Imparare con un gioco da tavolo, la nuova frontiera per gli operatori delle residenze per anziani

Trasmettere conoscenze in un’atmosfera rilassata, conoscersi a vicenda, costruire relazioni. Il progetto europeo Gamlec è partito dall’analisi dei bisogni degli anziani non autosufficienti per elaborare un gioco da tavolo di formazione dedicato a operatori e caregiver

Imparare con un gioco da tavolo, la nuova frontiera per gli operatori delle residenze per anziani

Il gioco da tavolo per la formazione delle figure professionali e dei caregiver che si occupano di anziani non autosufficienti. È l’idea alla base del progetto europeo Gamlec – Gaming for Mutual Learning in Elder Care che coinvolge Italia, Germania, Lituania e Paesi Bassi e che, partito nel 2019, è oggi nella fase conclusiva. Partner per l’Italia sono Asp Città di Bologna e la cooperativa sociale Cadiai che domani, in un evento che si svolgerà all’Arci Benassi di via Cavina, descriveranno le diverse fasi del progetto raccontando le esperienze pilota di alcune strutture del bolognese e organizzando una vera e propria sessione di gioco alla quale potrà partecipare – previa iscrizione – chiunque sia interessato.

Il principio da cui l’intero progetto parte è che il gioco può essere utilizzato per trasmettere conoscenze e competenze in un’atmosfera rilassata e allegra. Il gioco da tavolo, in particolare, può diventare in questo modo un vero e proprio “incontro” delle diverse parti interessate e uno strumento per conoscersi a vicenda e costruire relazioni con il risultato di migliorare la comunicazione, la comprensione reciproca e la cooperazione. Per questo è stato messo a punto un gioco da tavolo di apprendimento, da utilizzare come offerta formativa per gli operatori, i volontari e i familiari degli ospiti di strutture per anziani. Realizzato sulla base di un lavoro di ricerca, e testato in alcune strutture italiane ed europee, è ora pronto per una diffusione più ampia insieme a diversi altri strumenti.

L’obiettivo principale del progetto è quello di fornire una formazione che possa, in primis, promuovere alti standard di qualità nella cura degli anziani attraverso la comprensione reciproca, il lavoro di squadra e la condivisione delle conoscenze tra staff, volontari e famiglie. Ancora, questo genere di formazione vuole semplificare l’apprendimento e l’accessibilità anche di contenuti complessi. Infine, si tratta di una formazione innovativa: “Si è scelto – spiegano i protagonisti del progetto – un approccio di apprendimento basato sul gioco che si concentra sui contributi forniti da diversi partner con benefici reciproci attraverso la condivisione delle migliori pratiche nei contenuti e nelle procedure”.

Il progetto è passato attraverso diverse fasi. Nella prima fase è stata condotta una ricerca che ha portato all’elaborazione di un compendio sugli standard per la qualità della vita dei residenti delle strutture, in particolare rispetto all’autonomia, alla partecipazione e alla dignità umana. Sono stati inclusi temi, criteri e indicatori sulla qualità della vita degli utenti da trasmettere attraverso un approccio innovativo per l’apprendimento. Successivamente sono state definite le linee guida con tutte le informazioni necessarie su come impostare, gestire, giocare e adattare il gioco a esigenze specifiche. A seguire si è svolta una fase di prova in alcune strutture dei Paesi coinvolti e, sulla base dei feedback, è stata realizzata una piattaforma e-learning che comprende gli strumenti predisposti nell’ambito del progetto in tutte le lingue partner e disponibili per tutti gli interessati gratuitamente.

“La qualità della vita degli anziani residenti nelle strutture può essere perseguita anche attraverso la formazione dello staff, dei volontari e dei familiari – spiega Rosanna Favato, amministratrice unica di Asp Città di Bologna –. L’evento sarà l’occasione per conoscere il gioco da tavolo di apprendimento volto a valorizzare la persona e la sua dignità attraverso l’adozione di un approccio non giudicante”. “Questo progetto rappresenta un modello di formazione all’avanguardia che ha molteplici pregi – aggiunge Franca Guglielmetti, presidente Cadiai –. Il percorso fin qui portato avanti, comprendendo anche una fase sperimentale nella cra San Biagio di Casalecchio di Reno, ha dimostrato che attraverso il gioco è possibile trasmettere conoscenze importanti ricorrendo a una modalità ludica che da una parte rende la formazione più leggera, ma dall’altra ne garantisce l’assimilazione a lungo termine. Non solo, la possibilità di confrontarsi in un momento di relax garantito dal gioco favorisce l’instaurarsi di rapporti armoniosi, aumenta la capacità di ascolto, accresce la consapevolezza verso quello che si fa, oltre a creare un vero e proprio spirito di squadra”. L’appuntamento per una prova dal vivo del gioco è per mercoledì 20 ottobre dalle 9 alle 13 all’Arci Benassi di viale Sergio Cavina 4.

Ambra Notari

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)