Le Figlie di Maria Ausiliatrice e il loro anniversario a Padova. Piena dedizione ai giovani, sguardo attento alle relazioni

Le testimonianze. Insegnanti, ex alunni e genitori: dalle loro parole traspare il carisma incarnato in tutti questi anni a Padova dalle Figlie di Don Bosco

Le Figlie di Maria Ausiliatrice e il loro anniversario a Padova. Piena dedizione ai giovani, sguardo attento alle relazioni

«In vent’anni di collaborazione con le Figlie di Maria Ausiliatrice, ho potuto sperimentare come la loro azione attraversi le diverse classi sociali, dalle più povere e umili alle più ricche e agiate, ognuna con le sue stimmate, ognuna con la propria sofferenza e il proprio bisogno di cura. Chi entra nei loro ambienti percepisce la medesima differenza di temperatura di colui che in una afosa giornata d’agosto sale dalla pianura rovente in alta montagna. La differenza di clima è dovuta certamente alle loro attività, ma soprattutto alla loro testimonianza, all’entusiasmo talora ingenuo, alla pervicace presenza, alla totale dedizione ai bambini, ai ragazzi e ai giovani. A quanti incontrano sanno infondere una parola di speranza, grazie alla forza della loro scelta di vita e grazie alla comunità in cui vivono».

Basterebbero queste parole di Giovanni Ponchio, oggi coordinatore dell’Istituto Barbarigo, ma prima docente al liceo Don Bosco e alla scuola professionale di via Orsini a Padova, per comprendere il valore della presenza delle Fma a Padova. Le testimonianze sono molte e ricche, come quella di Matteo Martinucci, già alunno del Don Bosco: «Lì sento di aver ricevuto una solida istruzione, quella di cui hai bisogno se hai dei sogni da realizzare nel futuro. Ma credo di aver anche appreso quanto sono preziose le buone relazioni o il saper imprimere allo studio un ritmo efficace; ho capito che i risultati si conquistano con l’impegno personale, la volontà di risollevarsi dalle cadute, una carica di fede e di speranza. Tutto questo lo coglievo nel vissuto di quanti mi giravano intorno: una Comunità scolastica fatta di Fma e di professori, padri e madri, con organismi di partecipazione che funzionavano». A distanza di tempo, Matteo mantiene vivo quanto le religiose gli hanno trasmesso dello spirito di don Bosco: l’impegno di migliorare e di mettersi al servizio della società, del Paese, soprattutto dei giovani.

Stefano e Silvia Bezzon, 14 anni fa hanno scelto le scuole salesiane per i loro figli: «Abbiamo sperimentato un’accoglienza cordiale, attenta e premurosa, che ci ha fatto sentire pienamente accolti della scuola, in una modalità di comunicazione che superava le barriere del distanziamento sociale – raccontano – Conoscere le Fma è stato ogni anno una scoperta significativa e stimolante, perché ci hanno indirizzato con passione nei percorsi di crescita dei nostri figli, rassicurandoci, orientandoci a volte nel nostro agire verso modalità e/o scelte più efficaci. La vicinanza ai nostri ragazzi è sempre stata una dimensione forte nella scuola, che si traduceva in continue attenzioni per ciascun alunno. In questo le Fma hanno sempre avuto uno sguardo attento a prevenire, incoraggiare, riprendere, stimolare».

Infine Luigia Businarolo, già docente al Don Bosco: «Per noi, giovani insegnanti, l’incontro con le Figlie di Maria Ausiliatrice è stato segnato prima di tutto dalla scoperta del significato del termine vocazione. Operare fianco a fianco con delle donne che hanno fatto la scelta di essere religiose e di dedicare la loro vita ai giovani ci ha indotti a considerare in maniera più profonda le motivazioni sottese alla nostra scelta. Anche il termine affiancamento è una parola che ben si addice a descrivere l’esperienza maturata da chi ha insegnato con le Figlie di Maria Ausiliatrice. Spesso, per molti aspiranti docenti, il primo ingresso nel mondo della scuola è un po’ traumatico: ti ritrovi in classe per sostituire un collega assente e nessuno ti dice come comportarti, quali sono gli obblighi da espletare, che cosa ci si aspetta da te... Chi come me ha avuto la fortuna di iniziare a lavorare in una scuola guidata dalle Figlie di Maria Ausiliatrice non si è mai trovato in questa situazione. Infine, l’ultimo termine che utilizzerei per sintetizzare la mia esperienza con le Figlie di Maria Ausiliatrice è sicuramente “comunità”. Ricordo che – era l’inizio di settembre del mio primo anno di insegnamento – sono rimasta molto colpita dal fatto che, l’ultimo venerdì prima dell’inizio della scuola, fosse prevista un’uscita in montagna per tutto il collegio docenti».

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Accorate, sentite, ricche di ricordi indelebili. Sono le testimonianze di chi ha lavorato, collaborato o anche solo affidato i propri figli alle Figlie di Maria Ausiliatrice, perché ne curassero la formazione. Per questo abbiamo deciso di pubblicarle in forma integrale nel nostro sito www.difesapopolo.it Se anche tu hai incontrato le Fma e vuoi condividere la tua esperienza in occasione dei 150 anni dalla loro fondazione, scrivi a redazione@difesapopolo.it

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