La “controfinanziaria” punta a potenziare i servizi sociali e a incrementare i fondi per la disabilità

Sbilanciamoci chiede 20 mila assunzioni tra assistenti sociali e domiciliari, educatori e psicologi in 5 anni, oltre a un intervento deciso per rafforzare l’assistenza semi-residenziale leggera e domiciliare rivolta agli anziani. Immigrazione: chiesta la chiusura di Cas e Cpr a favore di un sistema di accoglienza unico e pubblico. Inoltre, “diminuire in modo netto le spese militari, con un risparmio di 5 miliardi di euro”

La “controfinanziaria” punta a potenziare i servizi sociali e a incrementare i fondi per la disabilità

Per Sbilanciamoci la vera emergenza è quella ambientale. La “controfinanziaria” presentata oggi a Roma, tra le varie cose, intende affermare una visione e un piano d’azione che puntino in maniera decisa sulla transizione ecologica e la decarbonizzazione dell’economia, la lotta ai cambiamenti climatici e il contrasto del rischio idrogeologico, la tutela della biodiversità e del nostro patrimonio naturale. “In particolare si afferma -, proponiamo di avviare un programma capillare di piccole e medie opere pubbliche volto a migliorare la qualità della vita, promuovendo occupazione e cura del territorio: a tal fine, chiediamo di destinare oltre 1,7 miliardi per la promozione e installazione di impianti fotovoltaici con accumulo, la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio residenziale pubblico, per rafforzare il sistema di ricerca e innovazione nel campo della transizione ecologica e anche il potenziamento dei controlli ambientali e sanitari”.

Inoltre, tali risorse dovrebbero andare a interventi di rigenerazione e riqualificazione urbana e di mitigazione dei cambiamenti climatici. “È urgente promuovere misure di fiscalità ambientale – afferma Sbilanciamoci -: a tal proposito, chiediamo la progressiva cancellazione dei Sussidi Ambientalmente Dannosi, che ammontano a quasi 20 miliardi l’anno (con un’entrata per le casse pubbliche di 4 miliardi nel 2022) e la loro trasformazione, entro il 2025, in Sussidi Ambientalmente Favorevoli”.
“Occorre inoltre sostenere i Comuni per la messa in sicurezza dei territori rispetto al dissesto idrogeologico e promuovere una seria lotta all’abusivismo edilizio. In campo energetico, proponiamo uno stanziamento di 200 milioni a favore degli impianti fotovoltaici e la riqualificazione energetica del patrimonio residenziale pubblico, dell’introduzione della rendicontazione dei cambiamenti climatici nelle politiche di investimento, della cancellazione di royalties e canoni per le trivellazioni offshore”.

Welfare e solidarietà alla base del sistema sociale

Afferma Sbilanciamoci nella sua “controfinanziaria”: “Per migliorare il sistema dei servizi sociali chiediamo un piano di 20 mila assunzioni tra assistenti sociali e domiciliari, educatori e psicologi in 5 anni, oltre a un intervento deciso per rafforzare l’assistenza semi-residenziale leggera e domiciliare rivolta agli anziani (540 milioni per coprire un bacino di utenza di 15 mila anziani)”.
In materia di politiche per la disabilità, “chiediamo di stanziare oltre 125 milioni per incrementare le dotazioni del Fondo nazionale per la non autosufficienza, per la creazione di un Fondo per la vita indipendente”.
In tema di sanità, “proponiamo di integrare con oltre 690 milioni le risorse per il rafforzamento del Servizio sanitario nazionale. Chiediamo poi che oltre 300 milioni vadano all’implementazione dei servizi di assistenza domiciliare”.
Sul fronte delle migrazioni e dell’asilo, i promotori della “controfinanziaria” chiedono la chiusura delle “navi quarantena” e la chiusura dei CPR. “Chiediamo inoltre la chiusura dei Centri di Accoglienza Straordinaria (Cas) entro la fine del 2022 e il contestuale impegno di risorse per un sistema di accoglienza unico, pubblico, diffuso sul territorio e gestito dai Comuni. E proponiamo infine di dotare il paese di una nuova legge sulla cittadinanza e di un nuovo Piano nazionale contro il razzismo”.

“Sul fronte delle politiche abitative, sono riprese le esecuzioni forzate degli sfratti senza che i comuni abbiano risorse e strumenti per intervenire”, si afferma. Si propone un intervento immediato che consenta ai comuni di poter prendere in locazione e/o acquistare gli alloggi liberi degli Enti Previdenziali Pubblici e di altri enti pubblici o privatizzati. “Chiediamo misure urgenti al fine di garantire il passaggio da casa a casa, l’incremento del Fondo per la morosità incolpevole e del Fondo sociale per gli affitti (370 milioni). Il costo di tali misure può essere coperto introducendo una tassazione sugli immobili sfitti (400 milioni), misure di contrasto al canone nero (300 milioni), l’eliminazione della cedolare secca sul libero mercato (1 miliardo)”.
Capitolo carceri: “Proponiamo di incrementare le misure alternative alla detenzione e realizzare interventi di edilizia sociale che facilitino il ricorso a tali misure da parte dei più svantaggiati, insieme a un aumento dell’organico degli operatori civili nei penitenziari. Il costo complessivo di queste proposte, 700 milioni, potrebbe essere interamente finanziato dalla legalizzazione della cannabis e la depenalizzazione delle condotte meno gravi relative alle altre droghe, con effetti positivi anche sul sovraffollamento delle carceri”.

Una moratoria sulle spese militari

Anche per il bilancio previsionale dello Stato per il 2022 continua la robusta crescita del budget per il ministero della Difesa e della spesa militare complessiva. “Le voci interne del Bilancio della Difesa vedono aumenti tra i 150 e i 200 milioni di euro per Marina Militare e Carabinieri, una flessione di 90 milioni per l’Aeronautica Militare e una sostanziale conferma del budget per l’Esercito”, sottolinea Sbilanciamoci. Che propone di diminuire in modo netto le spese militari, con un risparmio di 5 miliardi sulla base di 4 misure: la riduzione del personale della difesa (750 milioni); il taglio degli stanziamenti diretti e dei finanziamenti pluriennali per l’acquisizione di nuovi sistemi d’arma (2 miliardi); il taglio dei programmi militari finanziati dal MISE (1 miliardo e 700 milioni); il ritiro delle nostre truppe dalle missioni militari all’estero con chiara proiezione armata in conflitti (500 milioni).
“Una parte delle risorse così risparmiate potrebbe finanziare vere politiche di pace e cooperazione internazionale – si afferma -, con un potenziamento degli Aiuti Pubblici allo Sviluppo (640 milioni); con l’implementazione di una più larga sperimentazione dei Corpi Civili di Pace (50 milioni); con la riconversione a fini civili dell’industria a produzione militare (100 milioni) e di 20 servitù militari (100 milioni)”. Per quanto riguarda infine il Servizio Civile, “chiediamo stanziamenti aggiuntivi pari a 100 milioni, e l'abrogazione dell'articolo 42 della legge di bilancio, che comporterebbe una entrata di 5 milioni”.

Promuovere l’economia locale, sociale e solidale

“Chiediamo che 50 milioni vadano ad istituire un Fondo per le Municipalità eco-equo-solidali”.
Lo chiede Sbilanciamoci!, che guarda con interesse alle esperienze di città europee come Madrid, Barcellona, Amsterdam e Siviglia, che hanno elaborato piani di Sviluppo ed innovazione sociale locale mettendo al centro l’economia sociale e solidale come strategia per la costruzione di “eco-sistemi” urbani solidali e sostenibili allo stesso tempo.
“Auspichiamo poi uno stanziamento di 30 milioni per la riconversione cooperativa eco-equo-solidale di aziende in crisi, per cooperative di lavoratori interessate a forme di mutualismo e di tutela dei beni comuni, oltre che di riconversione eco-equo-solidale nel ciclo produttivo, studio di nuovi prodotti, catena di forniture, approvvigionamento energetico, riqualificazione di luoghi in disuso a fini produttivi. A questo si deve aggiungere la promozione dell'agricoltura sostenuta dalle comunità (10 milioni): un modello di organizzazione territoriale “alla pari” tra aziende agricole e consumatori attraverso il quale si decide insieme che cosa finanziare e produrre per l’annata in corso e quelle avvenire, sostenendo insieme gli investimenti e le rotazioni in una prospettiva agroecologica e di sovranità alimentare”.

Dieci milioni dovrebbero andare a sostegno di una rete nazionale di Atenei cooperativi eco-equi. “L’Ateneo Cooperativo è un’iniziativa, concepita come spazio di incontro, coordinamento, apprendimento e discussione, cooperazione e trasformazione sociale con principi comuni: giustizia sociale, democrazia diretta, deliberativa e partecipativa, decrescita e sostenibilità, equità e solidarietà – conclude Sbilanciamoci -. Chiediamo infine di finanziare il Fondo per il commercio equo e solidale (1 milione) e di adottare un Piano strategico nazionale per la piccola distribuzione organizzata (10 milioni), che valorizzi le filiere corte nell’approvvigionamento collettivo grazie all’implementazione di almeno 100 progetti pilota”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)