La sfida della sostenibilità integrale: tornano le Giornate di Bertinoro per l’economia civile

La XXII edizione dell’appuntamento promosso dall’Associazione italiana per la promozione della cultura della cooperazione e del non profit al via a Rimini, in versione ibrida, il 15 e il 16 ottobre. Ad aprire i lavori sarà il premio Nobel Muhammad Yunus

La sfida della sostenibilità integrale: tornano le Giornate di Bertinoro per l’economia civile

Si chiama “Generazioni. La sfida della sostenibilità integrale” la XXII edizione, in programma il 15 e il 16 ottobre, del tradizionale appuntamento promosso da Aiccon. Le Giornate di Bertinoro, quest’anno, diventano GDB2021 Hybrid Edition, edizione in formato ibrido che potrà essere seguita in diretta streaming (già un migliaio gli iscritti) ma con la possibilità, per un centinaio di persone, di partecipare in presenza al Palacongressi di Rimini. Attraverso conversazioni, riflessioni, relazioni e anteprime di dati, questa edizione vuole esplorare e promuovere una prospettiva di sostenibilità integrale, interrogandosi sul senso dell’agire e riflettendo sui dilemmi etici che stanno alla base di una nuova visione di sviluppo. “Parlare di sostenibilità integrale – spiega Stefano Granata, presidente Aiccon – è per noi l’occasione per ribadire che il terzo pilastro di questo Paese è convintamente impegnato nel rendere le transizioni che stiamo vivendo come una grande opportunità per lo sviluppo umano e non solo per la crescita economica. Abbiamo bisogno di ridisegnare il campo di gioco dentro cui economia, politica e società operano, trasformando i fattori emergenti di questa fase storica in nuovi processi istituenti. Una sfida perseguibile e reale nella misura in cui saremo in grado di rendere l’economia civile sguardo e metodo per costruire nel presente una prospettiva di futuro buono e desiderato”.

Oltre 30 relatori, 7 sessioni, 3 talk di approfondimento, 2 anteprime di presentazioni a cura di Istat e Ipsos Italia e un keynote speech d’eccezione con Muhammad Yunus, premio Nobel per la pace 2006, chiamato a inaugurare la sessione di apertura (venerdì 15 ottobre, dalle 10 alle 12). A seguire, la presentazione, in anteprima, dei dati Istat sulle istituzioni non profit. La prima sessione pomeridiana (dalle 14.30), realizzata in collaborazione con Ipsos Italia, si aprirà con la presentazione della rilevazione “Economie coesive e l’ascesa del fattore comunitario” di Enzo Risso, direttore scientifico Ipsos Italia.

Seconda sessione pomeridiana, “Ri-progettare lo sviluppo sostenibile partendo dai luoghi e dalla prossimità”. “La pandemia – spiegano gli organizzatori – ci ha obbligato a ripensare, sia all’interno dei contesti urbani sia nelle aree interne, ai modelli dell’abitare in quanto cardine per la sperimentazione di nuovi sistemi di servizi alla persona rappresentativi anche della dimensione specificatamente produttiva del welfare. Economie e servizi di prossimità su cui rilanciare il protagonismo e gli investimenti del terzo settore sono i temi al centro di questa sessione”. La prima giornata si concluderà con la sessione “Il fattore generazionale come ‘leva’ della sostenibilità integrale”. “Decisivo per abilitare una transizione che sia anche trasformativa – si legge nel programma –, sarà l’avvio di un passaggio generazionale che implica una progressiva partecipazione dei giovani all’interno dei principali processi decisionali funzionali al tracciamento delle nuove direzioni per lo sviluppo”.

La seconda giornata, sabato 16 ottobre, si aprirà con la sessione “Quale ruolo per l’economia sociale nell’agenda europea?” che intende riflettere sul ruolo trasformativo dell’economia sociale dentro l’Agenda Europea in una fase storica attraversata dall’aspettativa di un futuro più inclusivo e sostenibile. Infine, la sezione conclusiva “Ri-costruire lo spazio politico. Il ruolo distintivo del Terzo Pilastro nel Pnrr”: “L’ingente azione messa in moto dall’approvazione del Pnrr – si legge – inaugura una nuova stagione di politiche e investimenti che non potranno limitarsi a un agire redistributivo, ma dovranno aprire una nuova fase ‘contributiva’ che coinvolga tutti gli attori sociali con l’obiettivo di formare coalizioni plurali e trasversali a diversi settori. Come ritrovare una ‘buona politica’ per generare ‘futuro buono’?”. Al termine del panel, Stefano Zamagni, economista e docente dell’Università di Bologna, terrà l’intervento conclusivo della XXI edizione.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)