiamo che la scuola, quella vera, sia composta da persone, non solo da nozioni. La scuola dovrebbe garantirci un futuro, fornirci un punto di partenza, dovrebbe insegnarci la collaborazione e il rispetto, il dialogo e a dare il meglio di noi.

Perciò la differenza l’abbiamo sentita e per questo speriamo di tornare a scuola, perché, come dicevano gli antichi, è una palestra di vita, un luogo dove impari chi sei e chi puoi diventare e questo non è possibile senza un confronto diretto con gli altri.

La speranza di tornare alla scuola in presenza, però, si sta spegnendo, soprattutto dopo l’ultimo decreto. Abbiamo bisogno di stimoli che ci tengano vivi e attivi.

Per questo motivo, con l’inizio di quest’anno, proponiamoci di immaginare ogni sera che la mattina andremo fisicamente a scuola; un piccolo esercizio che motiva a dare il meglio nello studio e non tirare indietro, come invece spesso accade.

Elena Stoppato e Gaia Romio
Movimento studenti Azione cattolica

Appuntamenti

Perdurando lo stato di emergenza, riguardo alla formazione si è deciso che:

  • le giornate di studio del 12 marzo e del 16 aprile saranno su piattaforma on line;
  • per quanto riguarda “Musica e insegnamento della religione cattolica: introduzione” vengono annullate tutte le date in presenza sul territorio e concentrate in un’unica data on line il 19 febbraio dalle 16.30 alle 18.30. Iscrizioni attraverso il portale accedendo o dal sito dell’Ufficio scuola diocesano o della Fism di Padova;
  • si cercherà di mantenere in presenza il secondo appuntamento delle proposte sul territorio – “Musica e irc: laboratorio didattico” – facendo slittare le due date dell’11 e del 25 febbraio più avanti. La conferma sarà possibile solo nel mese di febbraio;
  • per quanto riguarda la visita a Villa Barbarigo di Valsanzibio, prevista per il 17 aprile e il pellegrinaggio ad Assisi, per ora li confermiamo salvo, anche per questi, verificarne la fattibilità nel mese di febbraio.
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