Etiopia, il rapporto: nel Tigray brutalità e crimini di guerra

Il documento è stato redatto dall'Onu con la Commissione diritti umani di Addis Abeba. "Violazioni del diritto internazionale e umanitario" per tutti le parti coinvolte nel conflitto 

Etiopia, il rapporto: nel Tigray brutalità e crimini di guerra

E' "ragionevole" credere che "tutte le parti" del conflitto che prosegue da un anno nel nord dell'Etiopia, dalle forze armate di Addis Abeba alle milizie del Fronte di liberazione del popolo tigrino (Tplf), abbiano commesso "violazioni del diritto internazionale e umanitario", fino ad anche "crimini di guerra e contro l'umanità". E' questa la conclusione alla quale giunge un rapporto congiunto dell'Ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani e della Commissione etiope per i diritti umani (Ehrc), un ente governativo indipendente.

Il documento è stato pubblicato oggi, a un giorno dalla proclamazione di uno stato di emergenza nazionale da parte del governo del primo ministro Abiy Ahmed a fronte dell'avanzata del Tplf oltre i confini della regione del Tigray, epicentro iniziale del conflitto. Truppe del partito-milizia, stando a notizie rilanciate ieri dai media locali, si troverebbero ora nella regione dell'Amhara, circa 400 chilometri a nord della capitale.

Il report, si legge sul sito dell'Ehrc, copre un periodo che inizia il 3 novembre 2020, giorno prima del lancio ufficiale dell'offensiva nel Tigray da parte dell'esercito etiope, e arriva fino a 28 luglio di quest'anno.

Secondo gli autori del rapporto, che si basa su "269 interviste confidenziali con vittime e testimoni delle violenze", oltre che su "più di 60 incontri con funzionari governativi, ong, organizzazioni di comunità e internazionali e personale medico", tutte le parti in causa sono responsabili di crimini che vanno dall'esecuzioni extragiudiziarie, fino alla tortura, alla violenza di genere e agli attacchi indiscriminati contro civili.

I redattori del documento hanno denunciato "diversi problemi operativi, amministrativi e di sicurezza" durante il loro lavoro".

Michelle Bachelet, Alto commissario dell'Onu per i diritti umani, ha denunciato che il conflitto nel Tigray, è stato segnato da "brutalità estrema".

In una nota pubblicata questa mattina, il Tplf ha affermato che il rapporto "è caratterizzato da molti questioni controverse", tra le quali il "mancato coinvolgimento di tutte le parti in causa". (DIRE)

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)