Fitch vede nero: valutazione italiana stabile ma si addensano nubi all'orizzonte
Confermate tre B al nostro rating, a cui si aggiunge un segno meno. Cosa vuol dire? Che la situazione potrebbe aggravarsi con ricadute sull'intero sistema paese.
Piccola premessa: le agenzie di rating non sono infallibili, tanto meno imparziali in assoluto. Le loro valutazioni, oltre che essere molto costose per chi le commissiona, hanno però il pregio d'essere un ottimo spunto di ragionamento.
Nella sera di venerdì 31 agosto, l'agenzia Fitch ha confermato la valutazione italiana di BBB aggiungendovi però un segno meno, sintomo che qualcosa non sta andando come ci si sarebbe aspettati.
Pesano le incongruenze economiche nel programma di governo e i difficili rapporti con l'Europa, ma pesa soprattutto il rallentamento delle esportazioni che frena la crescita nazionale.
Natura nuova e non collaudata del governo, le considerevoli differenze politiche fra i partner della coalizione e le contraddizioni fra gli elevati costi dell'attuazione degli impegni presi nel 'Contratto' e l'obiettivo di ridurre il debito pubblico. Non è chiaro come queste tensioni politiche saranno risolte. [...] L'avversione di alcune parti del governo nei confronti dell'Ue e dell'euro rappresentano un ulteriore rischio.
Brano del report Fitch tradotto da Ansa
Non è tutta colpa dell'esecutivo se le cose vanno — o potrebbero andare — male, ma l'incertezza dell'azione governativa si somma a quella di un contesto internazionale ed economico sempre più frastagliato in cui gli orizzonti italiani spaziano dai cigni neri avvistati dal ministro Savona al volo del calabrone molto in voga in altri dicasteri.
A Palazzo Chigi non battono un ciglio. “L’agenzia Fitch lascia invariato il suo rating sul debito italiano. Riteniamo questa valutazione ampiamente giustificata alla luce delle attuali condizioni della nostra economia” sostengono fonti del governo Conte. “Ovviamente c’è attesa che venga definito il Documento di economia e finanza del governo e che gli impegni di bilancio per il prossimo anno siano rispettati e le riforme strutturali già annunciate siano attuate. Siamo certi che ci saranno valutazioni integralmente positive, senza alcuna riserva, non appena questi impegni verranno ufficializzati nel documento del governo in preparazione che confermerà l’impegno a proseguire nel percorso di riduzione del debito italiano, come peraltro già più volte comunicato, a realizzare efficaci prospettive di crescita economica e di sviluppo sociale del Paese”.
cronaca de il Fatto Quotidiano
Il quadro dell'economia italiana, bisogna dirlo, non è dei migliori: frenano i consumi che segnano un magro +1,0% rispetto all'atteso +1,4%, fra giugno e luglio diminuiscono di 69 mila unità i lavoratori occupati ed aumentano di quasi 90 mila unità quelli che il lavoro neppure lo cercano. A tutto ciò si aggiunge la stima di 1,5 miliardi di aumento nel biennio 2018 - 2019 della spesa per interessi sul debito pubblico italiano, che andrebbero a sommarsi ai 4,5 miliardi precedentemente calcolati per lo stesso periodo.
Ottimi segnali per l'economia italiana, l'asta per i BTP a 5 e 10 anni ha fatto sold out, con una domanda superiore all'offerta. Una domanda forte che rappresenta un segnale molto positivo per l'economia italiana e che spero troverà spazio sui giornali, perché per il bene del paese è giusto riportare queste informazioni positive e soprattutto VERE.L'Italia ha fondamentali solidi e ora che metteremo mano al sistema marcio delle concessioni gli investitori avranno finalmente garanzie e la sicurezza di essere trattati equamente anche se non sono amici del politico di turno. Che dite, la leggeremo questa notizia sui giornali?
post di Stefano Buffagni, sottosegretario agli Affari Regionali
La notizia dell'asta dei Btp è uscita sui giornali ma, spiace doverlo dire, il sottosegretario Buffagni ha preso lucciole per lanterne ed è lui stesso a certificarlo allegando al sopraccitato post un lancio dell'agenzia LaPresse in cui si può leggere chiaramente «Via XX Settembre ha collocato 2,25 miliardi di Btp a 10 anni pagando un tasso del 3,25%, in rialzo di 37 punti base rispetto al 2,87% della precedente asta dello scorso 30 luglio. Il Tesoro ha anche venduto 3,75 miliardi di Btp a 5 anni pagando un tasso del 2,44%, in rialzo di 63 punti base rispetto all'1,8% dell'asta precedente — e, appena poche righe più in basso — il Tesoro ha collocato anche 1,75 miliardi di euro di Ccteu indicizzati all'euribor a 7 anni, registrando rendimenti in rialzo e una domanda forte».
Quando Fitch parla di «natura nuova e non collaudata del governo» forse intende anche questo: un sottosegretario agli affari regionali — che pure è laureato in economia — sente il bisogno di intervenire con una dichiarazione sul debito pubblico dimenticando il trascurabile particolare che pagare alti tassi d'interesse non è un vantaggio per lo stato che emette il titolo di debito e se anche lo fosse per i risparmiatori italiani, questo vantaggio verrebbe ridimensionato dal loro essere anche — si spera — contribuenti probi ed onesti, sulle cui teste ricadrebbero gli oneri del pagamento degli interessi stessi.
«Io parlo di dichiarazioni congiunte del governo, fatte con il presidente del consiglio, con me e i due vicepresidenti — dichiara il ministro Tria, ripreso dal Sole 24 ore, mentre ancora si trova in Cina a caccia di investitori e rinnovati legami economici — Non nego che ci possano esser delle preoccupazioni o critiche. Ci son giudizi diversi sul governo e sul contenuto delle politiche da portare avanti. La discontinuità con il governo precedente non sta nel far saltare i conti pubblici ma nel cambiare le politiche, che in ogni caso devono esse portate avanti nell'ambito di un equilibrio di bilancio».