Giorno della memoria. Noemi Di Segni (Ucei), “stiamo cercando di risvegliare le coscienze”

Presentate le iniziative per il Giorno della memoria patrocinate dalla Presidenza del Consiglio dei ministri. “Ci preoccupa un aumento di fenomeni di antisemitismo o di razzismo in Italia e in Europa”, ha detto la presidente dell'Ucei Noemi Di Segni: “Credo che sia responsabilità delle istituzioni comprendere i motivi e non sottovalutare i segnali. Ma credo che sia anche compito di ciascuno di noi tutti i giorni nel nostro piccolo non restare indifferenti”

Giorno della memoria. Noemi Di Segni (Ucei), “stiamo cercando di risvegliare le coscienze”

“Stiamo cercando di promuovere eventi che non hanno solo l’obiettivo di conoscere pagine di storia ma anche quello di risvegliare coscienze”. Così la presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane (Ucei), Noemi Di Segni, ha presentato a Roma nella Sala Stampa di Palazzo Chigi, gli eventi previsti per il “Giorno della memoria 2019” (27 gennaio), patrocinati dalla Presidenza del Consiglio dei ministri. Alla Conferenza hanno partecipato anche il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, e il segretario generale della Presidenza del Consiglio, Roberto Chieppa.

“Certamente ci preoccupa un aumento di fenomeni di antisemitismo o di razzismo in Italia e in Europa”, ha detto la presidente Di Segni rispondendo ad una domanda. “Credo che sia responsabilità delle istituzioni comprendere i motivi e non sottovalutare i segnali”.

“Ma credo che sia anche compito di ciascuno di noi tutti i giorni nel nostro piccolo non restare indifferenti”.

A questo proposito la presidente dell’Ucei ha chiesto di “fare una riflessione” sulla “normativa che oggi esiste già in Italia per affrontare reati di odio, razzismo e antisemitismo” per verificare – ha detto – “quanto è robusta la legislazione esistente” e coerente l’interpretazione che ne fa la magistratura in caso di reato. Secondo l’Ucei, in questo periodo di riemergenti estremismi è importante che anche nel nostro Paese sia recepita la definizione di antisemitismo che ha stabilito l’Hira (International Holocaust Remembrance Alliance) e ha approvato il Parlamento europeo nel giugno 2017.

Una giusta narrativa della Shoah. “Siamo qui per affermare non solo un tema identitario che richiama il popolo ebraico o i popoli sterminati insieme a noi. Siamo qui per affermare un tema identitario che è italiano ed europeo” e le celebrazioni del Giorno della memoria – ha sottolineato Di Segni – sono rivolte soprattutto “ai giovani, perché “siano consapevoli di essere discendenti di generazioni che hanno vissuto e visto la Shoah”.

“La narrativa della Shoah non può essere confinata alle responsabilità del nazismo e del fascismo. Inizia molto prima e finisce molto dopo e ancora oggi tutti ne sentiamo le conseguenze”. Interpellato dai giornalisti sui fenomeni di violenza e razzismo che si verificano nel mondo dello sport e, in particolare, nel calcio il sottosegretario Giancarlo Giorgetti ha detto: “Tolleranza zero per quanto riguarda i violenti”, ma “le misure non possono essere semplicemente quelle di tipo repressivo. Il fenomeno deve essere gestito con intelligenza”. Ed ha invitato soprattutto i giornalisti a fare “attenzione all’uso mediatico nel raccontare questi fenomeni di violenza, perché per i violenti il fatto di essere additati come violenti è un titolo di merito”.

Come ogni anno, le celebrazioni per il Giorno della memoria prevedono molteplici eventi, convegni, concerti e mostre. Filo rosso che quest’anno legherà tutte le iniziative sarà la Shoah narrata dalle donne. Questa mattina in conferenza stampa è stata lanciata anche la campagna social #WeRemember: l’iniziativa – promossa dal World Jewish Congress e sostenuta dall’Unione delle Comunità ebraiche italiane – chiede di postare sui social (da instagram a twitter e facebook) una propria foto con in mano un cartoncino bianco e la scritta “We remember, come segno di impegno personale a “combattere l’antisemitismo e tutte le forme di odio, genocidio e xenofobia”.

Tra gli eventi più attesi, c’è sicuramente la “Run for Mem”, la “corsa per la memoria” che giunta alla sua terza edizione, si svolgerà quest’anno il 27 gennaio a Torino. Sono previsti due percorsi, uno di circa 10 km per atleti e una stracittadina di circa 4 km, entrambi con partenza da Piazza San Carlo alle ore 11.15 e articolati in più tappe. Parteciperanno come testimonial d’eccezione Shaul Ladany, podista campione olimpionico, sopravvissuto alla Shoah e alla strage di atleti israeliani avvenuta alle Olimpiadi di Monaco, l’attrice e conduttrice televisiva Luciana Littizzetto e l’attore Luca Argentero.

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Fonte: Sir