Mass media. Per un’informazione che sia sempre ossigeno per la libertà

Tradire il diritto all’informazione significa negare un diritto umano fondamentale. Se ne discute con Giuseppe Giulietti, presidente della Federazione nazionale della stampa italiana, a Palazzo Moroni il 24 settembre nell'ambito di Solidaria.

Mass media. Per un’informazione che sia sempre ossigeno per la libertà

La Costituzione italiana sancisce il diritto all'informazione e alla libertà di parola e di pensiero di ogni cittadino.

«Non è chiaro neanche a tutti i giornalisti che il diritto a essere informati è un diritto civile e “umano” per il semplice motivo che chi non ha voce non esiste ed è costretto a trovare in tutte le forme l’urlo o il gesto estremo per potersi affermare». Giuseppe Giulietti, presidente della Federazione nazionale della stampa italiana, non usa scappatoie intellettuali e denuncia: «Negare il diritto all’informazione comporta la cancellazione di un diritto umano. Il silenzio condanna all’inesistenza. Ci sono mondi, temi e soggetti che sono considerato come dice papa Bergoglio “scarti umani” e questo è un tradimento della Costituzione».

Giulietti sarà relatore al convegno “Parlare di diritti umani in Italia. Presentazione dell’annuario italiano dei diritti umani 2020” che si terrà giovedì 24 settembre alle 17.30 in sala Paladin a Palazzo Moroni insieme a Gabriella Salviulo, direttrice del Centro di ateneo per i diritti umani Antonio Papisca, e a Paolo De Stefani, Pietro De Perini e Ino Keher, membri del Centro Antonio Papisca.

«La nostra Costituzione con gli articoli 21 (“Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure”) e 3 (“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge”) ci dice che l’informazione ha tra i suoi doveri quello di contribuire alla rimozione degli ostacoli e quando questi articoli non si collegano nasce un corto circuito. Lo disse bene il costituente Pietro Calamandrei: “La libertà di stampa è come l’ossigeno e quando manca la libertà di informazione si rischia di mancare la libertà tout court”». Oggi cresce la rivendicazione dei diritti, ma non esiste un’azione coordinata e congiunta delle istituzioni internazionali e decresce il ruolo delle agenzie internazionali. Ungheria e Polonia, ad esempio, stanno calpestando tutti i trattati che fondano l’Unione Europea, ma non accade nulla. Sui diritti umani prevale il criterio di opportunità e opportunismo. C’è uno scarto tra i trattati, le affermazioni e la realtà e questo gap si trova anche nell’informazione».

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