Ecco gli spin-doctor del governo giallo-verde

Quali post pubblicare, studio meticoloso del sentimento degli elettori che circola in rete, l'hashtag giusto al momento giusto. Dietro agli exploit social di Matteo Salvini, Luigi Di Maio e, in generale, dei 5 Stelle ci sono due figure su tutte che lavorano nella penombra. Luca Morisi e Pietro Dettori.

Ecco gli spin-doctor del governo giallo-verde

La decisione del procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, arriva nella serata di sabato 25 agosto.
Matteo Salvini e il suo capo di gabinetto al Viminale, Matteo Piantedosi, sono indagati per sequestro di persona, arresto illegale e abuso d’ufficio. Il procuratore deve far chiarezza sulla catena di comando che ha portato al divieto di sbarco prima a Lampedusa e poi a Catania dei 177 migranti soccorsi dalla nave Diciotti della Guardia costiera.
È un colpo pesante, il primo da quando il leader della Lega veste i panni di ministro dell’Interno. Ma questo, apparentemente, non scalfisce la spavalderia del vicepremier che, a petto gonfio, rivendica l’appoggio della maggioranza degli italiani: la volontà del popolo al di sopra di tutto.

Già nella giornata di venerdì, però, Luca Morisi subodora il clima rovente e sul suo profilo Facebook corre ai ripari controbattendo la tensione con un messaggio che inizia così:

«Matteo è un grande leader perché è innanzitutto una bella persona. Quelli che lo insultano (poverini, una minoranza) non hanno capito proprio nulla. Lui la gente la ama per davvero, per questo è ricambiato».

Poi prepara la contromossa da web, quella da esibire e sperare diventi virale per tenere botta: quasi contemporaneamente, infatti, fa notare che Matteo Salvini ha raggiunto i tre milioni di seguaci su Facebook. Nessun politico in Europa come lui, sottolinea. Quasi a legittimare la bontà di certe decisioni.

Ma chi è Luca Morisi?

Senza dubbio è l’artefice principale dell’exploit mediatico del leader del Carroccio. È lui che ha messo a punto la strategia per portare consenso tramite i social network, facendo lievitare Salvini in soli tre mesi di governo dal 17 al 30 per cento delle preferenze, secondo le ultime stime.
Luca Morisi ha 44 anni, è mantovano, laurea e dottorato in filosofia. Schiva domande e giornalisti, il titolo di guru spetta a lui anche se ha altre due spalle nella comunicazione, Andrea Paganella e Ida Garibaldi. Come saggio burattinaio dalle mani callose e vibranti, muove i fili, analizza i dati, il flusso della rete, capta lo stato d’animo degli elettori grazie a un sistema informatico che lui stesso ha chiamato “la Bestia”. È al vertice di un team di comunicatori composto da una decina di ragazzi che lavorano sette giorni su sette, 24 ore al giorno.

Consiglia giornalmente Salvini: ora un video contro i clandestini, ora un commento emotivo, ora una provocazione contro l’avversario di turno.
Oppure il video del bagno nella piscina della villa sequestrata a un boss mafioso.

Il soprannome “Capitano”, che tanto sa di trascinatore calcistico e tanto piace all’elettorato, ha il suo copyright così come la scelta di passare dal verde prettamente leghista al blu più sobrio come colore dominante di partito.

E ha inventato il concorso “VinciSalvini”: un like sul post del ministro dell’Interno per poter ambire a una foto o una chiacchierato con lo stesso. Così in quattro anni dai 518 mila “mi piace” della pagina Facebook di Salvini si è arrivati all’esplosivo numero dei tre milioni.

5 Stelle, chi c'è dietro Di Maio

Se le attenzioni di Morisi e del suo entourage sono “monoteiste”, l’omologo 5 Stelle, Pietro Dettori, lavora su una più ampia rete tra siti e pagine che dialogano a mo’ di scatole cinesi.
Dettori ha curato per anni il blog di Beppe Grillo, ha costruito un micro mondo fatto di siti ufficiali e ufficiosi, moltiplicatori di notizie e di bufale, oltre alle pagine social di Di Maio, di Di Battista e di Virginia Raggi. E ora anche del premier Conte.

Se Rocco Casalino ci mette la faccia, lui rimane nella penombra.
In rapporto strettissimo con Davide Casaleggio, Dettori è responsabile editoriale dell’associazione Rousseau, proprietaria dell’omonima piattaforma, il fiore all’occhiello del Movimento dove gli attivisti possono esprimersi sulle questioni che vengono messe al voto dai leader.
E nelle ultime settimane, stando al numero di visualizzazioni e di condivisioni, è riuscita anche la “trovata” di fare un video all’interno dell’aereo etichettato “Air Force Renzi”: la clip, realizzata per celebrare la cancellazione del contratto di 150 milioni di euro, ha ottenuto in pochi giorni cinque milioni e mezzo di visualizzazioni.

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