Donazioni, sempre più digitali: crescono i millennials

I dati del Global Trends in Giving 2020: donano di più le donne, maggiore digitalizzazione della raccolta fondi, il ruolo (trainante) dei social. L’86% degli italiani ha donato nell’ultimo anno, il 66% durante l’emergenza Covid-19. Moioli (Italia non Profit): “Ringiovanisce la platea dei donatori”

Donazioni, sempre più digitali: crescono i millennials

Migliora l’attenzione al tema del dono da parte degli italiani e molti di loro sono i “millennials”: i nati tra il 1981 e il 1997. Questi i dati che emergono dalla terza edizione del Global Trends in Giving 2020, una ricerca ideata da Nonprofit tech For good e sponsorizzata da Funraise, a cui hanno partecipato 133 paesi mettendo in evidenza i principali trend di tutti i continenti. L’Italia è coinvolta per la prima volta nell’indagine, curata da Italia no profit con il supporto di altre associazioni partner, e si posiziona al primo posto per numero di partecipanti, pari a 1356 persone.

L’86% degli italiani ha dichiarato di aver effettuato una donazione nell’ultimo anno. Migliora la propensione al dono anche per chi negli ultimi 12 mesi non ha offerto  denaro a favore di una causa sociale (14%). Tra questi, infatti, il 38% non esclude di farlo nei prossimi 12 mesi. L’emergenza Covid-19 ha confermato la solidarietà delle persone: il 66% dei partecipanti al sondaggio ha dichiarato di aver donato per l’emergenza Covid-19.

“Dalla ricerca emergono alcune novità interessanti: se da una parte viene confermata una maggiore predisposizione al dono delle donne rispetto agli uomini (65% contro il 34%), dall’altra in termini di fasce anagrafiche, l’indagine restituisce un progressivo ringiovanimento della platea dei donatori” – spiega Mara Moioli, direttrice operativa di Italia non Profit. “È infatti considerevole la percentuale di Millennials (nati tra il 1981 e il 1997) che si è dichiarata donatrice all’interno della ricerca (32%). Un’ottima notizia per il Settore e che potrebbe rappresentare i primi frutti delle molteplici azioni intraprese negli ultimi anni per parlare alle nuove generazioni e costruire i donatori di domani”.

L’indagine ha confermato, inoltre, anche una maggiore digitalizzazione dei processi di raccolta fondi trainata da un ruolo sempre più predominante dai social media. 1 donatore su 4 ha donato tramite piattaforme ed eventi digitali come shop online, lotterie, aste virtuali. Facebook, Instagram e WhatsApp risultano essere i tre social media che più stimolano i cittadini a donare. Oltre il 50% degli intervistati ha dichiarato di aver già usato gli strumenti di raccolta fondi sviluppati dalle piattaforme. Se nel campaigning il digital inizia a farla da padrone, rispetto agli strumenti utilizzati per effettuare la donazione per gli italiani è ancora alta l’esigenza di affidarsi a strumenti percepiti come sicuri e che hanno saputo conquistare la fiducia dei cittadini. É questo il caso degli “SMS Solidali”, ai quali hanno fatto ricorso nel 2019 circa il 12% dei rispondenti per l’Italia, mentre negli altri continenti - escludendo l’Europa (9%) - la loro incidenza non supera il 3%.

“Giunto alla sua terza edizione, l'idea del Global Trends in Giving Report è nata dalla consapevolezza che c'era una mancanza di dati sul comportamento dei donatori online al di fuori degli Stati Uniti e del Regno Unito – dice Heather Mansfield, Fondatrice di Nonprofit Tech for Good -.  Troppo spesso le organizzazioni situate in Africa, Asia, America Latina, Medio Oriente, ecc. hanno dovuto fare affidamento sui dati di questi Stati per elaborare le loro strategie di raccolta fondi online, senza poter tener conto delle significative differenze territoriali. Quest'anno, avere Italia non profit come partner ha ampliato la nostra comprensione dei donatori italiani - e dell'Unione Europea in generale. Avere un partner affidabileche promuovesse l'indagine in italiano presso i donatori ha determinato un importante avanzamento per la ricerca”.

Camilla Canale

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)
Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)