Duomo dei Militari di San Prosdocimo di Padova. Una chiesa militare che apre a tutti i fedeli

Torna a riaprire dopo il terremoto del 2012 la chiesa, un tempo annessa al convento di San Prosdocimo, nella via omonima, oggi “Duomo dei militari”. È l’unica in Italia esterna a una caserma

Duomo dei Militari di San Prosdocimo di Padova. Una chiesa militare che apre a tutti i fedeli

Ha riaperto le porte il Duomo dei Militari San Prosdocimo di Padova, l’unica chiesa militare italiana che non sorga all’interno di una caserma. L’edificio era stato chiuso a seguito dei danni riportati durante il terremoto del 2012, quando erano comparse preoccupanti crepe.

Le origini dell’edificio risalgono al 1180: per secoli fu annesso al monastero delle monache di San Prosdocimo e lo rimase fino al 1806, anno della soppressione napoleonica. Fino alla chiusura, nella chiesa era conservato il corpo della beata Eustochio, benedettina alla cui figura sono legati molti eventi miracolosi, oggi conservato temporaneamente in Cattedrale.

Noto in passato come chiesa di San Prosdocimo, il “duomo” prese il nome attuale quando fu riconsacrato, nel 1990, per distinguerlo dalla parrocchia omonima sorta a Pontecorvo.

La chiesa si compone di un’unica navata e conserva opere artistiche di pregio. Sull’ancona marmorea della parete di fondo, sopra il tabernacolo, si nota l’Assunzione di Maria, olio su tela di fine Settecento donata dal generale Francesco Bettin. Sull’ancona di marmo rosso di Verona si trova un Crocifisso dello scultore Giulio Bornacin di Portogruaro. Le vetrate alla destra della navata, siglate dal maestro vetraio padovano Natale Fanin, rappresentano santi e patroni militari. Il “pezzo” di maggiore interesse è però l’organo monumentale di inizio Novecento, opera di ditte organarie tedesche.

«L’edificio è stato messo in sicurezza grazie ad appositi tiranti – spiega don Maurizio Anzolin, cappellano militare, da sette anni al Comando Forze Operative Nord – e sono stati rifatti gli intonaci esterni. Sono stati ritinteggiati gli interni e rifatti gli impianti audio e luci a led, una scelta che mira a valorizzare l’organo, ancora in restauro, in funzione concertistica».

I lavori sono stati possibili grazie al contributo di Fondazione Cariparo, associazione Amici del Museo della Terza Armata, dell’architetto Paolo Cattaneo, 3° e 8° Reggimento genio, Reggimento logistico della Brigata Pozzuolo del Friuli e al 5° reparto Infrastrutture di Padova.

Il “duomo” apre quasi tutti i giorni e, la domenica, per la messa delle 10 (massimo 80 persone).

«La chiesa tornerà a essere un punto di riferimento per la comunità militare di Padova e del Veneto», auspica don Anzolin, citando l’uso di celebrarvi matrimoni e battesimi, ma anche le cresime dei militari adulti.

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