Il primo giorno di scuola “apriamo gli occhi” e aiutiamo le famiglie in difficoltà

L’iniziativa, nata durante il lockdown, ha portato gli studenti del liceo Malpighi di Bologna a raccogliere fondi per il Banco di Solidarietà e le suore missionarie della Carità 

Il primo giorno di scuola “apriamo gli occhi” e aiutiamo le famiglie in difficoltà

Un gruppo di giovani uniti in uno sforzo per le famiglie più bisognose della città. A Bologna l’iniziativa “Apriamo gli occhi”, nata in pieno lockdown, ha portato gli studenti del liceo Malpighi a raccogliere fondi per il Banco di Solidarietà e le suore missionarie della Carità di Bologna, con il sostegno della Banca di Bologna. Il progetto è stato ideato a seguito di un prezioso dialogo tra gli studenti e il Cardinal Zuppi: il titolo trae ispirazione dalle parole pronunciate da Papa Francesco sulle difficili circostanze che ci siamo trovati a vivere: “Ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme, tutti bisognosi di confortarci a vicenda. Su questa barca ci siamo tutti. Ci siamo accorti che non possiamo andare avanti ciascuno per conto suo, ma solo insieme”.

La somma raccolta verrà devoluta a due enti: l’associazione Banco di Solidarietà, che si occupa di distribuire ogni settimana generi alimentari e di prima necessità a singoli e famiglie in difficoltà, e l’opera delle Suore Missionarie della Carità di Bologna, che accoglie e fornisce assistenza a donne e bambini. Banca di Bologna è stata partner dell’iniziativa, dando la sua disponibilità a raddoppiare la somma di denaro raccolta dagli studenti, che ha superato i 7 mila euro.

Martedì 15 settembre, alle 11, i rappresentanti degli studenti assieme al direttore Alberto Ferrari consegneranno l’assegno ai responsabili dei due enti benefici. “Il valore dell’iniziativa risiede innanzitutto nella presa di coscienza, da parte degli studenti, del bisogno in cui versano persone e intere famiglie della nostra città, e che la situazione attuale ha aggravato – commentano gli organizzatori –. A partire da un piccolo gruppo che ha deciso di prendere sul serio questa provocazione, molti hanno deciso di ‘aprire gli occhi’”.

Per dare avvio alla raccolta fondi, nel corso di un incontro in videocollegamento i ragazzi si sono vicendevolmente stimolati: alcuni di loro, già coinvolti in forma stabile con enti di beneficienza in iniziative di carità e volontariato, hanno raccontato la propria esperienza, invitando i compagni a partecipare. “Il bilancio finale dell’iniziativa è molto positivo – concludono –. Non solo per la cifra raccolta, ma per il coinvolgimento attivo da parte degli studenti: come ha detto uno di loro in un momento di dialogo, ‘mi sono reso conto del fatto che, quando faccio del bene agli altri, sto bene io’”.

Alice Facchini

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)