Evo. Il metodo ignaziano per la vita d'ogni giorno

Cosa sono gli esercizi spirituali nella vita ordinaria? Sono un adattamento del metodo ignaziano, si svolgono in due anni con incontri ogni 15 giorni, richiedono una preghiera personale quotidiana, sono pensati per chi crede e desidera approfondire la propria fede, per chi vuole impegnarsi in un cammino interiore esigente, con disponibilità e generosità. A Padova sono proposti ad Albignasego nella parrocchia di san Tommaso e al Teresianum, dove è partito il secondo anno di un gruppo di 12 persone.

Evo. Il metodo ignaziano per la vita d'ogni giorno

Cosa cercano le persone che scelgono di seguire un percorso di esercizi spirituali nella vita ordinaria?

«Innanzitutto c'è da spiegare – chiarisce suor Maria Dolores Elias, della Compagnia di santa Teresa di Gesù e guida spirituale da oltre vent’anni nei percorsi – che questi esercizi sono un adattamento del metodo ignaziano di fare esercizi spirituali. Non si svolgono in un ritiro chiuso, ma nella vita quotidiana. Vengono fatti in due anni con incontri ogni 15 giorni, ma richiedono una preghiera personale quotidiana. A Padova è appena partito il secondo anno con una dozzina di persone seguite da due guide e da una coppia di sposi tirocinanti.

La peculiarità di questi incontri è la condivisione, il raccontare la propria vita non come chiacchiera, ma puntando su cosa il Signore fa in me. Condividere il lavoro del Signore in me, condividere la fede.

Cosa cercano quindi le persone? Hanno estremo bisogno di confronto, in particolare sull’ambito della fede. Non è catechesi e non devono essere digiuni di fede. Attendono momenti di ricerca di Dio, cercano tempo per pregare».

Gli Evo, come vengono chiamati gli esercizi spirituali nella vita ordinaria, aiutano attraverso il dialogo con il Signore, la lettura delle Scritture e le esperienze quotidiane a portare ordine nella propria vita tramite una integrazione della fede con il vissuto, un cammino di discernimento e una scuola di preghiera.

«Non sono percorsi adatti a tutti – continua suor Maria Dolores – Non vanno bene, ad esempio, per i ventenni perché stanno ancora costruendo la propria identità. Ci vuole struttura umana e psicologica. Sono pensati per chi crede e desidera approfondire la propria fede, per chi vuole impegnarsi in un cammino interiore esigente, con disponibilità e generosità. Non sono un cammino di iniziazione alla fede o di ricerca di una generica esperienza religiosa. È una condivisione di fede e chi partecipa deve avere acquisito un minimo di stabilità. La cosa bella è che manca il giudizio, perché l’azione del Signore va al di là dell’età, della status sociale, del percorso di studi. I gruppi poi si formano per passaparola. Non facciamo pubblicità».

Un percorso quindi per chi vuole capire il senso profondo degli avvenimenti e scoprire e gustare l’amore di Dio nella propria vita, basato su tre momenti: gli incontri di gruppo, la sosta personale quotidiana e gli incontri con la guida spirituale. 

«A ogni incontro viene consegnata una scheda pedagogica, che può essere di aiuto  – conclude la guida – Metodologia e pedagogia sono i due cardini, le peculiarità degli esercizi di sant’Ignazio di Loyola. È un percorso che richiede fedeltà nel partecipare e nell’esercitarsi quotidianamente: bisogna cioè trovare ogni giorno un tempo da dedicare alla preghiera, riflettere sui temi proposti, vivere nel quotidiano ordinario della nostra vita l’esperienza spirituale, verificare, prendere cioè coscienza e contatto con il mio vissuto».

Per info: www.agevo.it

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