La scuola e la pandemia raccontata dai bambini

Sabato 20 novembre inaugurazione a Milano della mostra “Diamo voce alle bambine e ai bambini” con gli audio raccolti in ogni regione d'Italia. È un'iniziativa della Grande Fabbrica delle Parole: “Abbiamo voluto rappresentare le storie variegate che compongono il nostro Paese”

La scuola e la pandemia raccontata dai bambini

Tra le sensazioni sgradevoli della pandemia, Greta, 9 anni di Pescara, racconta che ora la mensa non le piace più perché “sa di guanto”. Una sintesi quasi perfetta del disagio che alunni, insegnanti, personale non docente e genitori vivono alle prese con distanziamenti, disinfettanti, e mascherine. E quella di Greta è una delle voci di bambine e bambine raccolte nei mesi scorsi dalla Grande Fabbrica delle Parole in tutte le regioni d'Italia. Ne è nata una mostra, dal titolo appunto “Diamo voce alle bambine e ai bambini”, che racconta la scuola ai tempi del covid dal punto di vista degli alunni. “Abbiamo voluto rappresentare le storie variegate che compongono il nostro Paese -spiega Francesca Frediani, responsabile della Grande Fabbrica delle Parole-, e dare voce quanto più possibile a chi non è mai stato ascoltato da quando è scoppiata la pandemia”. La Grande Fabbrica delle Parole è un progetto di “Insieme nelle Terre di mezzo”, nato nel 2009 e realizza laboratori gratuiti di scrittura per le scuole primarie e secondarie di primo grado per avvicinare i bambini e i ragazzi ai libri e al mondo della cultura. Il progetto di raccolta delle voci e l'allestimento della mostra sono in collaborazione con la Fondazione De Agostini, con l'associazione Song e con il patrocinio del Municipio 6 di Milano.

La mostra, composta da 17 pannelli con i testi degli audio registrati con le voci dei bambini, sarà visitabile sabato 20 e domenica 21 novembre nella sede della Grande Fabbrica delle Parole: l'Ex Fornace sull'Alzaia Naviglio Pavese al civico16. “L'inauguriamo nella Giornata internazionale per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza e rientra negli eventi di BookCity Milano -sottolinea Francesca Frediani-. Proprio il tema di BookCity è 'le parole del futuro' e senza ombra di dubbio quelle dei bambini rappresentano il futuro. Custodiamo sul sito del progetto e con i pannelli della mostra le storie di questi bambini, perché è importante far sentire la loro voce ora che siamo dentro alla pandemia, e perché sarà importante non dimenticarle dopo, quando tutto questo sarà alle spalle. Ascoltatele, e custoditele insieme a noi è l'invito che facciamo a tutti”.

“Già dall’inizio dell’anno le maestre ci avevano insegnato a mantenere le distanze di sicurezza tra i bambini -racconta Emma 9 anni di Termoli-, e per aiutarci ci hanno dato un hula hoop ciascuno in modo tale che all’entrata e all’uscita era sicuro che mantenevamo un metro di distanza. Della scuola di prima, quella senza Covid, mi mancano tante cose, ad esempio il contatto, mi mancano gli abbracci, mi manca fare i lavoretti ingruppo e soprattutto vedere i sorrisi dei compagni”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)