La Germania è vicina. Le elezioni tedesche e le conseguenze per la nostra economia

Le più importanti per il nostro futuro prossimo sono quelle che si tengono in Germania per trovare un successore ad Angela Merkel.

La Germania è vicina. Le elezioni tedesche e le conseguenze per la nostra economia

Ci sono elezioni ed elezioni. Le più importanti per il nostro futuro prossimo sono quelle che si tengono in Germania per trovare un successore ad Angela Merkel. La sua lunga stagione è finita, vedremo chi sarà il prossimo cancelliere e soprattutto la prossima coalizione politica che guiderà la Germania. E, di conseguenza, l’Europa.
Non c’è dubbio che nell’Unione Europea – e nell’euro-club – tutti sono uguali, ma i tedeschi lo sono più degli altri. Merkel ha esercitato questa leadership di fatto con modi molto felpati e senza forzature, capace pure di cambiare opinione in maniera radicale se le circostanze lo imponevano; come quando passò dal “nein” agli acquisti di titoli di Stato dei Paesi membri da parte della Bce, al “ja” concesso all’ora presidente della Banca centrale europea Mario Draghi quando azionò il Programma di acquisto (Pepp) che – tra l’altro – diede una mano enorme all’Italia.

L’acquisto senza limiti di nostri Btp da parte della Bce ha permesso ai tassi d’interesse di abbassarsi in maniera drastica, permettendoci di risparmiare decine di miliardi di euro di interessi e di non essere aggrediti dalla speculazione internazionale (ricordate la Grecia?).
Diciamo che molti, in Germania, avevano storto il naso davanti a quella scelta: i Paesi “spreconi” dovevano espiare le loro colpe e non scaricarle sulle tasche degli austeri contribuenti tedeschi. Dimenticando tra l’altro che mezza Europa alla deriva (con noi Spagna, Portogallo, Irlanda, Grecia, Cipro…) sarebbe stata una disgrazia per un’economia orientata alle esportazioni come quella tedesca. E che spesso lavora a braccetto con la manifattura italiana.

Draghi fu più lungimirante, il tutto sta funzionando egregiamente, ma le pulsioni verso il “nein” sono ancora ben presenti al di là delle Alpi. Infine, la Germania è il mercato numero uno per le nostre merci, la locomotiva capace di trascinare molti nostri vagoni.
Merkel ci garantiva equilibrio e sagacia politica. Ora tocca a chi le succederà, ma il sistema proporzionale e l’attuale situazione politica tedesca sono tali da non garantire la vittoria sicura a nessuno, e da immaginare possibili coalizioni politiche così diversificate che i risultati di Berlino risulteranno assai più interessanti degli esiti elettorali delle elezioni municipali di Milano o Roma.

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Fonte: Sir