Esorcisti. Medicina e cura spirituale, piani diversi in dialogo

Un cammino di esorcismo, che può rivelarsi lungo e provante, passa prima di tutto da una perizia psichiatrica

Esorcisti. Medicina e cura spirituale, piani diversi in dialogo

Rigore e prudenza. Prima di accedere a un cammino di esorcismo – che a volte può rivelarsi lungo e provante – ogni sofferente deve prima passare attraverso una perizia psichiatrica. «Prima di tutto – spiega don Nicola Tonello – è importante capire se la persona ha delle patologie che causano questi disturbi, per comprendere se la preghiera che facciamo possa aiutare davvero o possa arrecare dei danni o dare l’illusione di sostituire le terapie a cui la persona malata deve continuare a sottoporsi». Accanto agli esorcisti operano degli psichiatri di riferimento. Il loro occhio clinico è dunque un aiuto nella fase di discernimento, ma i piani – quello della scienza medica e quello della cura spirituale – devono essere rigorosamente separati, seppur nel rispetto reciproco e nella collaborazione costante. «L’aspetto medicale deve rimanere tale. Non posso adottare paradigmi medici per fare gli esorcismi, allo stesso modo sarebbe forviante se uno psichiatra adottasse un paradigma spirituale per fare le sue diagnosi». È dunque solo dopo questo “screening” che può cominciare l’esorcismo vero e proprio. Qui si fuga ogni dubbio: «Davanti alla preghiera il maligno reagisce talvolta con violenza, più spesso con parole o gesti beffardi od offensivi che la persona non riconosce come propri». Sottoporsi all’esorcismo è impegnativo e spesso richiede tempo per ottenere gli effetti desiderati: per questo il cammino di fede è cruciale ed esige la conversione del cuore.

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