Famiglie degli anziani in Rsa in piazza a Bologna: "Trattamento disumano"

"Da 16 mesi non vediamo i nostri cari. Questa è disumanità": la denuncia del Coordinamento per il diritto alla sanità per le persone anziane malate e non autosufficienti. Famiglie arrivate da tutto il centro-nord Italia per manifestare contro una situazione "intollerabile"

Famiglie degli anziani in Rsa in piazza a Bologna: "Trattamento disumano"

"Da 16 mesi non vediamo i nostri cari. Questa è disumanità". Lo gridano forte i familiari degli anziani ricoverati nelle Rsa, arrivati questa mattina a Bologna da tutto il Centro-Nord Italia per manifestare contro una situazione diventata ormai "intollerabile". Lo dice chiaro e tondo Maria Caterina Dell'Aera del Coordinamento per il diritto alla sanità per le persone anziane malate e non autosufficienti, che ha organizzato la protesta di oggi. In piazza Re Enzo ci sono cittadini e famiglie non solo di Bologna, ma arrivati da Parma, Firenze, Viareggio, Padova, Verona, Milano, Torino, Brescia, Lecco e anche dal Trentino. Tutti denunciano la stessa situazione: dall'inizio della pandemia, i familiari non possono più accedere alle strutture e gli anziani dentro le Rsa "sono abbandonati". Le Regioni intanto "rimpallano le responsabilità" e il Governo "parla ma non fa niente".

A riassumere la questione è proprio la signora Maria Caterina Dell'Aera. "Comitati, associazioni e gruppi singoli si sono radunati dopo le tante morti nelle Rsa e il blocco delle visite, perché chiediamo qualcosa di più di quanto fatto finora- spiega- il Governo ha dato la massima libertà alle direzioni delle case di cura, che al 70% sono privati convenzionati, e questo ha penalizzato le famiglie e gli stessi anziani". Di fatto, afferma Dell'Aera, la pandemia ha offerto "una prova generale. I nostri anziani sono stati affidati per un anno solo alle strutture. E in tutta Italia ci sono gli stessi problemi: li abbiamo trovati soli, abbandonati, tristi e disidratati. Mia madre è dimagrita sei chili ed è peggiorata dal punto di vista cognitivo. È vergognoso, siamo davvero arrabbiati. Se questo è il futuro che ci attende, continueremo a lottare".

Anche con l'avanzare della campagna vaccinale, la situazione nelle Rsa non è migliorata. "Le visite sono di al massimo 20 minuti, una volta alla settimana- spiega Dell'Aera- non è più possibile per noi andare tutti i giorni, non ci fanno più entrare. L'altro giorno un'assistente mi ha rimproverata perché ho asciugato il naso a mia madre. Parlano tanto, ma nessuno si prende davvero cura degli anziani". Per questo, spiegano gli attivisti del Coordinamento, "chiediamo al Governo prima di tutto di partecipare alle riunioni della commissione Paglia per la riforma del sistema delle Rsa. E poi vogliamo entrare come comitati di familiari nelle Rsa, due o tre persone in rappresentanza: dobbiamo essere ascoltati e vogliamo avere sicurezze".

La signora Maria Caterina, che è di Bologna, punta il dito anche contro la Regione Emilia-Romagna. "Ha fatto un tavolo per incontrare i comitati delle vittime e si sono visti due o tre volte: tante promesse, ma non ha fatto nulla- attacca la rappresentante del Coordinamento- la Regione gestisce il Fondo per la non autosufficienza, è ora che si svegli e che spenda quelle risorse per dare servizi più qualificati. Noi continueremo a fare pressione, le Rsa non sono depositi per gli anziani", afferma Dell'Aera.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)