Diritti umani. L’Onu deve cambiare, in fretta

L’attuale politica intergovernativa che gestisce l'organismo internazionale non è in grado di bloccare il disarmo, risolvere i conflitti e dare risposte coerenti sulla pandemia. A Solidaria se ne parla in Aula Magna al Bo lunedì 21 settembre alle 15.30 nel seminario internazionale "Insieme per l'Onu".

Diritti umani. L’Onu deve cambiare, in fretta

Un impegno per potenziare e democratizzare le Nazioni Unite da parte della società civile. È questo il senso profondo del seminario internazionale “Insieme per l’Onu” proposto il 21 settembre alle 15.30 in Aula Magna al Bo, giornata di inaugurazione di Solidaria 2020.

«Il movimento pacifista italiano si preoccupa di questo tema dalla metà degli anni Ottanta e sceglie la via istituzionale non violenta perché la pace è possibile se si sviluppa la cooperazione internazionale grazie al sostegno di organizzazioni internazionali» così Marco Mascia, docente della cattedra Unesco Diritti umani, democrazia e pace nonché anima del Centro per i diritti umani intitolato ad Antonio Papisca del quale Mascia ha raccolto il testimone.

«L’Onu e l’Ue sono istituzioni deliberanti e nel momento in cui diventano centri di potere che prendono decisioni vincolanti non soltanto per gli Stati, ma anche per i cittadini direttamente interessati,  significa che, più queste istituzioni decidono, più c’è bisogno di democrazia. Lo stesso ragionamento lo facciamo all’interno di un sistema politico. Infatti, abbiamo bisogno di espressioni di democrazia rappresentativa, democrazia partecipativa, democrazia diretta, perché c’è la necessità di controllare come vengono prese le decisioni e che siano assunte con il consenso. Ma tutto questo manca nel sistema della politica internazionale». Non solo però: «Questa governance squisitamente intergovernativa non sta dando risultati: blocca il disarmo, non riesce a risolvere i conflitti in Libia, in Siria, nello Yemen, non riesce a dare risposte precise e coerenti sulla pandemia, non riesce a fermare il cambiamento climatico, non riesce a gestire il grande processo migratorio in atto. C’è un grande problema e lo affermavamo quando ancora nessuno lo diceva. Abbiamo bisogno di organizzazioni internazionali forti e democratiche: il passaggio è rompere l’autoreferenzialità dei vertici intergovernativi che non stanno portando a nulla. Un potenziamento dell’Onu va accompagnato da una sua democratizzazione perché il rischio è di dare più potere all’organizzazione, ma se prevale sempre il sistema dei due pesi e due misure, abbiamo un problema. La Carta delle Nazioni unite inizia “Noi popoli delle delle Nazioni Unite decisi a salvare le giovani generazioni dal flagello della guerra”: ora è il momento di riprendere questo tema».

Il seminario internazionale è promosso da Centro servizi volontariato di Padova; Comune di Padova, Centro di Ateneo per i Diritti umani Antonio Papisca e Cattedra Unesco “Diritti umani, democrazia e pace” dell’Università di Padova; Coordinamento nazionale degli enti locali per la pace e i diritti umani; Comitato promotore della Marcia Perugia Assisi della pace e della fraternità; Tavola della pace; Archivio regionale “Pace diritti umani” della Regione del Veneto.

A 75 anni da Hiroshima e Nagasaki

Il seminario internazionale “Insieme per l’Onu” in aula Magna del Bo si svolge nel 75° anniversario della fine della Seconda guerra mondiale, dello scoppio della prima bomba atomica e della creazione delle Nazioni Unite.

Annuario italiano dei diritti umani

L’Annuario italiano dei diritti umani fa il punto su come il sistema internazionale di monitoraggio dei diritti umani valuti l’azione dell’Italia, per favorire un dibattito informato e trasparente su questo tema fondamentale.

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)