Giornata diocesana del Creato. Restituzione dell'esperienza vissuta il 4 ottobre. In ascolto della terra e dei poveri

Quello che abbiam veduto, quello che abbiam toccato, quello che abbiam vissuto domenica 4 ottobre... lo raccontiamo a voi. Le opere d’arte di Agnese Andriolo, Giovanni Annarolo, Sara Camon, Eros Rizzo, Roberta Spigolon, Roberto Proietti, Elisabetta Bassan hanno aperto i nostri occhi alla contemplazione nella Giornata diocesana per la custodia del Creato.

Giornata diocesana del Creato. Restituzione dell'esperienza vissuta il 4 ottobre. In ascolto della terra e dei poveri

E poi via: a gruppi abbiamo camminato sui nostri Colli, sperimentandoci parte di una meravigliosa creazione con cui abbiamo lodato Dio. Abbiamo ammirato l’opera di custodia, che nel tempo per generazioni si è operata nei nostri territori; ci siamo messi in ascolto del bosco e guardando la valle fino al mare, abbiamo sognato un mondo-giardino. Abbiamo gustato i sapori dei nostri produttori e ci siamo lasciati trasportare in cielo dalle note del coro Amazing Gospel Choir. Tutta la natura ha apprezzato la festa: anche sorella acqua è arrivata ad affrettare il rientro e ci ha raccolti al punto di partenza per la messa.

Una domenica di festa che è stata possibile grazie alla partecipazione di centinaia di persone: famiglie, giovani, adulti, credenti e non... tutti innamorati della nostra terra e che con la loro presenza hanno detto la voglia di dare il proprio contributo per un mondo migliore, che passa da una profonda conversione ecologica. Ammirandone la bellezza, abbiamo ascoltato il grido della terra, ma non abbiamo dimenticato quello dei poveri e al termine dell’eucarestia abbiamo raccolto 505,45 euro versati alla Caritas diocesana per il progetto di sostegno al lavoro per persone disoccupate a causa della crisi economica provocata dalla pandemia.

Una giornata, quella del 4 ottobre, che ci lascia colmi di gratitudine per il lavoro e la passione di tanti volontari: da chi ha segnato il sentiero “Laudato si’” a chi ha sfalciato i prati per i parcheggi; da chi ha guidato i gruppi a chi ha creato la magia del bosco con la cornamusa e la poesia; da chi ha prestato e guidato i pulmini a chi ha intrattenuto i ragazzi; da chi ha garantito la sicurezza logistica a quanti hanno assicurato quella sanitaria, dagli scout ai giovani missionari, dalla Protezione civile di Cinto Euganeo all’associazione Pronto Conselve, dalla Coldiretti al Gal. Ringraziamo l’ente parco Colli Euganei per aver sostenuto l’iniziativa e per il desiderio di renderla una tradizione.

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